Diritti
Palestina, dove ogni giorno si realizza nel silenzio l’oppressione
Dopo secoli di antisemitismo, l’orrore suscitato dall’Olocausto ha reso possibile la nascita dello Stato di Israele – un miracolo che il popolo ebraico è stato costretto, per lunghi anni, a difendere con le armi. Ora quell’epoca è finita, ed i paesi arabi, Egitto in testa, sono alleati di Israele. Ma a Tel Aviv, da tempo, comandano gli estremisti di destra, che scaricano tutte le tensioni dovute ai problemi interni sulla questione palestinese. Oggi, in Palestina, gli arabi sono le vittime, e gli ebrei sono i loro aguzzini – e questo nonostante la corruzione che regna sovrana in entrambi i campi, e nonostante gli attentati perpetrati contro il popolo di Israele: attentati ingiustificabili, ma commessi per disperazione, perché Israele fa di tutto per annientare la Palestina[1].
Ovviamente, con questi presupposti, la libertà di espressione, di fare giornalismo, il diritto di vivere sono ancora miti da conquistare. Specialmente in Cisgiordania e nella striscia di Gaza, dove l’esercito israeliano, con la prepotenza dell’invasore, combatte una battaglia impari per usurpare il diritto all’indipendenza ed alla sopravvivenza del popolo palestinese. In queste ultime settimane, approfittando della distrazione di massa dovuta alla guerra in Ucraina, la violenza sionista si è scatenata ovunque, e in particolare sulla moschea di Gerusalemme di Masjid Al Aqsa, uno dei luoghi più cari ai musulmani e simbolo dei palestinesi, che ne sono i guardiani[2].
Mercoledì 11 maggio è stato perpetrato l’ennesimo omicidio ingiustificabile, in quella che dovrebbe essere la Terra Promessa da Dio: Shireen Abu Akleh[3], una cittadina palestinese-americana, da decenni corrispondente di Al Jazeera, è stata uccisa a colpi di arma da fuoco mentre seguiva un raid israeliano nella Cisgiordania occupata[4], un territorio che i palestinesi vogliono costituisca la parte principale del loro futuro stato[5]. Un proiettile sparato con freddezza da un cecchino, mentre lei cerca riparo da un attacco improvviso e immotivato dell’esercito israeliano, l’ha colpita alla testa – nonostante indossasse il giubbotto antiproiettile e il casco blu con la scritta cubitale PRESS in bella mostra.
Morte di un’eroina
Abu Akleh, 51 anni, era nata a Gerusalemme da famiglia cattolica. Ha studiato in Giordania, laureandosi in giornalismo, poi ha trascorso anni negli Stati Uniti, ottenendo la cittadinanza americana grazie ai legami con una parte della famiglia da decenni trapiantata nel New Jersey. Dopo essersi diplomata ha lavorato per diversi media, tra cui la radio Voice of Palestine e il canale satellitare di Amman[7], prima di arrivare ad Al Jazeera, nel 1997[8]. Inizialmente aveva studiato per diventare architetto, ma alla fine ha scelto il giornalismo “per essere vicina alla gente”[9]. Le sue trasmissioni, nel corso degli anni, hanno fornito una visione e una documentazione senza precedenti dell’occupazione israeliana e del suo impatto sulla vita dei palestinesi[10].
Per il suo popolo, Shireen è un simbolo[11]. Una donna accreditata dall’occidente che, per la prima volta, cerca di raccontare la verità sulla Palestina. Tra i suoi numerosi incarichi ci sono state cinque guerre a Gaza e la guerra di Israele con il Libano nel 2006. Ha riferito di sgomberi forzati dalle case, delle uccisioni di giovani palestinesi, delle centinaia di detenuti senza accusa che languono senza speranza nelle carceri israeliane, e della continua ed illegale espansione degli insediamenti ebraici nei territori palestinesi[12].
Per molti giovani giornalisti palestinesi, Shireen è stata la prima a battersi per il proprio popolo sugli schermi televisivi. La sua ascesa alla ribalta è arrivata in un momento in cui Al Jazeera Arabic stava rompendo il predominio dei canali mediatici internazionali occidentali sulla diffusione di notizie riportata dalla regione. Molte donne arabe sono diventate giornaliste, influenzate dai reportage di Shireen o ispirate dai suoi corsi di giornalismo alla Birzeit University di Ramallah[13]. I murales che la raffigurano sono comparsi in diverse tutta la Cisgiordania e a Gerusalemme est, elevando la figura di una donna semplice, che non appartiene a una fazione politica, e per lo più cattolica, a Icona[14], un’assoluta novità in 74 anni di conflitto[15].
Anche Ali al-Samudi , un giornalista palestinese che lavora come produttore di Al Jazeera e che era al suo fianco in quel momento, è stato preso di mira, riportando una ferita da arma da fuoco alla schiena. Ricoverato in ospedale, ha detto in un video: “Stavamo girando. Non ci hanno chiesto di interrompere le riprese o di andarcene. Hanno sparato a sangue freddo, dapprima il colpo che ha colpito me, poi quello che ha ucciso Shireen”[16].
Le fonti ufficiali parlano di uno scontro a fuoco nel campo profughi di Jenin tra l’esercito israeliano e i miliziani palestinesi, ma diversi testimoni, tra cui un fotografo dell’AFP[17] , negano di aver visto palestinesi armati nel luogo in cui Abu Akleh è stata uccisa. I giornalisti erano in una zona aperta, lontana dal confronto militare con la resistenza palestinese[18]. Il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas[19] ha affermato di ritenere le autorità israeliane “pienamente responsabili” della sua morte[20].
La disinformazione israeliana e la lotta per la verità
Non è stata una sorpresa. Nelle ultime settimane Israele ha effettuato raid quasi quotidiani nella Cisgiordania occupata come risposta ad attentati perpetrati in Israele da palestinesi della zona di Jenin[22]. Shaza Hanaysheh, giornalista di un sito di notizie palestinese, che era insieme a Abu Akleh, ha fornito un resoconto simile in un’intervista al canale arabo di Al Jazeera, dicendo che non ci sono stati scontri o sparatorie nelle immediate vicinanze. Quando sono risuonati gli spari, lei e Abu Akleh sono corse verso un albero per ripararsi: “Ho raggiunto l’albero prima di Shireen. È caduta a terra. I soldati non hanno smesso di sparare anche dopo che è caduta. Ogni volta che allungavo la mano per portare al riparo Shireen, i soldati ci sparavano addosso”[23].
Shireen è stata colpita vicino all’orecchio, dove l’elmetto non la copre. È stato un colpo di estrema precisione[24] sparato da un cecchino, come si può vedere nelle immagini riprese dai cameramen presenti[25]: Il generale di brigata Ran Kochav, comandante israeliano, ha invece affermato alla radio che le due giornaliste erano in piedi accanto a palestinesi armati[26]. Poco dopo la sparatoria, il governo israeliano ha fatto circolare un video in cui dichiara che forse sono stati uomini armati palestinesi ad uccidere Shireen – ma tale affermazione è stata confutata dal gruppo israeliano per i diritti umani B’Tselem[27], che ha analizzato le prove video dell’assassinio[28].
Il governo israeliano sostiene che i palestinesi avrebbero sparato a caso, e che quindi fosse probabile che le due giornaliste fossero state colpiti dal fuoco amico. L’Autorità Nazionale Palestinese ha invece accusato i soldati israeliani di aver ucciso la giornalista, ma ha impedito di effettuare un’autopsia e non ha voluto consegnare alle autorità israeliane il proiettile estratto dalla testa della giornalista – impedendo quindi una perizia balistica[29]. Israele inizialmente si è offerta di avviare un’indagine congiunta, ma questa proposta è stata respinta dall’Autorità palestinese, che invece vuole un’indagine internazionale[30].
Il 19 maggio l’esercito israeliano ha fatto sapere che la polizia militare, cioè l’organismo interno che si occupa di presunti reati compiuti dal personale dell’esercito, non aprirà un’indagine sulla morte di Shireen Abu Akleh. In un comunicato affidato al giornale israeliano The Jerusalem Post[31], l’esercito motiva così la decisione: per legge, la morte di un palestinese, avvenuta nel corso di un’operazione militare, non richiede l’apertura di un’inchiesta, a meno che non ci sia il sospetto che sia stato compiuto un reato: e secondo l’esercito israeliano in questo caso non ci sarebbero indizi a favore di una simile tesi[32].
Ad aprile, solo due settimane prima dell’uccisione di Abu Akleh, la Federazione internazionale dei giornalisti (IFJ)[33], il Sindacato dei giornalisti palestinesi (PJS)[34] e il Centro internazionale di giustizia per i palestinesi (ICJP)[35] hanno presentato una denuncia formale alla Corte penale internazionale per gli attacchi israeliani ai giornalisti palestinesi, nonché per il bombardamento delle sedi dei media[36]. Il mondo, dall’ONU agli Stati Uniti ed alle cancellerie europee, ha condannato l’omicidio della giornalista, esigendo un’indagine esaustiva, trasparente e soprattutto indipendente.
La morte di Shireen Abu Akleh, secondo il Dipartimento di Stato USA, “è un affronto alla libera stampa ovunque nel mondo”[38]. L’amministrazione Biden, così come i membri del Congresso e la presidente della Camera Nancy Pelosi hanno espresso le condoglianze, puntualizzando: “I responsabili devono essere puniti come tali”[39]. L’ambasciatore degli Stati Uniti in Israele, Tom Nides, ha detto: “Gli Stati Uniti incoraggiano un’indagine rapida, approfondita e trasparente sulle circostanze della sua morte, anche se il modus operandi di Israele di indagare sull’omicidio di cittadini americani, palestinesi-americani e giornalisti palestinesi, non è né trasparente, né credibile, né affidabile. Nessuna misura punitiva è stata presa dal governo israeliano per gli autori di precedenti omicidi di cittadini statunitensi[40], tra cui Rachel Corrie[41], Orwah Hammad[42], Mahmoud Shaalan[43] e Omar Asad[44]”.
La deputata palestinese americana Rashida Tlaib ha però precisato che, finché Israele continuerà a ricevere sovvenzioni incondizionate da Washington, ci sarà una reale possibilità di giustizia per Abu Akleh e per il popolo palestinese[45]. Sulla stessa linea il giurista americano Ilhan Omar: “Ogni anno forniamo a Israele 3,8 miliardi di dollari in aiuti militari, senza restrizioni. Come è giustificabile ciò alla luce delle ripetute violazioni dei diritti umani?”[46]. Anche la Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sulla Palestina, Francesca Albanese, ha definito l’assassinio di Shireen Abu Akleh come un crimine di guerra[47] ed ha chiesto la trasmissione del dossier alla Corte dell’Aja[48].
La CNN[49] e la Associated Press[50] hanno confermato, in due rapporti separati, che la giornalista è stata uccisa dalle forze di occupazione israeliane. La CNN ha persino suggerito che è stata presa di mira deliberatamente[51]. Nella sua inchiesta ha scoperto nuove prove che suggeriscono che Shireen Abu Akleh è stata uccisa in un attacco mirato dalle forze israeliane e ha contestato i video inviati dall’ufficio del primo ministro israeliano Bennett[52] a sud del campo, a più di 300 metri da Abu Akleh. Le coordinate delle due località, che sono state verificate utilizzando Mapillary[53], una piattaforma di immagini stradali, e filmati dell’area girati dal gruppo israeliano per i diritti umani B’Tselem, dimostrano che la sparatoria nei video non poteva essere la stessa raffica di colpi di arma da fuoco che ha colpito Abu Akleh e il suo produttore, Ali al-Samoudi.
Secondo l’inchiesta iniziale dell’esercito israeliano, al momento della morte di Abu Akleh, un cecchino israeliano si trovava a 200 metri da lei. La CNN ha chiesto a Robert Maher[54], professore specializzato in analisi audio forense, di valutare il filmato della sparatoria di Abu Akleh e di stimare la distanza tra l’uomo armato e la giornalista, tenendo conto del fucile utilizzato dalle forze israeliane. Il video che Maher ha analizzato cattura due raffiche di spari e conferma che Shireen è stata intenzionalmente uccisa con colpi mirati e non vittima di fuoco casuale o vagante[55]. L’arma del soldato che potrebbe aver ucciso Shireen Abu Akleh è stata identificata e l’unico possibile indiziato dell’omicidio della corrispondente di Al Jazeera è un soldato israeliano[56].
La conferma è venuta dal procuratore capo dell’Autorità Palestinese, Akram Al-Khatib[57] che ha annunciato le conclusioni del suo rapporto in una conferenza stampa a Ramallah[58]: Shireen Abu Akleh è stata l’obiettivo di un proiettile perforante[59] calibro 5,56 mm di un Ruger M40, un fucile da cecchino americano. Secondo il procuratore palestinese, una jeep delle forze israeliane era a 200 metri dai giornalisti e i proiettili sono stati sparati da circa 170-180 metri. Le tracce sull’albero erano concentrate ad un’altezza di 127-178 cm, indicando che il tiratore mirava alla parte superiore del corpo con l’intento di uccidere. Tracce di tre proiettili sono ancora nel tronco dell’albero[60].
Il ministro degli Esteri palestinese ha annunciato che l’Autorità Palestinese, di concerto con l’emittente televisiva[61] Al Jazeera, ha incaricato un team legale di denunciare l’uccisione della giornalista alla Corte penale internazionale dell’Aia. Il 26 maggio Al Jazeera ha formato una coalizione tra il proprio team legale ed alcuni esperti internazionali e sta preparando un dossier sull’omicidio di Abu Akleh da presentare al pubblico ministero in Olanda. Oltre all’uccisione di Abu Akleh, il dossier include anche il bombardamento israeliano, la distruzione totale dell’ufficio di Al Jazeera a Gaza nel maggio 2021[62], e i continui incitamenti e attacchi ai giornalisti di Al Jazeera che lavorano nei territori palestinesi occupati[63].
L’ex ministro dell’informazione palestinese Mustafa Barghouti accusa la Corte dell’Aja dichiarando che “abbiamo fornito informazioni negli ultimi 13 anni, ma le indagini non sono state ancora avviate. Mentre in meno di due mesi la Corte ha inviato 42 investigatori in Ucraina”[65]. La ONG israeliana Yesh Din dichiara che circa l’80% delle denunce presentate dai palestinesi in merito ai danni subiti dai soldati vengono archiviate senza un’indagine penale[66]. Tra le poche indagini avviate, solo il 3,2% sfocia nell’incriminazione e nel perseguimento dei militari responsabili. Ciò significa che le possibilità che una denuncia presentata da un palestinese venga adeguatamente indagata e si traduca in un atto d’accusa è inferiore all’uno per cento (0,7%).
Queste cifre sono indicative di difetti significativi nel sistema delle forze dell’ordine e della sua profonda incapacità di proteggere i palestinesi[67]. Le ONG palestinesi ed israeliane hanno documentato la morte di 155 bambini palestinesi uccisi dal fuoco dell’esercito di Tel Aviv, ma solo tre accuse penali sono state emesse per quegli omicidi[68]. Reporter senza frontiere[69] afferma che almeno 30 giornalisti sono stati uccisi nei Territori Occupati dal 2000, 86 da quando Israele ha occupato per la prima volta la Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme est nel 1967[70]. Ha documentato 140 violazioni israeliane contro reporter palestinesi dal marzo 2018, inizio della “Grande marcia del ritorno”[71]. Il conteggio include due giornalisti che indossavano giubbotti della stampa chiaramente contrassegnati che sono stati uccisi da cecchini, e un fotografo freelance che è stato colpito a entrambe le gambe e ha dovuto subire un’amputazione parziale della gamba sinistra[72]. “Gli israeliani, nel giro di un ventennio, sono passati dall’essere vittime a carnefici – e il motivo è che agiscono impunemente”, ha detto Matt Duss, consigliere per la politica estera del senatore Bernie Sanders, “perché gli Stati Uniti hanno insegnato loro che possono farlo”[73].
Il funerale proibito
Il funerale di Shireen Abu Akleh che si è trasformato forse nella più grande manifestazione di nazionalismo palestinese a Gerusalemme. Durante il corteo funebre, decine di poliziotti hanno raggiunto i portatori della bara e li hanno dispersi con i manganelli, facendoli quasi cadere[75]. I palestinesi, mettendo i loro corpi a formare uno scudo, hanno resistito. Questo perché Israele proibisce l’esposizione pubblica delle bandiere palestinesi e prende d’assalto le persone che le issano durante le manifestazioni o le proteste in città[76]. Qualsiasi scusa è buona per aggredire e picchiare.
I parenti della giornalista sono stati avvisati il giorno dopo la sua uccisione, la polizia ha fatto irruzione nella casa di famiglia e ha rimosso con la forza la bandiera palestinese che sventolava all’esterno. Mentre riceve le condoglianze, il fratello della giornalista, Anton, viene convocato alla stazione di polizia e avvertito che il funerale sarebbe stato disperso se ci fosse stata una “escalation”: un chiaro avvertimento. La carica dei soldati israeliani contro la bara ha il sapore della negazione dell’identità dopo la morte. Pare questo il destino dei palestinesi, relegati all’angolo nel mondo arabo in tumulto, dove una bandiera appoggiata su di una bara è diventata il nemico da uccidere. Un po’ come se oltre il corpo si volesse cancellare un senso di appartenenza: senza origini siamo il nulla.
È questo il grande rischio della causa palestinese: sparire per sempre, risucchiata nel buco nero delle cause perse, con in mano le chiavi di case che non vedranno più, perché vengono espropriate, i loro ricordi cancellati[77]. Parliamo della distruzione delle case, che avviene dagli anni ’80, quando funzionari israeliani hanno usurpato diversi territori della Cisgiordania per creare campi di addestramento militare. Gli attivisti per i diritti umani, sia palestinesi che israeliani, sostengono che l’obiettivo sia lo sgombero dei residenti arabi. Spesso, queste usurpazioni hanno preceduto l’espansione di insediamenti israeliani, considerati illegali dalla comunità internazionale[78]. Oggi quasi 3 milioni di palestinesi vivono nel territorio sotto il dominio militare israeliano. Oltre 500’000 coloni ebrei, con cittadinanza israeliana, vivono in più di 130 insediamenti illegali in tutta la Cisgiordania[79].
Persone come Abu Akleh, avranno mai giustizia in Israele? L’odio alimentato dall’ingiustizia continua a nutrire nuovi e vecchi rancori, che si perpetuano di generazione in generazione. Prendono le sembianze dei giovani, che sono quelli che tengono la bara – oppure sono i giovani i soldati israeliani, caricati a morte dalla propaganda nazionalista e sionista. Siamo di fronte a una sfida irrisolta da oltre sessant’anni[80]. Nemmeno quest’assassinio ha fermato la boria fascista di Israele. Domenica 29 maggio migliaia di ultranazionalisti di destra, hanno sfilato per la Marcia delle Bandiere attraverso le aree musulmane della città vecchia di Gerusalemme Est in un evento apertamente provocatorio contro i palestinesi.
La marcia celebra la presa di Gerusalemme Est da parte di Israele nella guerra del 1967. Israele considera l’intera Gerusalemme come sua capitale, posizione rifiutata dalla maggior parte dei paesi e dai palestinesi che la rivendicano[81]. Ci sono state aggressioni, violenze e slogan anti-arabi: «Shireen è una puttana», «Maometto è morto», «Morte agli arabi», «Possa bruciare il tuo villaggio», «Il campo (profughi) Shuaffat è in fiamme». Ad eccitare gli animi di migliaia di militanti di destra è il significato nazionalistico che il premier Naftali Bennett e il ministro della difesa Benny Gantz danno alla ricorrenza[82].
Ma c’è un motivo più sottile dietro l’omicidio di una giornalista di Al Jazeera – perché questa tv globale è una delle pochissime voci indipendenti (anche se di proprietà della monarchia del Qatar) quando parla dell’accordo militare, politico ed economico tra Israele, Egitto, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Sono i paesi che accusano il Qatar di sostenere i gruppi terroristici islamici legati all’Iran – ed i Fratelli Musulmani, che erano stati i protagonisti della spinta democratica della Primavera Araba[84].
Un anno fa le forze armate israeliane hanno distrutto la torre Al Jalaa a Gaza city, un alto edificio dove hanno sede diversi media, tra cui Al Jazeera e l’agenzia stampa statunitense Associated Press[85]. Durante le guerre passate nella Striscia di Gaza, Al-Jazeera ha portato con fermezza immagini crude di donne e bambini palestinesi uccisi da attacchi aerei israeliani. I suoi giornalisti descrivono Israele come forza di occupazione e Gerusalemme Est come la Gerusalemme occupata[86]. Tutte cose che danno fastidio a chi comanda al Cairo, a Riyadh ed Abu Dhabi.
L’assassinio di Abu Akleh avviene quasi in contemporanea con la morte del presidente degli Emirati Arabi Uniti, Sheikh Khalifa bin Zayed[87], cui succede il fratellastro Mohammed bin Zayed al-Nahyan[88] – un uomo che guida un riallineamento del Medio Oriente in un asse anti-Iran ed anti-religioso[89] e che investe miliardi nella guerra cibernetica e nell’armamento dei paesi arabi[90]. Si deve a lui la scelta di portare l’Arabia Saudita alla campagna nello Yemen e di boicottare il Qatar, oltre a quella di guidare il mondo sunnita a una nuova fase dei rapporti commerciali con Israele[91]. Unico nel suo genere, un nuovo accordo abolisce le barriere doganali per il 96% dei prodotti tra le due parti[92]. Si stima che il commercio bilaterale annuale raggiungerà i 10 miliardi di dollari in cinque anni, più di 10 volte la cifra registrata nel 2021. Oltre un migliaio di società israeliane apriranno a Dubai entro la fine di quest’anno.
L’accordo commerciale arriva due anni dopo gli Accordi di Abramo, che hanno visto Israele normalizzare i legami con Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Marocco e Sudan[93]. L’accordo è stato fortemente voluto dall’amministrazione Trump[94] ed è fondamentale per i contatti tra Israele e le monarchie del Golfo. La famiglia Trump, oggi, lavora a un grosso investimento del fondo sovrano saudita Affinity Partners[95] in startup israeliane – si parla di oltre 3 miliardi di dollari[96]. In questo quadro, i Palestinesi sono diventati un fastidioso nido di vespe, dimenticato dai paesi arabi, considerato una merce di scambio accettabile per le monarchie sunnite e per i loro alleati: in Asia, in Africa, ma anche in Europa ed in America. Sono accordi epocali – chi se ne frega della striscia di Gaza[97].
Quando comanda Caino
Ovunque ci sono conflitti fratricidi (in Afghanistan, in Siria, in Iraq, nello Yemen, nel Kurdistan e nella terra promessa) ogni giorno vengono uccisi uomini, donne, bambini: la violenza che l’essere umano, rinnovato Caino, infligge al fratello Abele. In questo mondo c’è posto per tutti, ma occhi accecati dalla rabbia e dal desiderio di rivalsa non mostrano ciò che è più sensato: assistiamo a scontri tra gruppi simili per storia e cultura, diversi solo per religione. Fin quando durerà? Fino a che punto rimarremo inermi e indifferenti di fronte a questa scia di sangue?
La guerra in Palestina è una guerra che non fa notizia. Gli interessi in ballo, da parte di Stati Uniti e Israele, da sempre alleati economicamente e militarmente, impongono il silenzio mediatico – di tanto in tanto interrotto da eventi tragici che colpiscono soprattutto chi cerca di raccontare la verità. Lo diceva Shireen, ed è morta per questo: “Potrebbe non essere facile cambiare la realtà, ma almeno ho portato la voce del mio popolo nel mondo”[99].
[1] COME EGITTO ED ISRAELE STANNO ANNIENTANDO LA PALESTINA | IBI World Italia
[2] https://www.imperiapost.it/560239/imperia-morte-della-giornalista-palestinese-shireen-abu-akleh-nel-pomeriggio-sit-in-di-protesta-alla-rabina
[3] https://www.aljazeera.com/news/2022/5/11/shireen-abu-akleh-israeli-forces-kill-al-jazeera-journalist
[4] https://www.abc.net.au/news/2022-05-11/al-jazeera-journalist-shireen-abu-akleh-killed/101058098
[5] https://scroll.in/latest/1023694/al-jazeera-reporter-shireen-abu-akleh-killed-in-west-bank-while-covering-israeli-raid
[6] https://edition.cnn.com/2022/05/24/middleeast/shireen-abu-akleh-jenin-killing-investigation-cmd-intl/index.html
[7] https://tenzica.com/shireen-abu-akleh-palestinian-journalist-dies-aged-51/
[8] https://www.abc.net.au/news/2022-05-11/al-jazeera-journalist-shireen-abu-akleh-killed/101058098
[9] https://www.nytimes.com/2022/05/13/world/middleeast/shireen-abu-akleh-funeral.html
[10] https://dawnmena.org/u-s-investigate-israeli-killing-of-palestinian-american-journalist-shireen-abu-akleh/
[11] https://www.giornalistitalia.it/uccisa-la-giornalista-shireen-abu-akleh/
[12] https://apnews.com/article/shireen-abu-akleh-journalist-al-jazaeera-0967d45e7b480a8e7441de0ee4555d52
[13] https://www.trtworld.com/magazine/how-shireen-abu-akleh-inspired-a-generation-of-female-reporters-57110
[14] https://www.tempi.it/morte-giornalista-shireen-abu-akleh-riunito-palestinesi/
[15] https://www.imperiapost.it/560239/imperia-morte-della-giornalista-palestinese-shireen-abu-akleh-nel-pomeriggio-sit-in-di-protesta-alla-rabina
[16] https://rsf.org/en/rsf-calls-independent-enquiry-al-jazeera-reporter%E2%80%99s-west-bank-shooting-death
[17] https://www.afp.com/fr/au-fil-de-lafp/le-pdg-de-lafp-presente-ses-condoleances-aux-equipes-dal-jazeera-apres-le-deces-de-la-journaliste-shireen-abu-akleh
[18] https://informareonline.com/non-siamo-tutti-e-shireen-abu-akleh-la-tragedia-di-jenin/
[19] https://english.alarabiya.net/News/middle-east/2022/05/12/Israeli-authorities-fully-responsible-for-reporter-Abu-Akleh-s-death-Abbas
[20] https://rsf.org/en/rsf-calls-independent-enquiry-al-jazeera-reporter%E2%80%99s-west-bank-shooting-death
[21] https://www.theatlantic.com/international/archive/2022/06/palestinian-shireen-abu-akleh-journalist-investigation-us/661201/
[22] https://www.abc.net.au/news/2022-05-11/al-jazeera-journalist-shireen-abu-akleh-killed/101058098
[23] https://www.abc.net.au/news/2022-05-11/al-jazeera-journalist-shireen-abu-akleh-killed/101058098
[24] https://scroll.in/latest/1023694/al-jazeera-reporter-shireen-abu-akleh-killed-in-west-bank-while-covering-israeli-raid
[25] https://www.instagram.com/tv/CdaNQGOlIyF/?utm_source=ig_web_button_share_sheet ; https://edition.cnn.com/videos/world/2022/05/24/journalist-shireen-abu-akleh-death-update-lon-orig.cnn
[26] https://www.abc.net.au/news/2022-05-11/al-jazeera-journalist-shireen-abu-akleh-killed/101058098
[27] https://www.btselem.org/
[28] https://www.trtworld.com/magazine/how-shireen-abu-akleh-inspired-a-generation-of-female-reporters-57110
[29] https://www.ilpost.it/2022/05/19/isarele-inichiesta-uccisione-shireen-abu-akleh/
[30] https://jacobinmag.com/2022/05/shireen-abu-akleh-al-jazeera-journalist-west-bank-murder
[31] https://www.jpost.com/bds-threat/article-706590
[32] https://jacobinmag.com/2022/05/shireen-abu-akleh-al-jazeera-journalist-west-bank-murder
[33] https://www.ifj.org/
[34] https://www.pjs.ps/en/
[35] https://www.icjpalestine.com/
[36] https://www.juancole.com/2022/06/concluded-targeted-journalist.html
[37] https://apnews.com/article/politics-west-bank-middle-east-israel-8df6c999627efcef2fe0ca2b401e7a2c/gallery/132631b92ba54b76a730556a22c5877a
[38] https://www.giornalistitalia.it/uccisa-la-giornalista-shireen-abu-akleh/
[39] https://jacobin.com/2022/05/shireen-abu-akleh-al-jazeera-journalist-west-bank-murder
[40] https://dawnmena.org/u-s-investigate-israeli-killing-of-palestinian-american-journalist-shireen-abu-akleh/
[41] https://www.americanswhotellthetruth.org/portraits/rachel-corrie
[42] https://www.arabamerica.com/instead-taylor-force-act-congress-consider-rachel-corrie-act-orwah-hammad-act/
[43] https://www.afsc.org/action/take-action-justice-mahmoud-shaalan
[44] https://www.bbc.com/news/world-middle-east-60209524
[45] https://mondoweiss.net/2022/05/rashida-tlaib-holds-moment-of-silence-on-house-floor-for-slain-journalist-shireen-abu-akleh/
[46] https://www.siasat.com/ilhan-omar-denounces-assassination-of-journalist-shireen-abu-akleh-2326334/
[47] https://left.it/2022/05/21/francesca-albanese-onu-lomicidio-di-shireen-abu-akleh-e-un-potenziale-crimine-di-guerra/
[48] https://www.ituc-csi.org/ituc-condemns-killing-of-Shireen-Abu-Akleh?lang=en
[49]https://edition.cnn.com/2022/05/26/middleeast/abu-akleh-palestinian-authority-investigation-intl/index.html
[50] https://apnews.com/hub/media
[51] https://www.middleeastmonitor.com/20220525-cnn-ap-confirm-shireen-abu-akleh-killed-by-israeli-forces/
[52] https://www.timesofisrael.com/bennett-says-he-expects-pas-full-cooperation-in-probe-of-reporters-death/
[53] https://www.mapillary.com/app/?mapStyle=OpenStreetMap&lat=48.88669191919192&lng=12.57377218999909&z=17&pKey=1299899683759307&focus=photo&x=0.5517209813603703&y=0.5665878606950552&zoom=0.7346188884136106
[54] https://www.montana.edu/rmaher/
[55] https://edition.cnn.com/2022/05/24/middleeast/shireen-abu-akleh-jenin-killing-investigation-cmd-intl/index.html
[56] https://www.open.online/2022/05/19/shireen-abu-akleh-identificata-arma-omicidio/
[57] https://www.aa.com.tr/en/middle-east/palestinian-probe-finds-that-shireen-abu-akleh-was-directly-targeted-by-israeli-sniper/2598807
[58] https://www.middleeastmonitor.com/20220527-press-conference-to-announce-sending-shireen-abu-aklehs-case-to-icc/
[59] https://www.aa.com.tr/en/middle-east/palestinian-probe-finds-that-shireen-abu-akleh-was-directly-targeted-by-israeli-sniper/2598807
[60] https://newsrebeat.com/world-news/33459.html
[61] https://www.middleeastmonitor.com/20220527-palestine-probe-israel-sniper-deliberately-targeted-shireen-abu-akleh/
[62] https://www.anera.org/blog/what-the-killing-of-shireen-abu-akleh-should-mean-for-all-of-us/
[63] https://www.aljazeera.com/news/2022/5/26/al-jazeera-network-sends-shireen-abu-akleh-murder-case-to-icc
[64] https://rsf.org/en/israel-palestine-four-years-violence-against-palestinian-journalists-covering-march-return-protests
[65] https://www.aljazeera.com/news/2022/5/27/explainer-al-jazeeras-abu-akleh-case-at-the-icc
[66] https://www.yesh-din.org/en/
[67] https://www.yesh-din.org/en/yesh-dins-position-on-the-possible-icc-investigation-of-suspected-war-crimes-by-israelis/
[68] https://jacobinmag.com/2022/05/shireen-abu-akleh-al-jazeera-journalist-west-bank-murder
[69] https://rsf.org/en
[70] https://euromedmonitor.org/en/article/5138/Americans-must-demand-a-credible-investigation-into-Shireen-Abu-Akleh%E2%80%99s-killing
[71] https://rsf.org/en/israel-palestine-four-years-violence-against-palestinian-journalists-covering-march-return-protests
[72] https://www.trtworld.com/magazine/how-shireen-abu-akleh-inspired-a-generation-of-female-reporters-57110
[73] https://vigourtimes.com/the-u-s-must-push-accountability-for-shireen-abu-akleh/
[74]https://www.nytimes.com/2022/05/13/world/middleeast/shireen-abu-akleh-funeral.html
[75] https://www.globalist.it/world/2022/05/16/israele-funerali-shireen-abu-akleh-marchio-caino/
[76] https://www.lemonde.fr/en/international/article/2022/05/13/tense-funeral-for-palestinian-journalist-shireen-abu-akleh_5983372_4.html
[77] https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/05/14/shireen-abu-akleh-la-carica-dei-soldati-israeliani-sa-di-negazione-dellidentita-dopo-la-morte/6591493/
[78] https://www.valigiablu.it/israele-demolizione-case-palestinesi/
[79] https://www.abc.net.au/news/2022-05-11/al-jazeera-journalist-shireen-abu-akleh-killed/101058098
[80] https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/05/14/shireen-abu-akleh-la-carica-dei-soldati-israeliani-sa-di-negazione-dellidentita-dopo-la-morte/6591493/
[81] https://www.bbc.com/news/world-middle-east-61611304
[82] https://ilmanifesto.it/marcia-delle-bandiere-violenze-diffuse-non-solo-da-gruppi-isolati
[83] https://time.com/6183180/israel-uae-trade-deal/
[84] https://apnews.com/article/2bfa8ed83bf34d708abe1a567f4f4e9d
[85] https://www.ilsole24ore.com/art/israele-intensifica-attacchi-gaza-media-gaffe-truppe-terra-era-stratagemma-AECBQJJ?refresh_ce=1
[86] https://apnews.com/article/2bfa8ed83bf34d708abe1a567f4f4e9d
[87] https://tebigeek.com/il-presidente-degli-emirati-arabi-uniti-sheikh-khalifa-bin-zayed-al-nahyan-e-morto-a-73-anni-mentre-passa-il-leader-di-abu-dhabi-tra-i-monarchi-piu-ricchi-del-mondo/
[88] https://www.repubblica.it/esteri/2022/05/13/news/il_signore_degli_emirati_mohammed_bin_zayed_sempre_piu_forte-349427785/
[89] https://www.reuters.com/world/middle-east/uae-de-facto-ruler-sees-iran-islamists-threat-ambitious-gulf-safe-haven-2022-05-13/
[90] IL GIGANTE TRA GLI HACKER MILITARI COMPRA AVIRA | IBI World Italia ; SE ABU DHABI PENSA DI “PILOTARE” DONALD TRUMP | IBI World Italia ; INFERNO YEMEN: ARMI TEDESCHE PER L’ARABIA, PER AL-QAEDA E PER I MERCENARI AMERICANI | IBI World Italia ; GOLFO PERSICO: LA GUERRA DOPO L’ARMISTIZIO | IBI World Italia ; CAMBRIDGE ANALYTICA: I CRIMINALI CHE CI CONVINCONO A VOTARE TRUMP | IBI World Italia ; FRATELLO BUONO E FRATELLO CATTIVO: COME LA DINASTIA AL-NAHYAN NASCONDE IL PROPRIO VERO VOLTO | IBI World Italia ; MOHAMMED DAHLAN, SICARIO DEL RE | IBI World Italia
[91] https://www.repubblica.it/esteri/2022/05/13/news/il_signore_degli_emirati_mohammed_bin_zayed_sempre_piu_forte-349427785/
[92] https://it.insideover.com/economia/nuovo-accordo-storico-israele-emirati.html
[93] https://time.com/6183180/israel-uae-trade-deal/
[94] https://www.reuters.com/markets/deals/jared-kushner-investment-firm-affinity-raises-3-billion-committed-funding-2021-12-23/
[95] https://www.affinityequity.com/
[96] https://www.startmag.it/mondo/jared-kushner-investimenti-arabia-saudita-israele/
[97] LA KAFALA ARABA: UNA SCHIAVITÙ PARI A QUELLA DEI NERI NELL’AMERICA SUDISTA | IBI World Italia ; COME EGITTO ED ISRAELE STANNO ANNIENTANDO LA PALESTINA | IBI World Italia ; L’AMICA PARIGINA DEGLI SCEICCHI DEL GOLFO PERSICO | IBI World Italia
[98] http://www.pinonicotri.it/2012/10/israelepalestina-non-tutti-predicano-lodio-e-portano-il-cervello-allammasso/
[99] https://www.nytimes.com/2022/05/13/world/middleeast/shireen-abu-akleh-funeral.html
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