Diritti

No alla dittatura delle lobby gay. Il convegno razzista di una diocesi del Sud

15 Gennaio 2015

Che la Chiesa Cattolica sia contraria ai matrimoni gay è noto. Che avalli posizioni apertamente razziste contro gli omosessuali è meno scontato e accettabile.

Eppure è quello che emerge leggendo il volantino di invito al convegno “Attacco concentrico alla Famiglia e al suo compito educativo”, organizzato a Benevento nei locali del Seminario arcivescovile, e con il patrocinio e la benedizione dell’Arcidiocesi locale.

Basta prendere in esame qualche passaggio (qui il testo integrale) per averne un’idea. Come quello in cui si avverte che:

“legittimando un’unione sterile e contro natura (quella tra persone dello stesso sesso, ndr) cadrà ogni motivo per negare quelle con tre o più partner e perfino con animali”.

L’omofobia non esiste

A detta degli organizzatori del convegno, dalle nostre parti l’omofobia non esiste, e i tanti casi di violenze nei confronti dei gay, così come le classifiche della discriminazione stilate dagli organismi internazionali che vedono il nostro paese in cima, non sono altro che bufale.

“In Italia non esiste alcuna emergenza omofobia. Recenti indagini attestano che l’Italia risulta uno dei paesi meno ostili ai gay e che violenze o discriminazioni contro di essi non superano quelle verso altre categorie di persone”.

Il pericolo, semmai, è quello opposto:

“La dittatura omosessualista (sic) avanza a tappe forzate per conquistare la scuola e spazi sui mass media per inculcare nei giovani la follia menzognera dell’ideologia gender (…) C’è da chiedersi perché oggi, con un’impressionante simultaneità con altre Nazioni, in Italia ci si affretti a varare leggi da Stato totalitario (d.l Scalfarotto) per punire chi dichiara che le pratiche omosessuali sono contro natura e a imporre e a imporre agli studenti, all’insaputa dei loro genitori, progetti di indottrinamento al pensiero unico omosessualista”.

Una spiegazione – scrivono – esiste, e va cercata nella “pressione di potenti lobby omosessuali per ottenere il riconoscimento delle nozze gay e il diritto ai bambini. Ovviamente da adottare, da produrre in provetta o affittando uteri”.

La benedizione del Vescovo

A leggere certi sproloqui viene il dubbio che si tratti di un’iniziativa di pochi, magari ignorata dalle istituzioni ecclesiastiche. Tra gli ospiti annunciati del convegno, però, c’è proprio l’Arcivescovo della circoscrizione beneventana, monsignore Andrea Mugione, a cui è affidato il compito di trarre le conclusioni. L’ospite d’onore è invece il presidente dell’associazione “Giuristi per la Vita”. Uno che sulla sua pagina facebook scrive: “Mi denuncio: sono omofobo e pronto ad andare in galera”.

Del resto, come rispondono gli stessi organizzatori, “L’Istituto Santa Famiglia si muove sempre nell’alveo della Chiesa e in obbedienza al Vescovo. L’iniziativa è stata benedetta da Sua Eccellenza”. Amen.

@carlomariamiele

 

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