Diritti
La scuola e l’urgenza di calarla nel reale
Ricomincia la scuola, finalmente in presenza. Perché la didattica non può essere che in presenza, nulla può sostituire la socialità che il mezzo informatico vieta. La dad però non va demolita, grazie ad essa si é potuto continuare a fare scuola e soprattutto ha rivelato quanto la scuola italiana sia impreparata a usare la tecnologia in classe. Se si considera che oggi le modalità di apprendimento sono mutate e che i nativi digitali riescono ad apprendere più facilmente usando la tecnologia, si svecchierebbe il modo di fare lezione.
La scuola é mutata perché la società è mutata, e visto che ho sempre creduto che la scuola non é avulsa dal contesto sociale in cui si innesta, non si può pensare di trascurare tematiche all’ordine del giorno mirando ad una semplice trasmissione di contenuti da apprendere tramite i vari percorsi disciplinari. Ben venga l’introduzione dell’educazione civica e ci sarebbe bisogno di laboratori pratici affinché la pratica dell’umano sia disciplina dell’animo.
Accendo la televisione e ascolto di un altro femminicidio, quello di Beatrice Iannelli. Un femminicidio che si consuma ogni tre giorni, una violenza inaudita, che le donne continuano a pagare lasciandoci la pelle. Nonostante le denunce, nonostante i media portino alla ribalta casi di donne abusate, ne raccontano storie, tracciano profili dei potenziali aggressori, nonostante la rete di solidarietà che si è creata per sostenere le donne che hanno subito abuso e spingerle a denunciare, questa piaga sociale continua a distruggere la vita di molte famiglie.
Bisognerebbe che oltre la repressione, oltre a supportare le donne vittime, si partisse da una educazione che comincia dalle scuole, educare i maschi a fare pace col femminile che è in loro, a insegnare che non è la forza derivante da un ruolo sociale depotenziato a renderli maschi. Che essere un uomo significa saper fare una carezza, emozionarsi, gioire per un‘attenzione ricevuta, far respirare insomma la parte più docile, materna, accudente che è in loro.
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