Diritti

La più grande lezione di Liliana Segre: aprire le porte della sua casa a Salvini

8 Novembre 2019

La tentazione della strumentalizzazione è forte. Per qualcuno, in certo momenti, perfino irresistibile. Fare il collegamento tra le minacce e gli insulti a lei, la necessità di provvedere a una scorta, e i “mandanti politici” a molti viene naturale. E sarebbe perfino comprensibile. Così, a sinistra, si potrebbe tornare serenamente a dare la colpa agli altri, ai cattivi che stanno dalla parte sbagliata, e a rassicurarsi nella propria purezza. Un pezzo di paese che in queste ore sconfortanti, che hanno visto una “vecchietta” – sono parole della senatrice Segre – finire sotto scorta, ha tanta voglia di dare la colpa a qualcuno, alla destra politica, a Salvini in particolare. Un pezzo di paese che, mentre difende Liliana Segre dall’odio, odia con tutto il suo cuore Salvini.

Sarebbe facile, ma è esattamente che quella gigantesca donna che è Liliana Segre ha voluto evitare, facendo la cosa più normale del mondo. Del resto, è stata solo di parola: “Salvini? Gli offrirò un caffè”, aveva detto. E in un venerdì pomeriggio dell’autunno milanese, grigio e piovoso come in Polonia, o come in Padania, effettivamente gli ha offerto un caffè. A casa propria, senza esponenti politici, in un ambiente privato. Cosa si siano detti non è dato sapere, forse non è nemmeno importante. Speriamo quasi di non saperlo mai. Sarebbe bello pensare che a parlare sia stata la donna, a prendere appunti e tacere l’uomo.

Da questo caffè in un pomeriggio d’autunno, però, discendono lezioni potenti e discrete, come non può non essere la vita di chi testimonia da decenni l’orrore con la capacità di far rinascere la speranza. Mentre qualcuno è sospettato di fomentare l’odio contro di noi, invitiamolo a casa per un caffè, e vediamo se sa dirci qualcosa di bello. E se a qualcuno venisse il dubbio di strumentalizzare anche quell’invito, come fosse una questione solo del “nostro popolo”, qualunque esso sia, spieghiamola così, nelle poche parole, chiarissime, di Liliana Segre: “Io non ho voluto la Commissione contro l’antisemitismo ma assolutamente contro l’odio, e come tale vorrei fosse programmata. C’è un’atmosfera di odio, odio è una parola orribile”.

 

09/11/2019, ore 19. Oggi a margine di un evento milanese Salvini ha affermato che avrebbe incontrato Liliana Segre “più avanti”, precisando che i suoi incontri lui li comunica e se non li comunica “per quanto lo riguarda” non sono mai avvenuti.

Fatte le opportune verifiche, posso confermare che l’incontro è avvenuto ieri, e quindi confermo tutto quanto scritto. Che anzi, forse, vale perfino di più (j.t.)

 

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