Diritti

Iran: ragazze arrestate per 48 ore, costrette a pentirsi per il ballo senza velo

15 Marzo 2023
Ma in rete i video delle sostenitrici che le emulano impazzano e la ribellione sembra non volersi fermare

 

 

Iran– Dopo un rastrellamento con cui si inseguono i delinquenti più incalliti e pericolosi, cinque ragazze, protagoniste di un ballo di gruppo senza il classico velo d’ordinanza, sono state individuate ed identificate grazie ad sistema di videosorveglianza a circuito chiuso. Appena le forze di polizia (pensate, un Paese dotato di un corpo di “polizia morale”) sono venute a conoscenza dei loro nominativi, hanno convocato le giovani donne per dare loro un ammonimento e per dimostrargli l’intento punitivo destinato a reprimere una condotta tanto empia: le hanno sbattute in cella per 48 ore. Poi, riprendendole con una telecamera, e costringendole e coprirsi il capo, gli hanno fatto recitare un pentimento pubblico, in cui ammettevano “Siamo colpevoli di aver ballato“.

Di questo reato tanto incomprensibile si sarebbero macchiate, cinque ragazze, di Ekbatan, quartiere popoloso di Teheran, quando nella giornata internazionale dedicate ai diritti delle donne, lo scorso 8 marzo, avrebbero ballato dinanzi a due edifici popolari di colore grigio, alla periferia della capitale, registrando un video in cui danzavano sulle note di una famosa hit del momento, dei cantanti Rema e Selena Gomez. E, per ottenere qualche like dai propri amici e followers virtuali, avrebbero caricato la clip su TiTok.

Nelle scene, le giovani, mostravano i capelli scompigliati dal vento, l’ombelico ed inviavano baci via etere, inneggiando ad una spensieratezza e libertà di espressione, fresca e sacrosanta per un’ età tutta da vivere ancora. Un messaggio di rivoluzione, intollerabile per il regime dittatoriale di Khamenei, che continua a torturare ed impiccare chiunque pretenda di svegliarsi dalla schiavitù del corpo e dell’anima.

Ancora una volta, il video delle cinque ragazze, arrestate e costrette a pentirsi, per evitare di essere uccise, ha riscosso una scia di apprezzamento e sostegno, ripetuto in modo virale da centinaia di donne per le strade come diffuso in rete.

Una risposta che raggela e disarma la furia omicida di un Governo ormai ripiegato su sè stesso e sul terrore di essere deposto nella maniera più spietata che meriterebbe, dopo tanto sangue innocente versato.

Tra qualche giorno si festeggerà l’ultimo dell’anno del calendario persiano. Già ieri sera, i cittadini sono riscesi in strada per far sentire la loro protesta. Le ragazze hanno ripreso a bruciare i veli, ed a chiedere verità e giustizia per le oltre cinque mila studentesse vittime di avvelenamento a scuola.

Persino Rema, il cantante di Calm Down, la canzone ballata dalla cinque giovani donne nel video dello scandalo presunto, scrive su TwitterA tutte le donne che stanno lottando per un mondo migliore, mi ispiro a voi, canto per voi e sogno con voi“.

La fierezza ed il coraggio di chi decide di non voler più abbassare la testa, piegare la schiena, non puoi fermarla, nemmeno umiliandola, vessandola, torturandola, inchiodandola, massacrandola con disprezzo e crudeltà. Tornerà a risorgere dalle sue stesse ceneri, più luminosa e forte di prima, volando sulle ali della libertà e della vita.

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