Diritti
I MIGLIORI ALLEATI DI GAY E LESBICHE? GLI OMOFOBI, NATURALMENTE
Lo ammetto: a me gli omofobi – questa strana categoria più animata dall’odio che dalla paura, per dirla tutta – a me gli omofobi iniziano davvero a fare pena. Lo so, lo so, ce l’hanno a morte con quelle (e quelli) come me, perché siamo il cancro che uccide la famiglia, ed è chiaro che se il mio vicino di casa divorzia e molla moglie e figlio per scappare con una Tatiana ventenne dell’est, la colpa è mia che vorrei sposarmi con la mia ragazza, e il ragionamento, notate, non fa una piega. Questo, però, non mi impedisce di iniziare a provare per loro un sentimento nuovo: mi fanno pena, appunto, esattamente come mi faceva pena, da bambina, Willy Coyote quando cercava di prendere Bip Bip – e mi perdoni Finardi per la citazione. Il fatto è che, più che omofobi, questi andrebbero chiamati col loro vero nome: omostupidi. Non ci credete? Ecco di seguito una breve carrellata delle loro più recenti genialate, roba che Scherzi a Parte, a confronto, è un dramma shakespeariano.
1) Organizzano un convegno sulla famiglia tradizionale e chi ti invitano? Nell’ordine: a) un gay ciellino noto per le sue camicie fantasia che manco Tognazzi nel vizietto, nonché, soprattutto, per dubbie frequentazioni a bordo di yacht extralusso b ) un giocatore di poker sposato, divorziato, risposato a Las Vegas in tuta e scarpe da tennis, autore di un best seller come Voglio la Mamma che Moccia a confronto è Dante Alighieri: in poche parole, il genero che ogni madre sogna. c) un politico la cui finezza di gesti ed eloquio va di pari passo con la parte anatomica cui rimanda il suo cognome. E infatti solo un personaggio fine come Maroni poteva apostrofare un ragazzo di 22 anni dandogli del culattone. d) dulcis in fundo, un prete pedofilo, della serie care mamme portate tranquillamente i vostri figli all’oratorio, troveranno ad accoglierli calde braccia amorevoli (forse anche troppo amorevoli…).
2) Decidono di togliere la patente a un ragazzo perché gay e quindi “privo dei requisiti psicofisici di idoneità alla guida”. Ecco, io non so questa come gli sia venuta, davvero. Mi ci sono lambiccata il cervello e sono giunta alla conclusione che qualche mente illuminata, alla motorizzazione, abbia pensato “siccome è un invertito, c’è il rischio che guidi contromano”. Ora, al ragazzo la cosa non è piaciuta proprio per niente: ha fatto inversione a u (pessima, da bravo gay) e ha mollato la via della motorizzazione per quella del tribunale. Morale: super risarcimento al ragazzo e figuraccia epocale per le menti illuminate di militari e funzionari.
3) Si organizzano in gruppi chiamati Sentinelle in Piedi: zitti e muti in mezzo a una piazza, con un libro in mano, a manifestare silenziosamente. Il che, ammettiamolo, potrebbe anche essere un’idea originale nell’ambito della comunicazione. Poi però vai a vedere che libri tengono in mano e trovi “Tuttogiardinaggio” o le ricette della Parodi o le Pagine Gialle e allora dici vabbè, facciamo che Cosmopolitan me lo leggo sul divano?
4) Fanno gli avvocati di grido (nel senso che fanno proprio gridare di paura) e rilasciano dichiarazioni brillanti tipo “io questi anormali nel mio studio non li voglio” Ora, posto che un gay dubito farebbe a gomitate per lavorare da Taormina (io, personalmente, manco morta), fatto sta che, da qualche giorno, l’avvocato del caso Cogne, può aggiungere al suo curriculum vitae anche una condanna per discriminazione.
L’elenco potrebbe continuare e io spero, davvero, con tutto il cuore che continui e ci regali episodi sempre più surreali, più assurdi, più patetici. Sono certa che non sia lontano il giorno in cui li dovremo davvero ringraziare, questi omostupidi, perché ci hanno messo in mano l’arma più potente di tutte: la loro stessa, innegabile, stupidità. E sarà la nostra arma vincente.
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