Diritti
Gaza, nuovo veto USA all’ONU: “guerra fino alla fine di Hamas”
I sedicenti padroni del mondo, gli Stati Uniti d’America, hanno posto ieri l’ennesimo veto a una nuova risoluzione dell’ONU che prevedeva un “cessate il fuoco” in Palestina, questa volta presentata dagli Emirati Arabi Uniti.
« Se adottata, la risoluzione avrebbe anche chiesto il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi, oltre a garantire l’accesso umanitario », precisa il sito dell’ONU [1].
Il testo elaborato dall’ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti ha raccolto il sostegno di 13 membri del Consiglio (su 15), di cui tre membri permanenti (Cina, Francia e Federazione Russa), e l’astensione di un altro membro permanente (Regno Unito).
Era stato lo stesso Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres a chiedere la discussione urgente di una risoluzione a riguardo.
Prima del voto, l’ambasciatore degli Emirati, Mohamed Issa Abushahab, ha osservato che il progetto di risoluzione presentato dal suo Paese aveva ottenuto il patrocinio di ben 97 Stati membri in appena 24 ore e che, nei 63 giorni di conflitto, già oltre 18.000 persone erano state uccise da Israele. Tra gli altri, Spagna, Belgio, etc, anche il presidente dell’Irlanda alcune settimane fa ha chiesto che si ponesse fine al genocidio dei palestinesi di Gaza ad opera di Israele.
L’ambasciatore russo Dmitry A. Polyanskiy, esprimendo il proprio pieno sostegno alla risoluzione, aveva ricordato che da « due mesi il Consiglio di Sicurezza dell’ONU non adempie alla sua funzione a causa della posizione testarda, egoista e distruttiva degli Stati Uniti, che stanno facendo di tutto può proteggere il suo alleato ».
Il risultato del boicottaggio degli Stati Uniti ad ogni risoluzione ONU è « un cimitero di bambini palestinesi ».
L’ambasciatore statunitense Robert A. Wood ha replicato sostenendo che per il suo Paese ( e il suo alleato Israele, ovvio ), l’obiettivo è la distruzione di Hamas. Già nel mese di ottobre gli USA avevo posto il veto ad analoga risoluzione presentata dal Brasile.
Il resto, bambini inclusi, non contano o vengono dopo.
« Di fronte ad una miseria indicibile, questo Consiglio non è in grado di chiedere un cessate il fuoco », ha lamentato con disappunto, all’esito del voto e quindi del veto USA, l’ambasciatore Abushahab (Emirati Arabi Uniti). D’altro canto l’ONU non è in grado di far rispettare ad Israele neanche una propria risoluzione vecchia di 75 anni che prevede lo stato di Palestina.
L’ONU e il suo Consiglio di Sicurezza, ha concluso l’ambasciatore arabo, « appare svincolato dal proprio documento di fondazione » [2].
Sì, il massacro di Gaza è simbolo del fallimento della democrazia.
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Fonti e Note:
[1] Nazioni Unite (ONU), 8 dicembre 2023, “Security Council Fails to Adopt Resolution Demanding Immediate Humanitarian Ceasefire in Gaza on Account of Veto by United States”.
« I fini delle Nazioni Unite sono:
1.1 – […] prendere efficaci misure collettive per prevenire e rimuovere le minacce alla pace e per reprimere gli atti di aggressione o le altre violazioni della pace […];
1.2 – Sviluppare tra le nazioni relazioni amichevoli fondate sul rispetto e sul principio dell’eguaglianza dei diritti e dell’auto-decisione dei popoli, […];
1.3 – […] promuovere ed incoraggiare il rispetto dei diritti dell’uomo […] ».
Se Hamas non cade, attaccherà di nuovo e ci sarà l’immancabile reazione israeliana, prevedibile e voluta non tanto da Hamas, quanto dall’Iran, che mira a distruggere Israele e la attacca da nord.
Gaza andava evacuata dai civili, ma è impossibile poiché Hamas è in parte fatta da civili ed usa i civili come scudi umani. in passato Hamas indottrinava i bimbi a diventare martiri esplosivi e solamente la costruzione del muro fermò il fenomeno dei kamikaze (e delle vittime israeliane). Hamas è il nemico numero uno dei palestinesi e della nascita di uno stato palestinese, a mio avviso ovviamente