Diritti
San Marino può già rivolgersi alla Corte di Strasburgo, ma Roma non ancora
È entrato oggi in vigore in 10 Paesi, tra cui spiccano Francia, Finlandia e San Marino, il 16° Protocollo alla Convenzione Europea per i Diritti dell’Uomo che autorizza le istanze giudiziarie superiori nazionali, designate dai Paesi aderenti, di richiedere alla Corte di Strasburgo in camera allargata un parere motivato non vincolante sull’interpretazione e l’applicazione dei diritti e libertà definiti nella Convenzione sui diritti dell’Uomo (ed i suoi Protocolli) riguardo un caso che esse stiano trattando. I giudici di Strasburgo manterranno tuttavia la discrezionalità se accettare o meno la richiesta di parere avanzata dalle magistrature nazionali.
Si tratta di un’importante novità capace di rafforzare il dialogo tra la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo e le istanze nazionali superiori e garantire maggiore protezione ai diritti umani in Europa, oltre che rappresentare una sfida per la stessa Corte Europea sia dal punto di vista organizzativo che nell’estensione dei pareri giurisprudenziali.
Altri dieci Paesi, tra cui l’Italia, l’Olanda, la Norvegia, la Grecia e la Turchia, hanno firmato il protocollo ma non lo hanno ancora ratificato e nei loro confronti perciò esso non è ancora vincolante (vedasi anche sempre per Gli Stati Generali l’articolo “Rafforzata la tutela dei diritti umani in Europa” del 12 aprile 2018).
Immagine di copertina: Pixabay, https://pixabay.com/it/giustizia-a-destra-legale-avvocato-2755765/
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