Diritti
A Colonia il flash-mob più idiota della storia
Non mi interessa di che razza o nazionalità fossero le mille persone che si sono incontrate alla stazione di Colonia la notte di Capodanno per organizzare il più idiota e becero dei flash-mob possibili, costato l’aggressione a oltre 90 donne al momento in cui scrivo. Di quella parte idiota della razza umana potremmo iniziare parlarne a prescindere dalle appartenenze razziali, nazionali o religiose, per una volta. La cosa davvero straordinaria (nel senso tipico di fuori dall’ordinario) stavolta è che si siano dati appuntamento in 1000 (senza appuntamento è difficile incontrarsi anche in 5), come se si trattasse un flash-mob organizzato con tanto di incursione (cuscini o petardi che siano). Dai racconti sparigliati sembra che la carica dei 1000 abbia agito in piccoli gruppi, con assalti alle passanti di varia natura: palpeggiamenti, molestie e rapine. Nel dolce scenario notturno di Colonia intanto qualcuno lanciava dei fuochi d’artificio nell’aria, che finivano sui passanti, ma questa è una pratica abbastanza diffusa per non causare vero e proprio stupore.
La notizia si è diffusa con una certa lentezza, tanto che c’è ancora chi non lo sa, perché sembra soltanto una follia. Forse man mano che uscivano fuori le denunce, e nel putiferio si conta anche una denuncia per stupro, si cominciavano a ricostruire i pezzi e capire con più chiarezza cosa fosse successo. Qualche moralista scarica la colpa sull’acool e sull’ubriachezza della notte, forse dimenticando che in fondo a Capodanno siamo tutti ubriachi, e a nessuno è mai saltato in mente di organizzare un’incursione nel cuore della notte. Va a finire sempre che a esser colpiti dall’idiozia siano i più deboli, in tutte le declinazioni possibili: stavolta è capitato alle donne tedesche, o alle immigrate tedesche, o alle turiste, chi lo sa. Disarmate, come il cadavere di Stefano Cucchi.
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