Criminalità
Tagliente: “il pm Zucca ha offeso la dignità delle forze di polizia”
Sicurezza. Tagliente: Le dichiarazioni del pm Enrico Zucca hanno ferito la dignità di migliaia di operatori e rischiano di indebolire la rete della sicurezza a scapito dei cittadini
“Garantire la sicurezza delle città con ogni mezzo, dal tradizionale pattugliamento all’utilizzo delle intelligenze artificiali per il controllo del territorio, dal ruolo delle polizie all’ascolto attivo dei cittadini nei quartieri, dal ruolo della Magistratura a quello della diplomazia per assicurare la certezza della esecuzione della pena e delle espulsioni per prevenire cosi il pericolo della reiterazione di gravi fatti di sangue”. Questi in sintesi gli argomenti trattati dal prefetto Francesco Tagliente, all’Università degli Studi di Firenze ai frequentatori del Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecniche dello Sport. In particolare Tagliente, dopo aver premesso che “I cittadini hanno diritto alla sicurezza e alla libertà e le Istituzioni e le Amministrazioni hanno il dovere di promuovere tutte le iniziative possibili, sul piano legislativo, amministrativo ed operativo, per garantire il loro diritto a vivere e a sentirsi liberi e sicuri”, ha evidenziato alcune priorità “Serve innanzitutto coesione interistituzionale e sociale – ha detto Tagliente – un lavoro di squadra e ‘saldatori’ istituzionali e sociali. Bisogna assicurarsi che tutti svolgano attivamente il proprio ruolo e il proprio dovere. Immaginiamo la sicurezza come una catena, essa potrebbe sussistere solo se tutti gli anelli sono legati gli uni negli altri perché la rottura o il semplice indebolimento di una sola di essi potrebbe vanificare l’impegno degli altri a scapito della sicurezza generale.” Serve quindi sinergia ma anche rispetto tra le istituzioni. E’ intuitivo che l’impegno di una istituzione potrebbe essere vanificato se non trovasse dall’altra parte la stessa energia e rispetto, Tagliente lo spiega in un passaggio ” Un esempio negativo sono le esternazioni del sostituto procuratore della Corte d’appello di Genova Enrico Zucca, giudice del processo per i fatti accaduti alla scuola Diaz durante il G8 di Genova nel luglio 2001. Dicendo che ‘I nostri torturatori sono ai vertici della polizia’ , ha ferito la dignità di migliaia di operatori che peraltro lui nemmeno conosce. In assenza di in immediato intervento di soggetti istituzionali capaci di interpretare e ricucire gli sfilacciamenti procurati da quelle dichiarazioni si rischia di indebolire la rete della sicurezza a scapito dei cittadini.Va assicurata la certezza della esecuzione della pena carceraria per i recidivi di gravi fatti di sangue e l’esecuzione delle espulsioni. ” prosegue Tagliente “Bisogna garantire ai cittadini il diritto alla libertà e alla sicurezza anche valutando attentamente la concessione delle misure alternative alla detenzione carceraria a criminali recidivi. Servono iniziative politiche, governative e diplomatiche per mettere nelle condizioni le forze di polizia di assicurare l’immediata esecuzione dei decreti di espulsione e di allontanamento dal territorio nazionale degli stranieri, destinatari dei provvedimenti. Una diversa politica della sicurezza alimenta sfiducia nei cittadini e rassegnazione delle forze di polizia”. Tra le priorità in tema di sicurezza , Tagliente invita a favorire un maggiore protagonismo degli erogatori dei servizi e un maggiore coinvolgimento dei cittadini.” L ‘ascolto attivo di tutti i rappresentanti degli organismi, direttamente o indirettamente, interessati a garantire la sicurezza e la vivibilità anche per alimentare e mantenere alto lo spirito di squadra idoneo a far sentire tutti attori protagonisti della sicurezza. “continua l’ex Prefetto di Pisa . “Va promosso il partenariato territoriale con la programmazione di periodici incontri nelle diverse aree critiche o periferiche cittadine per ascoltare anche lo sfogo dei cittadini che avvertono l’esigenza di far sentire le proprie esigenze e preoccupazioni.Va monitorata l’accessibilità ai servizi ed agli uffici e la disponibilità da parte degli addetti alla erogazione dei servizi. Servono iniziative per favorire risposte sempre più rispondenti alle aspettative della gente. Penso ai centralini di soccorso pubblico e di pronto intervento e agli orari per la ricezione di denunce e segnalazioni. La riduzione delle risorse ci impone di razionalizzate l’impiego delle unità operative per destinarle su obiettivi mirati. La nuova rivoluzione dell’intelligenza artificiale può aiutarci recepire informazioni e dati e soprattutto di elaborarli consentendoci così di cambiare il sistema e la capacità di fare sicurezza sui territori. Il tradizionale pattugliamento del territorio va integrato con un sistema evoluto di videosorveglianza e video-analisi per il controllo elettronico delle aree critiche, dei veicoli d’interesse ai fini di polizia e soggetti ritenuti a rischio, se del caso anche con il riconoscimento facciale. Vanno intanto censite tutte le telecamere pubbliche e private per mettere a disposizione delle Forze e Corpi di Polizia una anagrafe delle telecamere, peraltro di immediata attuazione perché a costo zero”. Maggior forza alla sinergia tra impegno pubblico e impegno sociale in tema di sicurezza , Tagliente, sottolinea la necessita di promuovere iniziative volte in questa direzione ” Bisogna promuovere le condizioni per poter ascoltare anche il rumore del silenzio di chi ha bisogno di essere aiutato. Penso a un servizio di ascolto e sostegno che sia punto di riferimento, anche se solo per essere ascoltati ed orientati, per quelle categorie sociali che versano in una condizione di sofferenza economica incolpevole, tale da non potersi nemmeno permettere di rivolgersi ad un avvocato o ad un commercialista, con il rischio concreto di pagare somme non dovute, cadere in mano ad usurai o, ancora peggio, in pericolose situazioni di solitudine e scoraggiamento, che in alcuni casi sono sfociate in tragedie familiari”.
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