Criminalità
Monaco: colpita banda internazionale di scassinatori attiva anche in Italia
La polizia bavarese ha annunciato di avere individuato ed assestato un duro colpo ad un’organizzazione attiva in tutta Europa di ladri d’appartamento cui farebbero capo fino a 500 persone. La banda ha operato a lungo anche in Italia, Belgio, Francia e Spagna. I risultati dell’operazione sono stati presentati lunedì ai media.
Una coppia di agenti in borghese aveva scorto nel gennaio 2016 e quindi arrestato 3 donne che stavano cerando di scassinare una serratura di un palazzo nel centrale quartiere Lehel di Monaco. Le tre ragazze, rispettivamente di 14, 15 e 18 anni appena, avevano tutte documenti falsi e nascondevano sotto gli abiti un’attrezzatura professionale per lo scasso.
Ha preso così vita una squadra investigativa dal nome in codice “Cucina” e l’operazione si è allargata internazionalmente investendo anche Europol ed Eurojust.
Gli investigatori hanno verificato che le donne appartenevano ad una grossa famiglia, un clan legato attraverso matrimoni e parentele, specializzatasi nei furti negli appartamenti e nel riciclaggio. L’organizzazione per gli inquirenti annovera 20 o 30 ramificazioni in una struttura gerarchica ben organizzata. In cima alla piramide i capi famiglia che smerciavano poi la refurtiva all’estero; i più grossi flussi di denaro sono stati registrati verso la Croazia ed a Zagabria sono state individuate due ville nelle quali si riunivano i componenti della gang. Subito sotto i familiari che fornivano gli alloggi nei diversi Paesi dove venivano ospitate le squadre che eseguivano materialmente i furti. Quindi gli altri complici che procuravano l’ulteriore logistica necessaria, come auto, od un avvocato in caso qualcuno fosse stato acciuffato e persino invii di denaro a chi finiva in carcere. Infine gli scassinatori, per lo più giovani donne che venivano “prestate” all’interno delle famiglie imparentate per svolgere i furti nei diversi Paesi nel raggio d’azione del clan. Se una ragazza veniva data in matrimonio ad un gruppo diverso entravano in gioco cifre tanto più grosse proporzionalmente all’abilità manuale della giovane nello scasso.
Gli inquirenti ritengono che almeno un furto ogni cinque di quelli svolti in Germania durante il corso delle indagini possa essere attribuito alla banda. Sono state raccolte prove per poter perseguire una trentina di componenti del clan. Venti ladre sono state arrestate a Monaco; almeno 2 capi dell’organizzazione sono stati fermati invece grazie alla collaborazione con la polizia croata; altri due ricercati sono ancora in fuga. Sono stati eseguiti arresti in un vasto raggio in Germania, oltre che a Monaco, anche a Gelsenkirchen, Münster, Villingen-Schwennigen, Hannover e Francoforte. La banda aveva spostato nel luglio 2016 il proprio ambito di attività anche a Bilbao in Spagna dove sono stati pure eseguiti altri arresti.
La polizia bavarese ha potuto recuperare refurtiva per 100.000 euro. I proprietari potranno verificare se tra il bottino recuperato -per lo più gioielli e orologi- si trovassero oggetti di loro proprietà verificando sul sito www.securius.eu/de/datenbank.
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