Criminalità
Legge 108/96 e il racconto del superstite del pool antimafia di Falcone
Il 7.12.2016 presso il Tribunale di Napoli nell’Aula “Metafora”, con il patrocinio del Consiglio dell’Ordine degli Avv.ti di Napoli, unitamente: all’Associazione Giuristi Del Golfo, presieduta dall’avv Sabrina Sifo; alla Fondazione “Moscati” di padre Massimo Rastrelli, rappresentata dall’avv Pasquale Riccio; all’associazione “Favor Debitoris” con l’avv Biagio Riccio, si terrà un convegno sul tema dell’usura e sull’illegalità, ripercorrendo il contesto in cui si è formata la legge 108 del 1996. Interverrà all’evento anche il Generale dell’Arma dei Carabinieri, Angiolo Pellegrini, che è stato comandante della sezione antimafia di Palermo. Come uomo di fiducia del pool antimafia del Giudice Falcone, ha portato a compimento le più importanti indagini nei confronti di Cosa Nostra. Angiolo Pellegrini assunse, negli anni 80, il comando della sezione Anticrimine dell’Arma dei carabinieri. Un ruolo scomodo: la mafia in Sicilia stava seminando una lunga scia di cadaveri eccellenti e teneva l’isola sotto scacco. Molto più di quanto si voglia ammettere. Unica speranza, un giudice palermitano che con alcuni colleghi fece della lotta alle cosche la sua missione: Giovanni Falcone. Aveva bisogno però di uomini fidati che potevano portare avanti le indagini a modo suo. E Pellegrini non si tirò indietro: mise insieme una squadra di fedelissimi – la banda del «capitano Billy The Kid» – e si, guadagnò l’amicizia e la stima del magistrato. Mentre i viddani di Totò Riina e Binnu Provenzano falcidiavano a colpi di kalashnikov le vecchie famiglie, carabinieri, polizia e magistrati si allearono in un’azione congiunta che culminò nel rapporto dei 162 e nell’estradizione di Tommaso Buscetta. Il maxiprocesso poteva essere il colpo decisivo, e invece…. Il libro “Noi gli uomini di Falcone”di Angiolo Pellegrini ricostruisce dall’interno, a ritmo serrato, il periodo più drammatico ed eroico della guerra a Cosa Nostra: quello che vide uno sparuto gruppo di uomini coraggiosi combattere davvero e dare nuova speranza alla Sicilia; ma anche quello che vide cadere Dalla Chiesa, D’Aleo, Chinnici, Cassarà, Montana. Forse inutilmente, perché il vero nemico rimase senza volto: un oscuro, ambiguo potere politico che prima negò mezzi, risorse e possibilità, e poi smantellò la squadra. In fondo, a voler vincere quella guerra, erano davvero in pochi.
Proprio nel periodo storico, che va dalla fine degli anni 80″ agli anni 90″, iniziarono i lavori parlamentari della legge antisusura, che si svilupparono all’interno delle commissioni parlamentari antimafia.
Il convegno che si terrà a Napoli, è stato fortemente voluto dall’avv Sabrina Sifo e dall’associazione “Favor Debitoris” presieduta dall’avv Alice Pucci, impegnati attivamente nella lotta contro ogni forma di distorsione dei rapporti fra poteri forti e consumatori, in particolare contro l’usura in tutte le forme in cui essa si presenta.
Il delitto di usura entra nella prima volta a far parte del nostro ordinamento penalistico con il codice Rocco, all’art. 644. Detto articolo venne modificato con l’intervento della Legge 356/1992 sia al fine di ampliare l’ambito applicativo della fattispecie usuraria sia al fine di garantire un’efficacia concreta al disposto normativo. Nel 1996, con la legge del 7 Marzo n. 108, viene completamente riscritto l’art. 644 del codice penale.
In un intervista, sul tema, che ci ha rilasciato l’avv Alice Pucci, ha così dichiarato: “Una delle più importanti novità della norma che ha sanato l’incertezza che da sempre aveva caratterizzato la nozione di usurarietà, è stata la previsione del rinvio alla legge, contenuto nella prima parte del terzo comma dell’art. 644, per la determinazione dei limiti oltre i quali gli interessi sono sempre usurari.
Con la nuova formulazione viene altresì previsto che per la determinazione del tasso di interesse usurario si tiene conto di tutte le commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse imposte e tasse, collegate all’erogazione del credito” (quarto comma). Si rinvia quindi alla legge per la determinazione del tasso soglia. Così come riformulata questa norma (art. 644 cp), grazie all’attività dei volontari delle associazioni e delle Fondazioni anti usura, insieme alle Forze dell’Ordine ed alla Magistratura più illuminata, ha consentito di salvare o comunque di far uscire dall’oblio molte decine di migliaia tra famiglie e imprese italiane. Come ben sappiamo a partire dal 2009, a causa della profonda crisi economica che ha portato ad un sovraindebitamento delle famiglie e delle imprese, l’usura criminale ha ripreso forza, alimentata anche dalla diffusione del gioco d’azzardo che ha esasperato l’indebitamento delle famiglie. L’opera efficace delle Fondazioni e delle Associazioni antiusura rappresenta oggi un’ancora di salvataggio per tutti coloro che si sono trovati vittime di pratiche usurarie.
Purtroppo, sebbene la legge 108 del 96 abbia tassativamente indicato il limite oltre al quale si cade nell’usura (il cosiddetto tasso soglia appunto), ben sappiamo come, grazie a compiacenti interpretazioni della Banca d’Italia e a causa dell’azione delle Banche e delle Finanziarie, di fatto il principio del tasso soglia sia stato abolito, tradendo così lo spirito della riforma e della norma come emerge dai lavori preparatori il cui chiaro intento era quello di computare nel tasso effettivo globale tutte le remunerazioni escluse solo tasse e imposte.
Il convegno del 7.12.16 a Napoli, nasce dalla volontà delle Fondazioni partecipanti, di recuperare e seguire lo spirito, che animò padre Rastrelli, Presidente della Fondazione San Giuseppe Moscati e della Consulta Nazionale antiusura: unire, senza distinzioni politiche o di fede religiosa, tutti coloro che hanno a cuore “i poveri, e tra di essi quelli più tragicamente poveri: gli indebitati perché il debito distrugge e sconvolge la famiglia”. Senza dimenticare le piccole e medie imprese, anch’esse a forte rischio di subire usura per le difficoltà nei rapporti con le banche. Lo stesso spirito che animò tutti coloro che operarono per l’approvazione della legge 108/96:<>. Con il predetto convegno, vogliamo renderci promotori di un vasto movimento di opinione ed azione pratica che, a 20 anni dal 1996, faccia un bilancio dell’azione promossa dalla legge al fine di proporre, sulla base dell’esperienza concreta, innovazioni e miglioramenti alla legge stessa. Ecco perché, tutti insieme, chiediamo: 1)miglioramenti della legge; 2)abolizione della pubblicità del gioco d’azzardo; 3) una regola che impedisca alle Finanziarie di causare, o comunque aggravare il sovraindebitamento delle famiglie e delle imprese. Per tutti questi motivi lo scopo è quello di chiedere ed ottenere: – il rispetto della 108/96 con l’introduzione delle modifiche che si sono mostrate necessarie alla luce dell’esperienza degli ultimi venti anni; – Una profonda modifica della disciplina della Centrale Rischi al fine di evitare segnalazioni arbitrarie con conseguenti danni irreparabili per i segnalati; – L’introduzione del reato di usura nel novero dei reati presupposto ex d.lgs 231/2001.”
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