Criminalità

La macchina del fango sommerge Berlino

21 Settembre 2021

La mattina del 20 settembre 2021, il Ministro Federale delle Finanze e candidato socialdemocratico alla Cancelleria, Olaf Scholz, si è presentato di fronte al Finanzausschuss des Bundestages per rispondere alle domande accusatorie dei suoi colleghi su uno scandalo sollevato dall’inchiesta penale della Procura di Osnabrück. Sei giorni prima del voto. Un colpo di scena che non ha precedenti nella storia della Bundesrepublik, perché la guida della Procura di Osnabrück è saldamente in mano alla CDU (in Germania la magistratura è ufficialmente politicizzata), e questa fretta è evidentemente un tentativo estremo di screditare la candidatura Scholz alla Cancelleria, visto che gli scommettitori lo danno in chiaro vantaggio.

Questo fatto non può passare sotto silenzio. L’accusa dei magistrati democristiani è che due dipendenti della FIU federale abbiano sottaciuto importanti informazioni in casi di sospetto di riciclaggio di denaro sporco di origine criminale – e la FIU è un’agenzia sottoposta al Ministero Federale delle Finanze, che è diretto da Olaf Scholz. Con le informazioni a mia disposizione non posso sapere se queste accuse corrispondono alla verità o no, ma di altre cose sono certissimo:

a) lo Stato moderno ha estremo bisogno di un’unità specializzata della polizia che si occupi professionalmente (a livello penale) della criminalità finanziaria, di cui il riciclaggio è solo uno dei possibili reati. In Germania questa unità non esiste (nonostante italiani, inglesi, francesi e spagnoli da molti anni ne abbiano dimostrato l’importanza e l’efficienza), perché al momento di prendere una posizione in proposito, nel 2009, l’allora Ministro Federale delle Finanze, Wolfgang Schäuble (CDU), si è opposto in modo fiero e combattivo contro la nascita di questa unità – e la SPD, come gli altri partiti, negli otto anni in cui Schäuble è rimasto in carica, hanno accettato le cose come stavano;

Bernard Südbeck (CDU), procuratore capo di Osnabrück

b) ci sono due uffici che, ufficialmente, dovrebbero sostituire l’assenza della polizia fiscale. Il primo è il BaFin (Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht), da anni sospettato di inefficienza e da oltre un anno, da quando l’ex capo dell’analoga struttura svizzera, il controverso Mark Branson, ne è a capo, è sotto inchiesta con l’accusa (rivolta contro alcuni managers) di aver usato informazioni confidenziali per partecipare ad operazioni finanziarie illegali. Anche il BaFin è sottoposto al controllo del Ministero Federale delle Finanze, ed i problemi sono iniziati quando a capo di questo ministero era, per l’appunto, Wolfgang Schäuble;

c) l’altro ufficio è la FIU Financial Intelligence Unit, un’agenzia creata nel 1995 su iniziativa internazionale del cosiddetto Egmont Group, ovvero da forze di polizia nazionali che volevano creare un canale legale di interscambio di informazioni sul crimine finanziario che evitasse i lacciuoli delle leggi sulla giurisdizione nazionale penale. Per questo motivo, la FIU funziona poco e male, è sottodotata, non ha poteri, può solo dare consigli e scambiare informazioni. In un caso famoso, quello di Città del Vaticano, la FIU locale è servita per far sapere ai banchieri del Papa i dettagli delle investigazioni penali a loro carico in giro per il mondo. Esattamente ciò che oggi viene rimproverato alla FIU tedesca;

Christoph Schulte, capo della FIU Financial Intelligence Unit tedesca

d) attaccare il Ministro perché la FIU ottiene esattamente ciò per cui è stata creata (ovvero nulla che abbia conseguenze penali) è una mossa propagandistica che nasconde un fatto indiscutibile. A questo fatto va aggiunto che la magistratura tedesca non è sottoposta all’obbligo dell’inchiesta (come in Italia) e, quindi, di volta in volta, in base a criteri per nulla trasparenti (basta l’asserzione di un procuratore secondo cui una determinata indagine penale costerebbe troppo denaro all’erario per bloccare qualunque azione penale) la giustizia insegue o meno un criminale a seconda degli interessi specifici di una determinata procura locale.

La mia valutazione dei fatti: l’attacco a Scholz è una porcata. Nessuno, né CDU né SPD, è incolpevole. Il dibattito, così lanciato, impedirà l’unica cosa giusta da fare: mettere in discussione, una volta per tutte, la politicizzazione della magistratura tedesca ed obbligare i partiti a costituire un’unità specializzata di contrasto al crimine finanziario sulla falsariga della Guardia di Finanza italiana o del Serious Fraud Office inglese.

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