Criminalità

Cosa sappiamo sui fatti di Colonia

11 Gennaio 2016

Nella notte tra giovedì 31 dicembre e venerdì 1 gennaio decine di donne vengono molestate e aggredite nel centro di Colonia, in Germania, vicino alla stazione e al duomo.

Le donne vittime di violenza si sono presentate alla polizia una dopo l’altra e nel giro di pochi giorni solo le autorità di Colonia hanno registrato almeno 170 casi, 90 denunce penali, tre quarti per molestie sessuali e due per stupro. La polizia ha parlato di «crimini di una dimensione completamente nuova» e di decine di uomini coinvolti, di origine araba o nordafricana. Il capo della polizia di Colonia, Wolfgang Albers (che sembra voler rinunciare all’incarico proprio per l’accaduto), citando le testimoni, ha parlato di veri e propri attacchi di gruppo.

A che punto sono le indagini

Stando a quanto riferito dalle autorità qualche centinaio di giovani uomini, ubriachi, aggressivi e dall’aspetto arabi o nordafricani, si è dato appuntamento nella piazza davanti alla stazione centrale di Colonia per poi dividersi in gruppi circondando i presenti o quelli che arrivavano con il treno. Le donne sono state insultate e molestate sessualmente, gli uomini invece derubati. Si sono verificare diverse risse e molti petardi sono stati lanciati tra la folla. La polizia sta cercando di analizzare alcuni video girati con i cellulari e registrati dalle telecamere che si trovano nella zona della stazione, per identificare gli aggressori. «Le donne erano in una situazione molto difficile. Avevano paura, volevano solo andare via e, naturalmente, non hanno notato alcun volto in particolare», ha dichiarato il capo della polizia.

Mercoledì 6 gennaio, Ralf Jaeger, il ministro dell’Interno del Land di Renania Settentrionale-Vestfalia, ha affermato che la polizia tedesca ha identificato tre persone sospettate di aver partecipato alle molestie. Dal rapporto del ministro emerge però che la polizia locale sta indagando su 19 sospetti: 10 sono richiedenti asilo, 9 sono presunti clandestini. Nessuno dei sospettati è di cittadinanza tedesca. Quattro, già in stato di fermo, sono accusati di furto. Dal rapporto non emerge di quali rati siano accusati gli altri e non risulta che gli attacchi alle donne siano stati “organizzati o guidati”. Le denunce sono salite a 516.

Secondo l’anticrimine federale però le violenze della notte di San Silvestro a Colonia sarebbero state organizzate. “Gli attacchi di San Silvestro erano organizzati”. Lo dice il capo del Bundeskriminalamt, Holger Muench, al Rbb Inforadio. “È chiaro che gli aggressori sono arrivati da più regioni, a Colonia come in altre città. Normalmente una cosa del genere viene organizzata sui social network”. Il capo dell’anticrimine federale esclude quindi che gli attacchi di Capodanno siano collegati alla gestione della criminalità organizzata: i fatti avvenuti, per lui, hanno un’altra qualità. “Stiamo parlando di gruppi chiusi, non vediamo una gerarchia fra i gruppi in questo caso”, ha spiegato. Ma è chiaro, ha aggiunto, che gli aggressori abbiano comunicato e si siano dati appuntamento.

Le dichiarazioni del sindaco di Colonia Henriette Reker

La sindaca che si è da poco insediata, dopo essere stata vittima di un accoltellamento in campagna elettorale, dopo le aggressioni ha parlato di «attacchi mostruosi». In una conferenza stampa ai giornalisti, ha detto che le autorità avrebbero pubblicato sul sito di Colonia delle linee guida rivolte alle donne: un “codice di comportamento” per prevenire le aggressioni come quelle avvenute nella notte di Capodanno. La Reker ha poi consigliato alle donne di tenersi lontane dagli estranei nei luoghi pubblici, a «una distanza equivalente alla lunghezza di un braccio». Su Twitter è stato usato l’hashtag #EineArmlaenge, cioè “tieniti a un braccio di distanza”. Il ministro della giustizia Heiko Maas, ha criticato la posizione della sindaca, affermando che non sono le donne a dover adeguare o modificare il loro comportamento ma gli uomini che commettono questo tipo di violenze a dover essere puniti, chiunque siano o da dove provengano. Manuela Schwesig, ministra della Famiglia, ha condannato le osservazioni di Reker, dicendo che «Il tempo in cui le donne non dovevano portare le minigonne è finito».

Negli ultimi due giorni sono emersi, inoltre, casi di violenze anche ad Amburgo, Stoccarda, Francoforte, e Düsseldorf. Ad Amburgo la polizia afferma di aver ricevuto 53 denunce, oltre la metà legate a molestie sessuali e presentate da donne tra i 18 e i 25 anni. La descrizione degli aggressori parla di uomini dalla pelle scura. E si aggiunge alla lista anche la città di Bielefeld, in Westfalia, nell’elenco di quelle in cui si sono registrate violenze e molestie a Capodanno: secondo il Westfalen Blatt 500 uomini avrebbero forzato l’ingresso in una discoteca, l’Elephant Club, e avrebbero molestato molte donne. La polizia ha confermato che sono arrivate le prime denunce di donne.

Le reazioni politiche

Per il ministro della Giustizia tedesco Heiko Maas, gli attacchi subiti dalle donne a Colonia sono stati “organizzati”. L’esponente del governo di Angela Merkel lo ha detto alla Bild am Sonntag: “Quando si incontra una orda del genere per commettere dei reati, deve esserci una certa forma di organizzazione dietro. Nessuno può venirmi a raccontare che non sia stato preparato o concordato”.

Le violenze di Capodanno sono state strumentalizzate dai partiti politici di estrema destra e dai gruppi contro gli stranieri e contro l’Islam per criticare la politica della cancelliera Angela Merkel in materia di immigrazione e accoglienza. Tra questi il movimento PEGIDA (Patriotische Europäer gegen die Islamisierung des Abendlandes -“Europei patriottici contro l’islamizzazione dell’Occidente”) e il partito euroscettico Alternative for Deutschland, che ha proposto di chiudere le frontiere.

Aydan Özoguz, ministro per l’Integrazione ha domandato una rapida indagine «perché, da una parte, le donne hanno bisogno di chiarezza e, dall’altra, i rifugiati e gli stranieri in generale stanno rapidamente diventando il bersaglio dei sospetti».

Angela Merkel ha chiesto una dura risposta agli attacchi: «Si deve fare tutto il possibile per identificare quanto prima i colpevoli e punirli, da dovunque arrivino».

Nel frattempo, domenica 10 novembre, sei pachistani sono stati attaccati a Colonia, vicino alla stazione, da un gruppo di 20 persone. Lo riferisce la polizia, secondo cui due degli aggrediti sono stati soccorsi in ospedale. Successivamente, anche un siriano di 39 anni è stato attaccato e lievemente ferito. La polizia indaga per lesioni corporali. Non è chiaro se vi sia un collegamento fra i due episodi, nella città ancora sconvolta dopo le violenze subite da centinaia di donne a San Silvestro.

 

Immagine di copertina tratta da Flickr.com

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