Ambiente

WE ANIMALS: ANIMALI NON UMANI, ESSERI INVISIBILI NELLA MACCHINA MODERNA

15 Dicembre 2014

Il 10 – 11- 12 Dicembre scorso è stato possibile vedere in streaming il documentario uscito quest’anno The Ghosts in our machine. Il documentario scritto e diretto dalla filmmaker Liz Marshall ruota attorno all’inchiesta giornalistica della fotografa e attivista canadese Jo-Anne McArthur: We Animals. Il lavoro di queste due coraggiose e appassionate professioniste segna un altro passo importante all’interno di una rivoluzione culturale e sociale tra le più significative del XXI secolo: la ridefinizione dei diritti degli animali, del benessere animale e della relazione uomo-animale.

Ma partiamo dal libro We Animals e dal documentario The Ghosts in our machine (il titolo è un omaggio alla canzone dei Radiohead: Give up the Ghost). Il tema è indubbiamente complesso, spinoso e non manca di generare dibattito e tensioni. D’altra parte le questioni che solleva non possono e non devono essere sottovalutate. We Animals ruota intorno ad un concetto chiave: qual è la line di confine tra i diritti dell’umano e del non umano? Il lavoro della McArthur s’insinua nelle contraddizioni, storture e ambiguità delle condizioni di vita degli animali e del valore della loro vita all’interno del sistema produttivo contemporaneo. Un mondo sommerso e invisibile ai nostri occhi, si tratta appunto di esseri invisibili all’interno della nostra macchina moderna. In We Animals la McArthur ha raccolto migliaia di foto che sono il frutto di 15 anni di lavoro e investigazione sulle condizioni di vita degli animali nei diversi settori dell’industria produttiva: allevamenti per scopi alimentari, moda e abbigliamento, mondo dello spettacolo e dell’intrattenimento, centri di ricerca e sperimentazione. Il filo conduttore è l’empatia tra umano e non umano e lo sviluppo di una compassione che unisca tutti gli esseri senzienti. Di qui il titolo: We Animals. Gli scatti fotografici di JoAnne McArthur mettono in luce il lato “umano” ed emotivo degli animali a sottolineare la mancanza di confine tra umani e animali di fronte alle emozioni. Da decenni la letteratura scientifica riconosce, infatti,  negli animali alte capacità cognitive, relazionali ed emotive. Il documentario The Ghosts in our machine ripercorre il lavoro e la realizzazione del reportage We Animals.

C’è un ampio filone di ricerca (e di azione) in questo ambito. Numerosi intellettuali, accademici, ricercatori e attivisti promuovono una presa di coscienza e una mobilitazione su scala globale questi temi. E’ assolutamente interessante il libro di Jonathan Safran Foer Eating Animals (tradotto in italiano “Se niente importa perché mangiamo animali?”). Il libro si muove tra i toni della biografia, del saggio e dell’inchiesta giornalistica. Il so obiettivo è capire le motivazioni (e le implicazioni) che portano gran parte della popolazione mondiale a mangiare animali ignorando le questioni etiche, ambientali e salutistiche legate ad un consumo di carne massivo e modelli produttivi industriali ed intensivi. Il libro inizia con una domanda difficile: perché mangiamo animali?

Altre opere chiave di questo dibattito sono le opere di Peter Singer,  professore alla Princeton University da decenni si occupa di etica e filosofia morale. Fondatore dell’Effective Altruism Movement (Altruismo Efficace) e del Great Ape Project (Progetto Grande Scimmia), Singer ha scritto testi chiave tra cui: Animal Liberations, The Ethics of what we eat e The life you can save. Dall’altra parte Il premio Nobel John M. Coetzee con La vita degli animali – oltre ad introdurre uno dei suoi personaggi più amati, la scrittrice Elisabeth Costello – costruisce un meta romanzo che è anche una riflessione erudita sull’uccisione quotidiana di milioni di animali in maniera silenziosa e nascosta. L’elenco di autori e opere sarebbe lungo e indubbiamente interessante ma chiudiamo con il recente lavoro di Melanie Joy Why we love dogs, eat pigs and wear cows. In questa opera l’autrice analizza e discute l’ideologia del ‘Carnismo’ (carnism) basato su un invisibile sistema di valori e credenze che hanno alterato la percezione di cosa significhi mangiare carne.

(photo gallery tratta dal sito www.theghostsinourmachine.com – photos di Jo-Anne McArthur)

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