Acqua
I dati sempre più inquietanti sull’acqua potabile
L’acqua è un bisogno umano insostituibile, una risorsa indispensabile per l’economia e svolge un ruolo fondamentale nel ciclo di regolazione del clima. Quella potabile è indispensabile per la sopravvivenza di qualsiasi forma di vita. Ne usiamo 10 miliardi di tonnellate al giorno, ma non basta, avremmo bisogno di una cifra quasi due volte superiore[1]. A causa del cambiamento climatico, anche nei paesi tradizionalmente ricchi di acqua, la quantità a disposizione decresce in modo preoccupante, anno dopo anno. Per questo motivo, sprecarla è un crimine contro la vita.
Secondo i principi adottati alla Conferenza sull’acqua e l’ambiente, tenutasi a Dublino nel 1992, l’acqua dolce è definita come una risorsa esauribile e vulnerabile, essenziale per sostenere la vita e lo sviluppo umano e l’ambiente, ed è considerata un bene economico. Quest’ultima affermazione è molto controversa: il diritto all’acqua è un diritto naturale dell’umanità, e quindi non può essere venduta[2] – ma nel frattempo esistono accordi tra le ONG e colossi come Nestlé sulla valutazione del concetto di acqua come diritto inalienabile dell’individuo[3]. Viene inoltre considerata un bene prezioso che svolge una serie di funzioni economiche, sociali e ambientali, trasformandosi da un normale fattore di produzione a una risorsa eco-sociale[4].
L’urbanizzazione attiva ha aumentato la necessità di trasportare le risorse idriche nelle città attraverso le condutture e, a causa della forte crescita demografica e dei cambiamenti climatici, la domanda di risorse idriche è in costante aumento. L’acqua potrebbe presto diventare una risorsa scarsa: secondo l’International Water Association (IWA), ogni giorno si perdono circa 346 milioni di metri cubi di acqua, per un totale di 126 miliardi di metri cubi all’anno. Queste perdite si verificano nei sistemi di distribuzione, durante il percorso dell’acqua dai serbatoi all’utente finale[5].
L’acqua non utilizzata
L’acqua “persa” è un problema serio per le aziende di servizi pubblici di tutto il mondo, perché è stata estratta, trattata e pompata, ma nessuno la usa o la paga mai, perché semplicemente scompare dalla rete di tubature. Queste perdite si chiamano “acqua non ricavata” (Non-revenue water, NRW). L’Associazione Internazionale per l’Acqua ha identificato tre tipi principali di acqua non utilizzata, riconosciuti quasi universalmente: le perdite idriche reali o fisiche, ossia l’acqua che effettivamente fuoriesce dal sistema e non viene utilizzata da nessuno; le perdite idriche apparenti o commerciali, ossia l’acqua che ha raggiunto l’utente finale e che viene utilizzata ma non pagata; il consumo di acqua consentito senza fatturazione.
Le perdite reali sono causate da una cattiva gestione e manutenzione della rete idrica, combinata con una qualità sempre più vecchia e deteriorata della rete stessa. Processi corrosivi, installazioni improprie, vetustà delle tubature e degli impianti, scarsa qualità delle strutture sotterranee, rotture di connessioni e ancoraggi, sbalzi di pressione e movimenti del terreno – sono tutte cause della perdita di risorse idriche. La maggior parte delle perdite si verifica nel sottosuolo, il che rende più difficile la loro riparazione[7]. Ma questo è un problema oramai insormontabile: ipotizzando un tasso di rinnovo delle tubature dell’1% all’anno, ci vorrebbero più di 100 anni per rinnovare completamente tutte le condutture idriche e, quando questo processo sarà completato, le nuove tubature avranno già superato la loro aspettativa di vita operativa[8].
Le perdite di acqua per uso commerciale possono essere causate dalla mancata registrazione dei contatori dei clienti e da errori nell’elaborazione dei dati. Anche i furti sono una causa comune di perdite idriche, e vanno dagli allacciamenti illegali alle tubature per ottenere acqua gratis, agli utenti commerciali senza scrupoli che manomettono le valvole di bypass delle condotte antincendio per evitare la misurazione dell’acqua utilizzata, fino ai furti su larga scala, con rivendita delle risorse idriche sul mercato nero.
Una piccola parte dell’acqua non utilizzata è costituita dall’acqua fornita per il consumo non occasionale. Si tratta dell’acqua utilizzata per le operazioni antincendio e dalle aziende di servizi pubblici, in particolare per il lavaggio delle autostrade o la pulizia dei veicoli. Spesso l’acqua che non deve essere pagata viene sprecata[9]. Se si considerano tutte queste cause, ogni giorno nel mondo si perde un’incredibile quantità d’acqua e, se si traduce questo problema in “denaro”, una stima prudente di un metro cubo d’acqua a 0,31 dollari fa sì che la perdita si aggiri intorno ai 39 miliardi di dollari all’anno[10].
La perdita di acqua varia da paese a paese e da regione a regione, e in alcuni casi raggiunge una percentuale di acqua persa semplicemente incredibile. Nell’Unione Europea, il problema delle perdite d’acqua è regolamentato dalla Direttiva Europea sull’Acqua Potabile, in vigore dal gennaio 2021. Gli Stati membri sono ora tenuti a valutare i livelli di perdite idriche dei fornitori che producono più di 10’000 m³ di acqua potabile al giorno o che riforniscono più di 50’000 persone e a informare la Commissione Europea entro l’inizio del 2026 sulla situazione locale. Entro l’inizio del 2028, la Commissione adotterà una soglia per l’acqua non potabile e, sulla base di questo indicatore, gli Stati membri dell’UE avranno due anni di tempo per presentare un piano di riduzione delle perdite idriche. Tali misure mirano a rinnovare l’infrastruttura dell’acqua potabile in ciascuna regione europea e ad attrarre investimenti nel settore operativo per realizzare le misure necessarie[11].
L’elenco dei danni paese per paese
Italia. Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, nel 2022 l’Italia ha perso il 42% della sua acqua potabile. Questo sarebbe sufficiente a soddisfare il fabbisogno idrico di decine di milioni di persone. Il problema principale del Paese è la vetustà delle infrastrutture: circa il 25% dei servizi idrici ha più di 50 anni e il 60% delle reti è in servizio da più di 30 anni. I problemi di approvvigionamento idrico sono presenti in tutto il paese, ma non esiste una soluzione unica. La situazione più difficile è quella del sud Italia, dove la siccità sta aggravando la carenza d’acqua, mentre al nord le società di distribuzione e fornitura dell’acqua hanno unito le forze per lavorare insieme. Con l’aiuto di un finanziamento europeo, il piano prevede di ridurre le carenze idriche del 13% entro il 2026, costruendo nuove reti idriche e utilizzando moderne tecniche di rilevamento e riparazione delle perdite[13].
Croazia. È il primo paese in termini di riserve d’acqua potabile in tutta l’Unione Europea, il che sembrerebbe un vantaggio, ma purtroppo la percentuale di acqua non utilizzata in questo paese arriva a volte all’80%. Il motivo è da ricercare in un sistema di condutture obsoleto e in più di 200 aziende responsabili del trasporto delle risorse idriche che non collaborano tra loro[14].
Francia. Qui si perde in media un litro d’acqua su cinque. Secondo l’associazione dei consumatori UFC-Que Choisir, l’acqua sprecata equivale a 1 miliardo di metri cubi all’anno e potrebbe soddisfare il fabbisogno delle popolazioni di Parigi, Lione, Marsiglia, Lille, Tolosa, Bordeaux e Nizza. Il motivo principale è lo stato inadeguato del sistema di trasporto dell’acqua: più della metà delle tubature sono realizzate con materiali “fragili” come ghisa grigia, cemento, amianto e PVC. Le riparazioni lente e intempestive non fanno che aggravare il problema.
La responsabilità della manutenzione delle reti idriche spetta alle autorità locali, senza alcun supporto ingegneristico da parte del governo. Per questo motivo, l’Associazione propone di sviluppare un piano di risanamento su larga scala, con il sostegno finanziario delle aziende che sono le maggiori consumatrici di acqua, come le imprese agricole. Gli utenti dell’agricoltura intensiva in Francia pagano solo il 2-15% dei canoni idrici, nonostante rappresentino fino al 48% dell’utilizzo totale di acqua (e fino all’80% in estate). UFC-Que Choisir ha dichiarato che gli utenti sono obbligati a fare la loro parte di azioni correttive in proporzione al loro consumo di acqua[15] [16].
Spagna. La mancanza di investimenti, così come le perdite e i guasti, fanno sì che in Spagna si perda in media il 20% dell’acqua erogata. L’Istituto Nazionale di Statistica spagnolo stima una perdita di acqua all’anno pari a 192’000 piscine olimpioniche[17]. A livello di regolamentazione statale, è stata presa la decisione di rendere obbligatoria la fornitura di dati sulle perdite idriche per i comuni con più di 50’000 abitanti e per i fornitori di oltre 10’000 metri cubi. La decisione entrerà in vigore a partire dal 2025. Sulla base di queste informazioni, la Spagna preparerà una relazione generale da presentare alla Commissione Europea entro il 2026[18].
Regno Unito. Il vasto sistema di approvvigionamento idrico del Regno Unito è costituito sia da moderne tubature in plastica, che sono molto vulnerabili, soprattutto in corrispondenza delle giunzioni, sia da tubature risalenti all’epoca vittoriana. Ogni giorno si perdono oltre 300’000 chilometri di acqua attraverso la rete idrica, con una perdita di 3 miliardi di litri d’acqua al giorno[20]. L’ente regolatore del settore idrico in Inghilterra e Galles (Ofwat) afferma che le perdite in Inghilterra e Galles hanno raggiunto il livello più basso dalla privatizzazione, inferiore a quello di molti altri paesi europei e significativamente inferiore a quello della Scozia e dell’Irlanda del Nord. Questo risultato è stato raggiunto grazie a una serie di severi obiettivi a breve e lungo termine[21]. Ofwat ha fissato l’obiettivo per il settore di ridurre le perdite di almeno il 16% nell’arco di 5 anni, fino al 2025, e le aziende idriche si sono impegnate a ridurre le perdite del 50%, rispetto al periodo di riferimento del 2017-18, entro il 2050[22].
Sembra molto promettente, ma parliamo solo di dichiarazioni di intenti, e non si conosce il metodo che dovrebbe essere usato per raggiungere questi obiettivi. A milioni di persone è stato vietato l’uso di tubi, mentre, ad alcune aziende idriche, sono stati concessi permessi speciali che consentono di utilizzare l’acqua da fonti naturali come fiumi, laghi e falde acquifere, causando danni ambientali gravissime in un ecosistema in ogni caso già estremamente sofferente a causa della siccità[23].
Russia. Secondo le previsioni più ottimistiche, la metà di tutte le condutture in Russia deve essere sostituita, poiché circa il 40% dell’acqua non arriva a destinazione. In molte città, il 70% delle condutture è deteriorato per oltre il 95%[24]. Se in precedenza i costi causati dalle perdite d’acqua durante la produzione e il trasporto venivano trasferiti all’utente finale e non c’era alcuna motivazione a ridurre le perdite, dato che le perdite finanziarie venivano compensate dalla regolamentazione delle tariffe, a partire da marzo 2023 diventerà obbligatorio prendere in considerazione le norme sulle perdite d’acqua per le organizzazioni di approvvigionamento idrico e di fognatura. Dopo il calcolo delle norme per regione, verrà presa una decisione sulla revisione e sulla riduzione delle tariffe per gli utenti finali. Sembra piuttosto realistico: minore è l’usura, minori sono le perdite e più basse le tariffe[25]. Ma nel caso della Russia, aspettarsi un calo dei prezzi è un’utopia.
Che fare?
Vivendo su un pianeta che non a caso chiamiamo “blu”, sul quale le terre emerse occupano solo una parte minoritaria della superficie, le perdite d’acqua potrebbero non sembrare, a prima vista, un problema così importante – ma questo è un grave errore di valutazione. In molte aree della terra ci sono milioni di persone che letteralmente muoiono di sete, ma anche nei paesi industrializzati i problemi continuano a crescere.
Un’alta percentuale di acqua perduta aumenta direttamente il consumo idrico, in quanto le aziende di servizi pubblici sono costrette a trasportare più acqua di quella di cui il cliente ha bisogno. Inoltre, una quantità significativa di acqua non contabilizzata finisce nel sistema di raccolta delle acque reflue, il che comporta un trattamento secondario e costoso e, come logica conseguenza economica, un aumento del costo dell’acqua per l’utente finale. Dal punto di vista ambientale, se consideriamo che il trattamento e il pompaggio dell’acqua consumano tra il 2% e il 3% del consumo totale di energia a livello mondiale, l’energia aggiuntiva sprecata a causa delle perdite ammonta a circa l’1% dell’impronta di carbonio globale[26].
Le perdite d’acqua nell’ambiente comportano il rischio di movimenti del terreno e di crolli o allagamenti che, se non rilevati in tempo, rappresentano una grave minaccia per le infrastrutture e la sicurezza delle persone[27]. La sostenibilità finanziaria dei servizi idrici è minacciata da alti livelli di spreco d’acqua che comportano mancati introiti e costi operativi inutilmente elevati. La riduzione dei mancati introiti idrici consentirà ai fornitori di acqua di investire in servizi più ampi, in una corretta manutenzione e in nuove tecnologie[28].
Nonostante il problema sia così grave e così attuale, siamo ancora all’anno zero: il primo passo è stato riconoscerlo e comprenderne l’entità. Una grande sfida è ora la mancanza di dati accurati sui tassi di perdita. I fornitori di servizi hanno bisogno di audit che includano la raccolta, l’analisi e la valutazione dell’erogazione dell’acqua, da quanta acqua viene pompata dall’accumulo al dato finale di quanta ne ha ricevuta il consumatore, l’ispezione e la manutenzione dei contatori, la digitalizzazione degli idranti e dei punti di connessione, l’analisi e la contabilizzazione di tutti i tipi di acque non reflue[29]. Le misure primarie richiedono un quadro giuridico e un ente regolatore per il controllo dei dati idrici, come nel caso del Portogallo, dove un’agenzia indipendente controlla l’approvvigionamento idrico a livello nazionale[30].
Come dimostra l’esempio di molti paesi, la causa principale degli alti livelli di acqua non utilizzata è la perdita attraverso le condutture, ovvero le perdite. Per rilevare le perdite nelle reti di tubature si possono utilizzare due metodi principali: quello fisico, che è costoso perché richiede l’interruzione del processo di fornitura dell’acqua, ma fornisce dati precisi sulla posizione e sulle dimensioni della perdita, e quello matematico, che rileva teoricamente le perdite ed è meno dispendioso in termini di risorse e di denaro[31].
Per realizzare il modello matematico, si ricorre a metodi acustici, in cui si collegano alla rete registratori acustici digitali per rilevare i rumori che raggiungono un valore di soglia o dispositivi di campo come i microfoni a terra progettati per ascoltare le tubature, perché qualsiasi perdita d’acqua “suona”. Gli svantaggi di questo metodo includono la generazione di un grande insieme di dati, che necessita ancora di un’elaborazione manuale. È possibile impostare soglie elevate per limitare la quantità di dati, il che significa che le perdite di grandi dimensioni potrebbero non essere rilevate, perché più grande è la perdita, minore è il rumore che produce[33].
Possono essere utilizzati metodi di monitoraggio della pressione in uscita e in entrata, monitoraggio della velocità del fluido, rilevamento a fibre ottiche e telecamere a infrarossi[34], e questo è un sistema più preciso, ma che non informa sul luogo della perdita. Le aziende utilizzano sempre più spesso l’innovazione e la tecnologia per raggiungere l’obiettivo di ridurre le perdite d’acqua dal sistema. L’uso di sensori e sistemi intelligenti, sistemi di monitoraggio della pressione, intelligenza artificiale, digitalizzazione del sistema di monitoraggio e tecnologia satellitare aiutano a individuare e risolvere i problemi in modo rapido ed efficiente[35].
Il prodotto austriaco WLM-SYSTEM (Water Loss Management), ad esempio, è una soluzione completa e automatica: utilizza sensori multiparametrici fissi (portata, pressione, rumore, temperatura) che eseguono misurazioni e il software di analisi AQUALYS le valuta ciclicamente. L’algoritmo confronta le misure, calcola i dati e li visualizza su una mappa del sistema di tubature, inviando un allarme quando le condizioni cambiano. Grazie alla capacità di misurare i flussi più bassi (fino a 1 cm/s), il WLM-SYSTEM garantisce un’elevata precisione e stabilità delle misurazioni, indipendentemente dalle dimensioni del tubo e dal materiale con cui è realizzato. L’installazione può avvenire anche sotto pressione, senza interrompere il funzionamento della rete[36].
Il sistema TALR (Trenchless Automated Leakage Repairs) è una tecnologia innovativa dell’azienda israeliana Curapipe per la riparazione massiva e rapida di perdite multiple. Questa tecnologia permette di riparare tubi e giunti di qualsiasi materiale, sigillando qualsiasi difetto con un composto sicuro a base vegetale, anche in aree difficili da raggiungere, senza la necessità di individuare con precisione le perdite, spostare gli scavi o interrompere la produzione, poiché il dispositivo viene inserito direttamente nel tubo attraverso il punto di giunzione ed è in grado di lavorare in aree distanti fino a 500 metri[37]. Oltre al monitoraggio tempestivo e al rilevamento delle perdite, questi sistemi permettono di valutare le condizioni delle tubature e di adottare misure preventive per rinnovare o prolungare la loro vita utile.
Sono due prodotti già funzionanti, dovrebbero essere usati su larga scala ma, come è possibile immaginare, sono in funzione in meno dello 0,01% del pianeta. Se non esiste una pressione politica non cambieranno nulla, resteranno casi singolari di città particolarmente attente all’ecosistema. Abbiamo invece bisogno che queste tecnologie migliorino e che le usino tutti.
L’acqua viene data per scontata. E ci sono una serie di problemi che bloccano il processo di riduzione dell’acqua non utilizzata. Tuttora, secondo la percezione della maggioranza della popolazione (in Occidente), sembra che il costo dell’estrazione dell’acqua sia così basso che non vale la pena investire in alcuna azione. Componenti economiche come l’assenza di tasse sulle utenze, i costi sovvenzionati dell’elettricità per la capacità di estrazione e le utenze, la valutazione e il deprezzamento dei beni, la contabilizzazione dei costi associati all’estrazione dell’acqua da fiumi, dighe e serbatoi, la mancanza di misurazioni accurate della quantità d’acqua e il controllo indipendente dei costi sono spesso omessi dai calcoli dei costi di estrazione dell’acqua. Per risolvere questo dilemma economico, è necessario creare e implementare un sistema finanziario ben gestito; in questo modo sarà evidente il valore reale dell’estrazione dell’acqua, la sua utilità e il miglioramento del settore[38].
La pigrizia di massa
La “questione dell’acqua” non è pubblicizzata, i consumatori di tutto il mondo considerano la fornitura di acqua come un diritto giustamente inalienabile, indipendentemente dal fatto che la paghino o meno. L’ignoranza dell’opinione pubblica in materia di approvvigionamento idrico, distribuzione e trasporto dell’acqua e di acque reflue fa il gioco dei politici e delle aziende, private o privatizzate, che lasciano nell’ombra le questioni relative alle acque reflue per evitare il malcontento. Nella tendenza globale delle questioni idriche, chi paga l’acqua è considerato un consumatore piuttosto che un cliente e spesso non ha la possibilità di scegliere il fornitore del servizio. La mancanza di concorrenza nel settore porta alla perdita di incentivi per lo sviluppo.
I finanziamenti pubblici per il settore idrico sono ovunque insufficienti. Nella stragrande maggioranza dei paesi, i governi vengono eletti ciclicamente e non si concentrano su questioni che ritengono non si presenteranno durante il loro mandato. Per questo motivo gli investimenti vengono ridotti nella speranza che i beni durino più a lungo del dovuto, come accade storicamente con le tubature: nessuno le controlla finché non scoppiano. Le aziende idriche dovrebbero essere redditizie per poter seguire una strategia a lungo termine e reinvestire in nuove tecnologie e nello sviluppo del settore, senza essere coinvolte in giochi politici[40].
Se si superano i vecchi schemi di pensiero sull’approvvigionamento idrico e si mette in atto una serie di misure per ridurre le perdite d’acqua, tutti, le aziende di approvvigionamento idrico, gli utenti finali e l’ecosistema, ne trarranno beneficio. Una corretta gestione delle acque non reflue aiuta a ridurre la pressione sulle risorse idriche disponibili e sul settore energetico, a migliorare le prestazioni della distribuzione idrica per evitare cali di pressione e quindi a prolungare la vita operativa dei sistemi, a migliorare la qualità dell’acqua grazie a una migliore distribuzione e a un migliore controllo, a mitigare i cambiamenti climatici e a migliorare in modo significativo le prestazioni finanziarie dei fornitori di acqua.
Le riserve di acqua dolce della Terra non sono infinite e vengono reintegrate più lentamente di quanto l’acqua venga pompata. Lo sprofondamento dei continenti, gli alti livelli di asfalto, la diminuzione dei livelli dei fiumi e dei laghi, la siccità, il cedimento delle falde acquifere: tutti questi fattori stimolano naturalmente la prospettiva di una scarsità d’acqua in futuro[41]. Le Nazioni Unite prevedono che il consumo globale di acqua aumenterà del 30% entro il 2050, mettendo ancora più a dura prova il settore idrico. Con un approccio “business-as-usual” e una crescita economica media, la domanda di acqua supererà le riserve di acqua dolce disponibili del 40% in soli 15 anni[42].
Pertanto, per soddisfare la domanda futura di acqua, è essenziale concentrarsi sulla gestione efficace delle perdite idriche non essenziali e sul controllo delle perdite oggi. Una soluzione sostenibile per ridurre le perdite idriche consiste nell’implementare una corretta strategia di gestione della pressione e dell’acqua e nell’aumentare la durata potenziale delle utenze idriche attraverso l’uso di prodotti di qualità, strategie di manutenzione e sistemi di monitoraggio digitale dell’acqua, nonché l’uso di materiali di alta qualità e strategie di manutenzione per aumentare la durata delle utenze idriche. I sistemi di monitoraggio digitale dell’acqua sono una componente importante[43].
Indubbiamente, qualsiasi misura dovrebbe avere un orientamento strategico e un sostegno finanziario. Ma saranno inefficaci senza un lavoro di “squadra”, senza una regolamentazione competente, a partire dal livello territoriale fino a quello internazionale. Nonostante la gravità della situazione, l’acqua non ha una lobby, e questo può produrre risultati catastrofici anche in un lasso di tempo straordinariamente breve.
[1] https://www.theworldcounts.com/stories/average-daily-water-usage
[2] https://www.malteser-international.org/de/themen/so-helfen-wir/wasser-und-hygiene/wasser-als-menschenrecht.html
[3] https://www.nestle.de/frag-nestle/wasser-menschenrecht-fuer-nestle
[4] https://www.mdpi.com/2073-4441/7/4/1456
[5] https://www.hawle.com/de/hawle-knowledge/basiswissen/wasserverluste-in-rohrnetzen
[6] https://www.hawle.com/de/hawle-knowledge/basiswissen/wasserverluste-in-rohrnetzen
[7] https://fido.tech/news/what-is-non-revenue-water/
[8] https://www.lacroix-environment.com/smart-stories/smart-water-fr/reducing-non-revenue-water/
[9] https://fido.tech/news/what-is-non-revenue-water/
[10] https://iwaponline.com/ws/article/19/3/831/41417/Quantifying-the-global-non-revenue-water-problem
[11] https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/HTML/?uri=CELEX:32020L2184&from=ES#d1e1026-1-1
[12] https://www.diehl.com/metering/en/products-solutions/solutions/water-solutions/non-revenue-water/
[13] https://www.euronews.com/green/2023/06/06/italy-wastes-enough-water-for-43-million-people-a-year-can-it-fix-its-leaky-pipes
[14] https://total-croatia-news.com/lifestyle/croatia-9/
[15] https://www.connexionfrance.com/article/French-news/Leaks-mean-one-in-five-litres-of-water-in-France-is-wasted-says-study
[16] https://www.quechoisir.org/action-ufc-que-choisir-1-litre-d-eau-sur-5-volatilise-l-ufc-que-choisir-se-mobilise-contre-lafuiteenavant-n108694/?dl=120662
[17] https://www.abc.es/antropia/espana-pierde-agua-tubo-20230419161304-nt.html?ref=https%3A%2F%2Fwww.abc.es%2Fantropia%2Fespana-pierde-agua-tubo-20230419161304-nt.html
[18] https://www.abc.es/antropia/espana-pierde-agua-tubo-20230419161304-nt.html
[19] https://www.hawle.com/de/hawle-knowledge/basiswissen/wasserverluste-in-rohrnetzen
[20] https://theconversation.com/the-uks-water-pipe-upgrade-has-made-it-harder-to-detect-leaks-now-the-race-is-on-to-discover-new-ways-to-find-them-209537
[21] https://www.theguardian.com/environment/2022/aug/19/water-firms-england-wales-litres-leaky-pipes-ofwat
[22] https://www.ofwat.gov.uk/leakage-in-the-water-industry/
[23] https://www.theguardian.com/environment/2022/aug/19/water-firms-england-wales-litres-leaky-pipes-ofwat
[24] http://www.emech-emech.ru/zamena-avarijnyx-truboprovodov-vsvo.html
[25] https://tass.ru/ekonomika/17165217
[26] https://theconversation.com/the-uks-water-pipe-upgrade-has-made-it-harder-to-detect-leaks-now-the-race-is-on-to-discover-new-ways-to-find-them-209537
[27] https://www.hawle.com/de/hawle-knowledge/basiswissen/wasserverluste-in-rohrnetzen
[28] https://stateofgreen.com/en/news/the-importance-of-reducing-non-revenue-water/
[29] https://fido.tech/news/what-is-non-revenue-water/
[30] https://www.newtral.es/perdidas-agua-redes-suministro/20230228/
[31] https://www.mdpi.com/2076-3417/13/13/7427
[32] https://martinek.org/products/network-monitoring/
[33] https://fido.tech/news/what-is-non-revenue-water/
[34] https://www.mdpi.com/2076-3417/13/13/7427
[35] https://www.theguardian.com/environment/2022/aug/19/water-firms-england-wales-litres-leaky-pipes-ofwat
[36] https://www.lellau.de/wasser/wstamm/wmwm.htm
[37] https://itrade.gov.il/germany/2022/11/09/solutions-to-the-problem-of-non-revenue-water/
[38] https://qatium.com/ru/blog/%D0%BF%D0%BE%D1%87%D0%B5%D0%BC%D1%83-%D0%BD%D0%B5-%D0%BA%D0%BE%D0%BC%D0%BC%D1%83%D0%BD%D0%B0%D0%BB%D1%8C%D0%BD%D1%8B%D0%B5-%D1%81%D0%BB%D1%83%D0%B6%D0%B1%D1%8B-%D0%BF%D1%80%D0%B8%D0%BD%D0%B8%D0%BC/
[39] https://public.wmo.int/en/media/press-release/state-of-global-water-resources-report-informs-rivers-land-water-storage-and
[40] https://qatium.com/wp-content/uploads/2022/08/Gavin-Van-Tonder-%E2%80%94-Why-arent-utilities-taking-action-on-non-revenue-water.pdf
[41] https://hightech.fm/2019/08/05/no-water
[42] https://stateofgreen.com/en/news/the-importance-of-reducing-non-revenue-water/
[43] https://www.hawle.com/de/hawle-knowledge/basiswissen/wasserverluste-in-rohrnetzen
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