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ebaynomics. Perché Amazon imita eBay anche sul pricing

20 Dicembre 2014

Pochi giorni fa raccontavamo che Amazon e Alibaba imitano eBay. Nel caso di Amazon le vendite dirette sono ormai inferiori alla vendite di terze parte ospitate sul proprio sito e l’ospitare terze parti le permette di avere un peso maggiore nell’ecosistema dell’e-commerce.

Questa ipotesi trova un’ulteriore conferma nella notizia di poche ore fa che Amazon sta sperimentando su alcuni prodotti la possibilità di contrattare il prezzo. Nella pagine di alcuni prodotti della versione americana trovate, accanto al prezzo, il link “make an offer” che vi mette in contatto con il venditore e vi dà la possibilità di negoziare in modo diretto e privato il prezzo.

Per adesso si tratta soprattutto di oggetti da collezione legati allo sport e alla storia americana. Ma dal 2015 l’opzione sarà disponibile anche per altre categorie.

eBay offre la stessa possibilità da molto tempo. Il venditore oltre all’opzione classica di asta al rialzo può fissare un prezzo che se accettato conclude la vendita (l’opzione “Buy it now”) oppure fissare un prezzo e dare la possibilità ai potenziali acquirenti di offrire cifre inferiori (l’opzione “Best offer” ) che concede al venditore la facoltà di accettare o meno il prezzo proposto.

Le ragioni che possono aver spinto Amazon ad introdurre questa possibilità sono principalmente due.

Innanzitutto, l’inserirsi nei mercati di nicchia degli oggetti da collezione, mercati singolarmente piccoli ma molto remunerativi e che danno prestigio, dove il prezzo fisso sostanzialmente non esiste. Mercati dove Bay è il player più noto, seguito da molti altri specializzati e che curano i prodotti di maggior pregio e valore, come 1stdibs, su cui Alibaba ha investito di recente. Insomma, un settore dove il peso si misura in termini di GMV piuttosto che di fatturato.

L’altra ragione è quella rendere la propria offerta sempre più caotica, come aveva scritto in precedenza: più dinamica, perché il prezzo si adegua ancora più velocemente grazie all’interazione con i clienti, e sempre più appetibile perché il cliente che ha visto un prezzo conveniente sa che può sfruttare queste informazioni condividendole con il venditore per spuntare il prezzo più basso.

Infine, una considerazione di carattere generale. L’ulteriore avvicinamento di Amazon ad eBay corrobora l’ipotesi che eBay è stata per molti anni un corridore solitario, capace di staccare il gruppo alla partenza ma che da molto tempo ha perso la sua forza innovatrice e la principale ragione di questa perdita di energia è che, caso quasi unico nel settore della silicon valley, il suo fondatore Pierre Omidyar ha lasciato l’azienda pochi anni dopo la sua fondazione

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