Consumi

Corre la pet-economy. E il necrologio di un cane divide una città

4 Febbraio 2016

Il cartoncino sulla vetrina del negozio, scintillante in pieno  centro cittadino, avvertiva la clientela che, per le feste, avrebbero potuto acquistare, tra le varie leccornie per animali, pure ‘canettoni’ e ‘candori’. Non so quanto le prelibatezze natalizie abbiano conquistato il palato dei ‘quattrozampe’ riminesi ma, di certo, se c’è un settore che non conosce rallentamenti è quello della cosiddetta ‘pet-economy’. Crisi o no, continua, da un po’ di anni, a macinare risultati da circoletto rosso. Nessuna spesa per  animali da compagnia, infatti, sembra spaventare i loro padroni. Che li considerano, senza dubbio, membri della famiglia. Al punto che a Rimini, la scorsa settimana, la città si è ‘spaccata’ per il necrologio su un giornale e il manifesto funebre  – affisso a fianco degli umani defunti  – dedicato a un cane.

Cosa di cui si è discusso per strada, nei bar e, soprattutto sulla Rete:  a giorni di distanza,  pure in questi minuti, le bacheche elettroniche continuano a riversare commenti su commenti. Divisi tra chi ‘i-cani-sono-meglio degli-uomini’ e chi ‘vorrei-vedere-se –ci fosse-la-foto-di-un-tuo-caro-vicino-a-quella-di-animali’. Che, dando un’occhiata ai numeri,  fanno girare l’economia. E nemmeno poco. In base al rapporto  Assalco-Zoomark 2015, presentato all’ultima edizione di Zoomark International a Bologna, il salone internazionale dei prodotti e delle attrezzature per gli animali da compagnia, sono quasi 60,5 milioni gli animali nelle case degli Italiani (ai dati 2014, gli ultimi disponibili) , di cui 14 milioni fra cani e gatti, 13 milioni di uccelli, 30 milioni di pesci e circa 3 milioni fra rettili, roditori e altri piccoli animali.

Un giro d’affari di 1.830 milioni di euro, solo per quanto riguarda l’alimentazione,  per un totale di 544.000 tonnellate commercializzate.  Un incremento del 2,4% sui 1.787,5 milioni di euro del 2013. Che, a propria volta, si era chiuso con una crescita dell’1,9% sui 1.753,4 milioni di euro del 2012.  Il mercato degli alimenti per gatto, rappresenta il 54% del totale, per un valore di 992 milioni di euro, quello degli alimenti per cane rappresenta il 46% del totale, con circa 838 milioni di euro. Tra i possessori di animali da compagnia, poi, il 43% ritiene che portino serenità e gioia , il 36% allegria e divertimento, il 16% pace e tranquillità e il 6% sicurezza. Sensazioni provate, probabilmente, anche da una famiglia riminese che, alla fine di gennaio, ha voluto ricordare il proprio cane, Dante – un esemplare di Dogue de Bordeaux di 12 anni – con un necrologio pubblicato su un quotidiano e con un manifesto funebre affisso sui ‘pregati’, tabelloni mortuari sparsi sul territorio.  Solitamente fuori dalle chiese cittadine.

La  foto del cane con un casco in testa affiancata a quella dei defunti non ha mancato di sollevare polemiche. Il fatto, riportato originariamente dall’edizione locale de ‘Il Resto del Carlino’, è debordato ben presto sulle pagine web, generando centinaia e centinaia di commenti che non accennano ad arrestarsi, nemmeno a giorni di distanza dall’accaduto.  Quell’annuncio della scomparsa  di Dante (“Eri un animale da tutti considerato tale. Per noi eri una persona. Riposa in pace”)  ha scatenato le fazioni, ‘pro’ e ‘contro’  il manifesto (alcuni di quelli affissi sulle plance sono stati persino strappati ) e spinto persino i tecnici comunali a dire che non esiste una norma che vieti simili affissioni.   “È stata una maniera insolita di ricordarlo, è vero – avevano detto dalla famiglia – Ma è venuta dal cuore. Dante era uno di noi, nessuno in famiglia l’ha mai considerato un semplice animale”. Che divide, ancora, una città.

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