Bioetica

E se aiutare gli animali fosse tra le cose più efficaci che possiamo fare?

6 Maggio 2015

La filosofia dell’Altruismo Efficace – Effective Altruism – sta raccogliendo un’attenzione crescente. Movimento semi sconosciuto in Italia, coinvolge un numero rilevante di persone in Inghilterra, Stati Uniti e Australia. I libri del filosofo e professore universitario Peter Singer: “The life you can safe: how to do your part to end world poverty e The most good you can do: how effective altruism is changing ideas about living ethically definiscono e danno forma a questo movimento in base al quale ognuno di noi ha l’obbligo morale di migliorare il mondo in cui viviamo agendo con razionalità ed efficacia. Non solo donare in accordo alle proprie possibilità è un obbligo morale ma lo è anche preoccuparsi dell’efficacia della donazione. L’attenzione, quindi, è rivolta anche all’operato delle organizzazioni no-profit e delle charities.

Il principio è tanto banale quanto vero: non smettere di aiutare ma aiutare in maniera efficace. Questa linea di ragionamento, inevitabilmente, dà spazio ai valutatori di organizzazioni no-profit. Costoro, grazie ad accurate analisi e valutazioni, sono capaci di indicare le organizzazioni e le charities più efficaci ed efficienti verso le quali orientare donazioni ed aiuti.

Varie organizzazioni si riconoscono come parte del movimento dell’Effective Altruism. Le principali: Giving What We Can, associazione internazionale che riunisce un crescente gruppo di persone che donano una parte significativa del proprio reddito alla cause identificate. Give Well, valutatore di organizazzioni non-profit per individuare le più efficaci e farci confluire donazioni. 80,000 Hours, un servizio di orientamento verso carriere etiche capaci di contribuire sostanzialmente alle priorità dell’agenda di sviluppo. ACE – Animal Charity Evaluators – un valutatore di organizzazioni che si occupano di diritto e benessere animale per identificare le charities più efficaci e convogliare donazioni in questa direzione.

 In questa sede ci concentriamo su ACE – Animal Charity Evaluators – per vedere cosa succede quando migliorare la vita degli animali rientra tra le forme più efficaci di altruismo. E non parliamo di cani e gatti ma di animali d’allevamento.

Questo è l’obiettivo di Jon Bockman, direttore esecutivo di ACE, organizzazione no-profit volta a identificare e promuovere i metodi più efficaci per migliorare la vita degli animali. Il tema non è essere o non essere animalisti. A prescindere dalla propria opinione in materia, il lavoro di Jon Bockman e di ACE è di vitale importanza per le organizzazioni no profit di ogni tipo. ACE – Animal Charity Evaluators – è una realtà nata da poco e, come suggerisce il nome, valuta le charities che si occupano di diritto e benessere animale. Il suo lavoro potrebbe ispirare coloro che vogliono valutare le associazioni in altri settori quali, per esempio, l’educazione, l’ambiente, che le arti o qualunque altra cosa.

Jon ha iniziato ad occuparsi di benessere degli animali alla fine del college. Più si addentrava nella questione e più si rendeva conto che: “gli animali sono le creature più innocenti e meritevoli della nostra compassione”. Jon inizia quindi a lavorare con gli animali gestendo un centro di riabilitazione della fauna selvatica, aprendo una piccola azienda alimentare vegana e facendo investigazioni come volontario. Ma questo non era sufficiente per Jon che voleva affrontare il problema alla radice.

L’anno scorso, ACE ha analizzato 156 charities che si occupano di diritto e benessere animale e ha riconosciuto The Humane League, Mercy For Animals e Animal Equality come le più virtuose ed efficaci.Tutte e tre le organizzazioni” ACE dice “hanno una forte e comprovata esperienza nel valutare le proprie tattiche e apportare le modifiche necessarie per essere più efficaci“. ACE ha selezionato altre quattro organizzazioni non profit: Farm Animal Protection Campaign della Humane Society degli Stati Uniti, Farm Animal Rights Movement, Vegan Outreach e la Fondazione Albert Schweitzer – come organizzazioni di spicco.

 Il processo di valutazione di ACE è esteso e complesso. In pratica, i valutatori esaminano costi e benefici di una varietà di gruppi che operano in difesa degli animali. E’ stato scoperto che mentre la maggior parte delle organizzazioni spende centinaia di dollari per ogni animale salvato, ci sono organizzazioni che riescono a salvare molti più animali convincendo le persone a ridurre o eliminare i prodotti animali dalla loro dieta e a cambiare i loro comportamenti.

Senza entrare nei dettagli, ACE stima che – in numero di animali salvati – sono molto più efficaci le donazioni fatte ad organizzazioni che lavorano sui temi dell’advocacy. Queste organizzazioni con costi contenuti riescono ad incidere sui comportamenti e consumi quotidiani delle persone.

Inevitabilmente si tratta di stime ma il punto è che ACE si chiede domande che tutte le organizzazioni non profit dovrebbero chiedersi. Purtroppo nessuna di queste ricerche è a buon mercato e ACE è un’organizzazione giovane con un budget ancora molto limitato. Ma è importante notare che ACE, nel corso del 2014, è riuscita a convogliare donazioni del valore di almeno 141.000$ verso le charities indicate come top.

Last but not least,  ACE sta aiutando queste organizzazioni a tenere traccia della propria efficacia riflettendo sulle proprie strategie e priorità. Il sito di Animal Charity Evaluators offre una serie di importanti consigli e raccomandazioni tra cui: valutare periodicamente le proprie strategie, monitorare i propri programmi, misurarne l’impatto e ascoltare necessità e bisogni dei beneficiari.

“Uno dei nostri valori più grandi sta nel far sì che gruppi di volontari e organizzazioni no-profit riflettando e mettano in discussion la propria efficacia” dice Jon. E sono ancora in poche le organizzazioni e charities che si muovono in questa direzione, alla ricerca della maggior efficacia.

 

In accordo con Jon Bockman, il contenuto di questo articolo/intervista è ispirato all’intervista rilasciata a Marc Gunther.

Marc Gunther si occupa di business, no-profit e sostenibilità. Redattore Straordinario del Guardian Sustainable Business US e blogger in Nonprofit Chronicles

 

 

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