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Commissione Nazionale Antimafia, chiesta desecretazione seduta del 8/11/1993
Lo scorso 17 settembre, il “Comitato per la Legalità e l’anticorruzione ODV – In memoria del Giudice Ferdinando Imposimato” ha richiesto al Presidente della Commissione Antimafia, dottor Nicola Morra, la desecretazione della seduta dell’8 novembre 1993. Di cosa si tratta.
Il giorno 8 novembre 1993, la Commissione Nazionale Antimafia, con la presidenza del vicepresidente Paolo Cabras, proseguì il lavoro iniziato nel novembre 1991 relativo a un’indagine conoscitiva sulla situazione della criminalità organizzata a Roma e nel Lazio. Obiettivo l’allargamento delle conoscenze in regioni al di fuori di quelle tradizionalmente a rischio, Sicilia, Calabria, Campania e Puglia al fine di ricercare tracce e percorsi di attività criminali ed economici riconducibili alla criminalità organizzata nel resto del paese e non solo nelle regioni, sopra citate, in cui l’analisi ispettiva era iniziata già da tempo.
Il dato di partenza che ha portato a questa scelta scaturì a seguito di alcune audizioni dei magistrati della Procura della Repubblica a proposito dell’usura. Nel distretto giudiziario oggetto dell’analisi conoscitiva vi era stata una notevole attività finalizzata a perseguire i reati di usura e, precedentemente, non solo a Roma ma anche in altre parti del paese, erano state registrati collegamenti tra gruppi di criminalità organizzata, camorristi in particolare, e l’attività di usura stessa.
Qualche giorno prima dell’audizione, a mezzo stampa, era stata resa nota un’importante operazione della compagnia dei carabinieri dell’EUR nella quale furono arrestati, anche con l’imputazione di associazione a delinquere di stampo mafioso, alcuni camorristi che praticavano l’usura nel territorio romano e non solo.
Tra gli interessi della Commissione Antimafia, anche i possibili legami tra la criminalità non organizzata e quella organizzata, come ad esempio l’operatività della banda della Magliana e i reati relativi alla gestione del gioco d’azzardo e quelli relativi al c.d. toto nero. Inoltre, la Commissione intendeva approfondire il sequestro di Domenico Nicitra di undici anni, figlio del boss di Palma di Montechiaro Salvatore Nicitra che scomparve a Roma nella zona della Giustiniana il 21 giugno del 1993 insieme allo zio Francesco. Al momento del rapimento, il padre del piccolo, siciliano di nascita ma da quasi sempre a Roma, era già in carcere. Era considerato il re delle bische ed era legato ad ambienti criminali.
Altro argomento su cui la Commissione intendeva indagare era relativo alle possibili attività di riciclaggio, sulla vigilanza del sistema creditizio in materia, sul modo in venivano applicate le norme allora vigenti per quanto riguardava il riciclaggio ed il “lavaggio” del denaro sporco.
Ancora, la Commissione era interessata a conoscere se fossero stati segnalati episodi di trasferimento di proprietà presso aziende commerciali, imprese edilizie ed attività produttive che potessero far pensare ad un reinvestimento di capitali illeciti in attività produttive, attività che proseguivano, sostanzialmente, sul tracciato già avviato negli anni ’80 quando la banda della Magliana, con i collegati Calò a altri, espressione della criminalità organizzata a Roma, e non solo, investì in esercizi commerciali e in attività di ristorazione. La commissione ritenne, inoltre, approfondire i fatti relativi all’arresto di Abbatino e alla sua collaborazione, ai rapporti risultanti dalle indagini tra la banda della Magliana e Cosa Nostra e, più in generale, con la criminalità organizzata ma anche le eventuali collusioni con pubblici poteri, con esponenti delle forze dell’ordine oppure con magistrati come paventato da notizie giornalistiche del periodo.
A tal proposito, in quella data fu audito il dottor Michele Coiro, al tempo Procuratore aggiunto della Repubblica, delegato alla DDA di Roma.
La seduta, iniziata alle 10:10 terminò alle 12:45 e fu, su richiesta dello stesso Coiro, secretata integralmente.
Lo scorso 17 settembre, il “Comitato per la Legalità e l’anticorruzione ODV – In memoria del Giudice Ferdinando Imposimato” ha richiesto al Presidente della Commissione Antimafia, dottor Nicola Morra, la desecretazione di tale atto. Richiesta alla quale il presidente Morra ha risposto il 20 settembre annunciando di aver avviato il procedimento di valutazione ai fini della declassificazione.
Ora si resta in attesa del procedimento di rivalutazione del regime di pubblicità e, qualora il risultato fosse positivo, un ulteriore tassello relativo ai rapporti intessuti dalla criminalità organizzata nel nostro paese potrebbe essere svelato.
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