Il nemico Ranucci
Chissà, chissà perché ogni volta che qualcuno fa notare delle frodi in questo Paese, da quando si è installato questo governo di superdestra, tutti si sentono punti dalla tarantola e danno in escandescenze. Quand’erano loro a farle notare, prima di essere i padroni di tutto, si infiammavano, ridando respiro alla fiamma tricolore. Ecco nuovamente il ministro cognato che se la prende con Sigfrido Ranucci, l’eccellente conduttore di Report, uno dei pochi programmi che si è salvato, per ora, dalle epurazioni psicofasciste in RAI, anche in RAI 3.
Ranucci ha evidenziato alcune truffe alimentari ed ecco che la Lollo del Parlamento si sente preso nel vivo, essendo lui il ministro dell’agricoltura (e della sovranità alimentare), forse sentendosi colpevole di aver chiuso gli occhi o di continuare a tenerli chiusi come i suoi predecessori. O forse solo per essersi distratto, chi lo sa. La gravissima colpa di Ranucci, secondo Lollo, è quella di non dire che si tratta di un’infinitesima parte di commercianti, produttori o esercenti che si comporta male a riscontro della stragrande maggioranza che invece si comporterebbe da galantuomini. E addirittura vorrebbe imporre a Ranucci di chiamare i Carabinieri, gli Ispettori per le Frodi, la Guardia di Finanza, anziché screditare pubblicamente il sistema Italia in questa maniera vigliacca. Chissà da quale ispirazione divina viene la sicurezza del ministro, il quale, evidentemente, sa esattamente chi e quanti sono gli imprenditori onesti e sa altrettanto bene chi delinque, perfino nelle percentuali, perbacco. Peraltro le distorsioni che Ranucci svela abitualmente non si limitano al solo campo agroalimentare.
Insomma Ranucci rema contro, anzi, addirittura, dice la Lollo del Parlamento “Abbiamo il nemico in casa”. In casa. Perché la RAI è ormai considerata feudo personale di Fratelli d’Italia, anziché proprietà di tutti gli italiani che pagano pure un canone, anche per essere informati delle truffe alimentari, perbacco. Come se Ranucci fosse un Pinocchio qualsiasi che andrebbe portato via dai Carabinieri per lesa maestà del sovranismo alimentare. Forse, ormai abituato a considerare tutto come cose di famiglia, viste le parentele, RAI compresa (la “casa”), avrà pensato che i panni sporchi si devono lavare in famiglia, appunto, e non darli in pasto ai cittadini che, come dicevo prima, pagherebbero anche il canone.
L’unica cosa che il ministro cognato avrebbe dovuto fare era ringraziare Ranucci: «Grazie, dottore, per averci messo al corrente di queste disfunzioni. È uno stimolo in più per lavorare meglio e scoprire questi truffatori che attentano alla salute e alle tasche dei cittadini. Lei, che fa il giornalista, ha fatto egregiamente il suo dovere. Le promettiamo più spazio per le sue indagini nella TV di Stato, perché il merito, come sempre abbiamo sostenuto, va premiato.”
Ci sarebbe piaciuto sentire queste parole ma la nostra ansia di civiltà è stata boicottata. Come ci sarebbe piaciuto, alla Scala, sentire un elogio istituzionale per il loggionista che gridava “Viva l’Italia antifascista” perché il reato, in Italia, non dimentichiamolo, è l’apologia del fascismo e non il contrario. Invece la Digos, evidentemente mandata da qualcuno, gli ha chiesto i documenti per identificarlo (e probabilmente schedarlo). Forse, se il Presidente Mattarella fosse stato alla Scala, avrebbe fatto chiamare quell’uomo per farlo sedere accanto a lui e Liliana Segre. O lo avrebbe fatto chiamare per stringergli la mano.
Ma sono troppo stupidi questi psicofascisti e anche psicopolitici, proprio non ci arrivano. Forse perché sanno che dovrebbero vergognarsi del piccolo cuore fascista che batte nei loro petti, sanno che è anticostituzionale, sanno che non possono urlarlo pubblicamente, e questo ie rode.
Sono sempre lì sulle difensive, mentre se fossero davvero sicuri del fatto loro riuscirebbero ad argomentare. Invece no, sono proprio degli adolescenti immaturi che hanno solo voglia di insultare, bullizzare, menar le mani, metaforicamente, certo, almeno per ora, e qualsiasi, ma proprio qualsiasi intervento facciano è un autogol. Troppo indietro a livello neuronale, non hanno la velocità di capire come, invece, ci sarebbe da comportarsi. Reprimere, censurare, nascondere è la loro indole, perché la loro ideologia è da dover nascondersi per la vergogna.
Ma quando dici loro che sono fascisti accade la stessa cosa che è avvenuta per Xi quando Biden ha affermato che era un dittatore: si offendono. E attaccano stizziti perché hanno loro rivelato la verità.
Ranucci deve scusarsi col ministro della sovranità alimentare (e dell’agricoltura) di aver scoperto delle truffe nel dorato mondo del Made in Italy perché non è compito di un giornalista ma dei Carabinieri o di qualche altro corpo militare scoprirle. Chissà perché, allora, codeste truffe non le hanno scoperte i Carabinieri o la Guardia di Finanza prima di Ranucci. Ma poi, un giornalista d’inchiesta come Ranucci che dovrebbe fare, la cronaca rosa dei vernissage, c’era questo, c’era quello?
E questa si aggiunge alle Frecce rosse con fermate supplementari, alle sostituzioni etniche, e a una serie di gaffe che questo governo spalma sul Paese come se fosse Nutella.
Quanto tempo andremo ancora avanti così? Opposizioni? Ci siete? Vi federate, senza Renzi, perché tanto quello più che il guastatore non sa fare? Seguite il pensiero di Prodi, per una volta. E fatela una cosa buona per questo Paese ridotto alla canna del gas.
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