Geopolitica
Cyber attacco all’Albania, si alza la tensione nel mare Adriatico
“Il nuovo attacco cyber che ha colpito l’Albania deve preoccupare: si tratta di un paese strategico, solido alleato della NATO nell’area balcanica in cui corre parte del gasdotto TAP e di cui è necessaria la collaborazione per l’estrazione di gas naturale con nuovi impianti di trivellazione nel mare Adriatico. La sua sicurezza cyber è quindi fondamentale per l’Italia”.
A lanciare l’allarme sull’attuale situazione nei rapporti geopolitici e strategico economici tra Teheran e Tirana, che colpisce anche l’Italia, è
Pierguido Iezzi, CEO di Swascan, che si occupa di monitorare le informazioni sulle Cyber minacce a cui potrebbe essere esposta un’azienda o un paese. I dati che vengono utilizzati sono funzionali ad individuare le minacce che hanno colpito, vogliono colpire o stanno per prendere di mira un possibile obiettivo
Iezzi infatti ha commentato l’annuncio su Twitter con cui il premier albanese Edi Rama ha denunciato l’attacco massiccio che ha interessato la polizia di frontiera dell’Albania, dopo la scelta di chiudere i rapporti con l’Iran e di espellerne l’ambasciatore a seguito della devastante offensiva cyber che aveva colpito il Paese balcanico nel mese di luglio.
“Da sabato – prosegue Iezzi – la polizia di frontiera albanese è costretta a registrare manualmente le entrate e le uscite nei posti di frontiera a causa dei danni subiti dal sistema informatico Tims. Ciò alza ulteriormente il livello della tensione con l’Iran, individuato dalle autorità albanesi come l’autore di questa seconda aggressione cibernetica in risposta all’espulsione dal paese balcanico dell’Ambasciatore iraniano e l’annuncio statunitense di sanzioni contro il governo di Teheran.”
“Il comportamento “digitale” di ogni Stato – aggiunge il CEO di Swascan– si sta riverberando sempre di più sul piano “reale” e le operazioni di cyber offensive fanno sempre più rumore. Lo dimostra il caso albanese, con l’annuncio da parte degli USA di nuove sanzioni contro il Ministro e il Ministero dell’intelligence di Teheran”.
Di concerto, è arrivato anche il sostegno assicurato al premier Rama dal consigliere della sicurezza americana Jake Sullivan, oltre alla dura condanna della Francia che ha denunciato queste attività come contrarie alle norme di comportamento degli Stati nel cyberspazio approvate dagli Stati membri delle Nazioni Unite. Non è mancata neppure la solidarietà della NATO, di cui l’Albania è da alcuni anni membro.
“Tecnicamente – conclude il CEO di Swascan – è interessante osservare come si stiano affermando due principali scuole di pensiero e modus operandi: una più distruttiva, con ampio uso di wiper e altri malware costruiti ad hoc, e una prettamente d’intelligence, che invece fa leva su zero-day e backdoor per raggiungere i propri scopi. (Ovvero una modalità con cui individuando nel computer delle possibili falle, si può attaccare in modo informatico un sistema dati)
Uno scenario in cui il binomio Cyber War e geopolitica si contrappone al Cyber Espionage e geoeconomia. Il Cyber Crime e il ransomware sono potenzialmente diventati uno strumento funzionale e strumentale al false flag“.
Devi fare login per commentare
Accedi