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energie positive bper civic hub

Beni comuni

BPER Civic Hub, una piattaforma per promuovere conoscenza e buone pratiche per il bene comune

di redazione

In un contesto in cui innovazione sociale e amministrativa richiedono nuove competenze, BPER Civic Hub nasce come spazio digitale gratuito per diffondere conoscenza, pratiche e modelli collaborativi

19 Dicembre 2025

Molti enti, Pubbliche Amministrazioni e cittadini oggi si confrontano con una trasformazione profonda del modo di concepire e affrontare i bisogni collettivi. Le sfide sociali contemporanee – dalla povertà educativa alla coesione delle comunità – non possono più essere lette come emergenze settoriali o temporanee, ma come fenomeni sistemici che si stratificano nel tempo, incidendo sulla qualità della vita della società civile nel suo complesso e sulle prospettive delle future generazioni. 

In questo contesto, non sempre è chiaro da dove partire per fare innovazione sociale: strumenti e linguaggi risultano spesso complessi e frammentati. Già Elinor Ostrom, premio Nobel per l’Economia nel 2009, ha mostrato come la gestione dei beni comuni non possa essere affidata esclusivamente a soluzioni centralizzate o di mercato, ma richieda processi collaborativi, regole condivise e, soprattutto, una conoscenza diffusa e accessibile.

In questa prospettiva, la conoscenza non è un asset da detenere, bensì un bene comune: una risorsa che cresce quanto più viene condivisa, compresa e riutilizzata all’interno delle comunità. Applicare questo principio all’innovazione amministrativa e sociale significa riconoscere che la comprensione dei processi, delle pratiche e dei modelli esistenti è una condizione abilitante per generare cambiamento.

Da qui nasce l’esigenza di accrescere competenze, narrare prassi di successo, condividere modelli emergenti affinché non restino episodi isolati ma diventino patrimonio collettivo. Raccontare ciò che funziona, rendere leggibili le sperimentazioni in corso, costruire un linguaggio comune tra Pubblica Amministrazione, Terzo Settore e cittadini attivi consente di superare i silos organizzativi e di rafforzare la capacità dei territori di rispondere ai propri bisogni in modo collaborativo.

L’idea di Bper Civic Hub

È partendo da questi presupposti che a maggio 2025 nasce BPER Civic Hub, lo spazio digitale gratuito promosso da BPER Banca per diffondere competenze e buone pratiche di collaborazione tra settore pubblico e Terzo Settore, in linea con i paradigmi della partecipazione civica e dell’amministrazione condivisa. 

L’iniziativa si colloca all’interno dell’impegno di BPER Bene Comune e prende forma a partire dai bisogni emersi durante le dieci tappe del Piano di ascolto del Terzo Settore realizzato nell’autunno 2024: creare alleanze e reti, far evolvere il rapporto con la Pubblica Amministrazione, sviluppare competenze innovative sono stati alcuni dei temi ricorrenti emersi dal confronto con i territori.

BPER Civic Hub si propone come uno spazio editoriale e formativo in continua evoluzione, che si arricchisce mese dopo mese di webinar, podcast e paper su temi monografici sui quali di volta in volta si ritiene importante alimentare il dibattito con l’obiettivo di dare voce a modelli di innovazione sociale che si stanno affermando concretamente nel Paese e la possibilità di restare aggiornati tramite newsletter. 

L’Hub è ospitato all’interno della piattaforma Attiviamo Energie Positive, ideata da Produzioni dal Basso e dedicata ai temi dell’innovazione sociale, della finanza etica e del fundraising, rafforzando una partnership pluriennale che valorizza il ruolo della conoscenza come leva di cambiamento.

«Si tratta di un’iniziativa inedita per un istituto di credito, attraverso la quale ci inseriamo nel dibattito sulle pratiche di innovazione amministrativa e sociale, nella convinzione dell’importanza di agire un ruolo attivo per la promozione del bene comune», spiega Daniele Pedrazzi, Responsabile di BPER Bene Comune. «Con BPER Civic Hub concretizziamo il nostro impegno alimentando maggiore consapevolezza sui temi dell’economia sociale tra professionisti e operatori degli enti pubblici e delle organizzazioni non profit». 

A quali bisogni risponde BPER Civic Hub?

BPER Civic Hub risponde soprattutto a bisogni organizzativi, culturali e operativi di chi lavora sull’impatto sociale e sull’innovazione nei territori.

Bisogni di orientamento. Molti enti, Pubbliche Amministrazioni e cittadini non sanno da dove partire per fare innovazione sociale e fanno fatica a capire norme, strumenti e linguaggi. L’Hub offre contenuti introduttivi e di approfondimento che aiutano a innescare una scintilla per capire cosa esiste già e come funzionano le prassi.

Bisogno di competenze pratiche. Chi opera nel pubblico o nel sociale spesso ha buone idee ma poche competenze operative, non ha accesso facile a formazione strutturata. Il Civic Hub risponde con webinar, guide, podcast, casi studio, ricerche, strumenti pensati per trasferire competenze concrete e non solo teoria.

Bisogno di connessione e linguaggio comune. Pubblica Amministrazione, Terzo Settore e cittadini spesso non parlano la stessa lingua, collaborano poco o male per mancanza di spazi di confronto. L’Hub crea un terreno comune: racconta esperienze ibride pubblico-privato, aiuta a fornire strumenti per creare le basi per lavorare con fiducia e comprensione reciproca.

Bisogno di ispirazione e casi reali. Un problema diffuso è quello di sentirsi isolati e pensare che “certe cose non funzionano nel mio territorio”.  BPER Civic Hub mostra progetti già realizzati, buone pratiche replicabili, storie concrete che dimostrano che l’innovazione è possibile.

Bisogno di strumenti per attivare le comunità. Molti territori hanno energie latenti, cittadini attivi ma non organizzati. L’Hub risponde valorizzando strumenti come: partecipazione civica, crowdfunding civico, processi collaborativi per attivare risorse locali e non solo finanziamenti.

Bisogno di accessibilità democratica alle competenze. Non tutti hanno budget per consulenze o corsi di alta formazione né tempo per percorsi lunghi. BPER Civic Hub offre contenuti gratuiti, online, fruibili anche a piccoli enti o singoli cittadini.

Educazione come bene comune

All’interno di questo quadro si inserisce, in modo emblematico, il focus sulla povertà educativa e sulle comunità educanti. Di fronte a tale fenomeno, la postura di un’azienda privata può limitarsi alla responsabilità sociale d’impresa oppure assumere una visione più ampia, sistemica, capace di leggere l’emergenza educativa come un tema strutturale che riguarda l’intera società. 

È con questa duplice ottica che alle comunità educanti è dedicato uno spazio significativo nel progetto editoriale di BPER Civic Hub, riconoscendo l’educazione come un terreno privilegiato di innovazione sociale e amministrativa. Webinar realizzati in collaborazione con l’impresa sociale Con i Bambini, podcast dedicati alla pedagogia sociale – come il percorso sviluppato con Andrea Mattia Marcelli, Professore Associato di Pedagogia Generale e Sociale – e un paper tematico rappresentano strumenti attraverso cui il Civic Hub mette in circolo conoscenza, esperienze e riflessioni. 

Comunità educanti e best practice

Il paper “Comunità educanti”, in particolare, raccoglie sette casi concreti che mostrano come la costruzione di legami duraturi tra persone, luoghi e istituzioni possa rafforzare un modello di educazione condivisa intesa come bene comune. Patti Educativi, co-progettazioni tra Comuni e reti associative, fondi condivisi tra pubblico e privato sociale sono alcune delle forme che questo approccio ha assunto in diversi contesti italiani.

Le esperienze raccontate dimostrano come l’educazione sia un ambito fertile per innovare le pratiche amministrative, superando logiche verticali e attivando reti ibride. Tra i casi citati, Present4Future e LibrOrchestra rappresentano esempi significativi dell’approccio di BPER Banca verso il Terzo Settore. Present4Future, nato dalla collaborazione con Gruppo Abele, è un progetto di inclusione sociale e promozione del protagonismo giovanile che ha coinvolto circa 3 mila adolescenti, oltre 2 mila cittadini, 128 enti e 24 scuole in sei città italiane. Attraverso oltre 130 attività – dai laboratori educativi all’educativa di strada, dagli sportelli psicologici alla rigenerazione urbana – il progetto ha dimostrato come una risposta dal basso, multidimensionale e relazionale, possa rivitalizzare territori vulnerabili e costruire una cornice stabile di collaborazione pubblico-privato.

LibrOrchestra, invece, è un festival musicale itinerante per famiglie con bambini ideato dall’Atelier Elisabetta Garilli e dall’associazione LaFogliaeilVento, e sostenuto da BPER sin dalla prima edizione. Attraverso musica, lettura e arte, il progetto promuove l’inclusione culturale e la nascita di nuove comunità educanti, attivando reti tra amministrazioni, scuole, biblioteche, librerie, teatri, enti e aziende. La diffusione del Festival in grandi città, piccoli comuni e aree interne ha mostrato con chiarezza quanto sia forte il bisogno di sentirsi comunità e di condividere spazi educativi fin dalla prima infanzia.

BPER Civic Hub al servizio delle aree interne

Un altro macro-tema su cui Bper Civic Hub concentra la propria attenzione è la sfida del rilancio delle aree interne d’Italia, delle quali si parla troppo spesso come destinatarie di interventi emergenziali dimenticando la loro caratteristica di motore di sviluppo relazionale. In collaborazione con UnionCamere, ANCI e Legacoop, il Bper Civic Hub ha recentemente promosso un webinar per riflettere principalmente sulle scelte di policy e sulle pratiche attivate sul campo, toccando anche altri aspetti: strategie nazionali e regionali, opportunità offerte dal PNRR e dal bando Borghi fino al contributo concreto delle cooperative di comunità e delle amministrazioni locali. Su questi temi Bper Civic Hub dispiega la sua ambizione di piattaforma aperta: qui trovano posto, infatti, contributi realizzati da altre realtà del mondo associativo, del Terzo Settore e della ricerca, dal report “Economie di luogo” sulle cooperative di comunità, prodotto da AICCON e Legacoop, alla ricerca sui bisogni dei giovani “Giovani dentro”, realizzata da CREA, CpS UniTO, GSSI, Osservatorio Giovani- Università di Salerno e Eurac Research. Approfondimenti e testimonianze di esponenti delle istituzioni, del Terzo Settore e dell’accademia. 

Il ruolo della PA

In uno dei suoi contributi teorici più importanti, Elinor Ostrom scriveva che «i servizi pubblici sono erogati in modo più efficace quando le persone che dovrebbero beneficiarne sono attivamente coinvolte nella loro produzione». Questa convinzione, che ha ispirato le ricerche dell’economista sui beni comuni, porta l’attenzione sull’importanza del ruolo delle Pubbliche Amministrazioni nell’innovazione sociale.  

Dall’esperienza dei progetti di innovazione raccontati su BPER Civic Hub emerge un elemento ricorrente: quando la Pubblica Amministrazione assume un ruolo abilitante, offrendo spazi, strumenti normativi leggeri, coordinamento e riconoscimento, si aprono scenari di innovazione sociale e istituzionale. Al contrario, dove prevalgono logiche di erogazione verticale o schemi tradizionali, le alleanze si indeboliscono e con esse l’impatto trasformativo delle iniziative.

In questo senso, BPER Civic Hub si configura come un’infrastruttura culturale prima ancora che informativa; un luogo in cui la conoscenza viene trattata considerata come bene comune e messa a servizio di chi, nei territori, lavora per costruire comunità più inclusive, competenti e capaci di futuro.
*

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