Venezia, il parco a tema è servito

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25 Ottobre 2024

Arieccolo! Fossimo a Roma, sai quante ridacchiate per strada? Ma siamo a Venezia e il raddoppio dei giorni di ‘contribuzione’ e della contribuzione stessa per la visita del centro storico non scandalizza quasi nessuno. Invece di perdere tempo con il sarcasmo, qui si fanno subito i conti. Se nel 2024 in 29 giorni con un biglietto a 5 euro sono stati incassati 2,4 milioni di euro, quanti ne incasseremo nel 2025 con 54 giornate di ticket obbligatorio a 10 euro per turista? ‘Na montagna de schei, un sacco di soldi che Bonipertianamente parlando non sono importanti, sono l’unica cosa che conta, almeno a queste latitudini. Il dibattito sull’overtourism il sindaco Brugnaro e la sua giunta lo lasciano volentieri ai partiti di opposizione e agli accademici. A uno di questi, Filippo Celata – professore di Geografia Economica intervistato oggi sul Corriere del Veneto sono bastate due frasi per evidenziare qualche contraddizione. La prima: «Si vuole combattere un certo tipo di turismo introducendo il contributo che crea dipendenza dal turismo». La seconda: «Se temiamo che queste città diventino parchi a tema e ci mettiamo un cancello, lo diventano in quell’istante». Noi perdoniamo il povero Celata che è romano e al massimo si può fermare al sarcasmo e duole ricordargli che la coerenza è un valore borghese e qui invece veniamo dalla campagna e abbiamo fame. Per di più, non comprende la musica, il linguaggio, la poetica dei schei. E, ingenuo, pensa davvero che a qualcuno importi dell’overtourism? L’impareggiabile capacità di adattamento alle situazioni avverse degli italiani a Venezia viene sfruttata per trasformare il problema in opportunità. Ci sono 30 milioni di presenze turistiche l’anno in una città che sarebbe sostenibile al massimo con 7,5 milioni? ‘Al manco cavemoghe do schei’, almeno prendiamogli due soldi, che erano 5 euro la scorsa stagione e siccome nessuno ha battuto ciglio saranno 10 euro nel 2025, per tutti quelli che decidono di prenotare con meno di quattro giorni di anticipo (quelli che hanno passato l’esame in programmazione delle ferie e delle scappatelle avranno la gabella ferma a 5 euro).

Avevamo accennato a questi temi con maggiori argomentazioni qualche mese fa, qui per la precisione. Se qualcosa è cambiato, sembra sia in peggio.

Per festeggiare il probabile quadruplicamento delle entrate, la giunta Brugnaro sempre ieri ha varato un nuovo regolamento per gli affitti brevi in centro storico. Il regolamento prevede che l’esercizio superiore a 120 giorni di affittanza turistica sia riservato solo alle attività che si iscriveranno all’apposito registro depositando una SCIA entro 120 giorni dalla data di approvazione della delibera della variante urbanistica in Consiglio Comunale. Al termine dei 120 giorni, non sarà più possibile iscriversi al Registro fino al 31 dicembre 2026, termine di efficacia del provvedimento in quanto avente carattere sperimentale fino a quella data. Il nuovo Regolamento prevede per il proprietario l’accettazione e il rispetto di alcune buone pratiche come l’obbligo di accoglienza degli ospiti, che deve avvenire esclusivamente di persona e in loco a cura di un soggetto a ciò incaricato (check-in di persona), di fornire agli ospiti sacchetti per la raccolta differenziata dotati di etichette adesive recanti il codice identificativo dell’unità immobiliare, di esporre, all’interno dell’immobile, i numeri telefonici per le chiamate di emergenza e il recapito telefonico a cui gli ospiti possano rivolgersi in caso di necessità o emergenze garantendone la reperibilità h24.

Insomma, un po’ di carte in più, tanto per giustificare l’intermediazione politica, nulla di veramente serio anche perché ti voglio a controllare i 6.635 alloggi in affitto sulle isole della laguna solo su Airbnb, più tutti gli altri. A subire qualche contraccolpo potrebbero essere i piccoli proprietari, quelli che arrotondano mettendo sulle piattaforme una o due stanze, non certo le agenzie che gestiscono decine di alloggi e che sono organizzate per qualsiasi evenienza. Per loro Venezia è e resta un unico grande albergo.

Le date e le regole per il ticket di ingresso a Venezia nel 2025

Si inizierà con un blocco unico dal 18 aprile fino al 4 maggio, per poi proseguire a maggio (9 e 10, 11 e 16, 17, 18, 23, 24, 25 e 30, 31), giugno (1, 2 e 6, 7, 8 e 13, 14, 15 e 20, 21, 22 e 27, 28, 29) e luglio (4, 5, 6 e 11, 12, 13 e 18, 19, 20 e 25, 26, 27). Il contributo sarà dovuto dalle 8.30 alle 16, mentre non ci sarà obbligo di prenotazione per chi vorrà trascorrere la serata in Laguna. Rispetto alla sperimentazione del 2024, il contributo di accesso sarà di 5 euro per chi prenota entro il quart’ultimo giorno dal suo arrivo, mentre sarà di 10 euro per chi prenota dal terzo giorno antecedente alla visita. Il ticket sarà applicato solo alla città antica e non alle isole minori, compresi il Lido di Venezia, Pellestrina, Murano, Burano, Torcello, Sant’Erasmo, Mazzorbo, Mazzorbetto, Vignole, S. Andrea, la Certosa, San Servolo, San Clemente, Poveglia. Non è dovuto per chi transita da piazzale Roma, Tronchetto o Stazione Marittima, senza entrare nel centro storico. Il ‘cuore del sistema’ sarà la piattaforma multicanale e multilingua, realizzata da Venis Spa. La riscossione avverrà direttamente dal Comune di Venezia, soprattutto attraverso una web-app accedendo alla quale si potrà ottenere il qr code da esibire in caso di controlli. Il titolo attesta il pagamento del contributo o la condizione di esclusione ed esenzione e andrà sempre portato con sé.

Il contributo di accesso dovrà essere corrisposto dai visitatori giornalieri che non soggiornano a Venezia. Non dovranno pagare i residenti, i lavoratori, anche pendolari, gli studenti di qualsiasi grado e ordine di scuole e università che hanno sede in città. Sono esentati dal pagamento i residenti nella Regione Veneto, i bambini fino ai 14 anni di età, chi ha necessità di cure, chi partecipa a competizioni sportive, forze dell’ordine in servizio, i parenti dei residenti. Esenzione anche per i visitatori del Salone nautico Venezia (dal 30 maggio al 2 giugno) e per i partecipanti alla Vogalonga (l’8 giugno).

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CAT: Turismo, Venezia

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