Lavoro
Amazoniade. Il lavoro “algoritmico” raccontato dal magazzino di Passo Corese
Oggi, venerdì 25 novembre, in coincidenza col Black Friday invernale di Amazon e la giornata di mobilitazione sindacale internazionale “Make Amazon Pay”, due giorni dopo che Amazon Italia ha parlato di possibili “aggiustamenti” dei livelli occupazionali anche nel nostro paese – negli USA si parla già di 10.000 licenziamenti – esce “Amazoniade. Un anno nel magazzino di Passo Corese”.
Si tratta della terza iniziativa di PuntoCritico sul “sistema Amazon”, dopo“Amazoniani. Lavoro, precarietà e lotte dei lavoratori Amazon”, il podcast pubblicato un anno fa su Spreaker, diventato anche spettacolo teatrale e oggi in concorso per l’XI edizione del premio giornalistico Marco Rossi “Raccontare il lavoro” e “MappiAmazon”, lo studio sulla rete di distribuzione italiana di Amazon, pubblicato la scorsa primavera nell’anniversario del primo sciopero italiano dell’intera filiera Amazon.
In questo caso è un long form multimediale, che raccoglie su una pagina web testi e video del giornalista romano Massimiliano Cacciotti, arricchiti dai disegni dell’illustratore genovese Emanuele Giacopetti. Cacciotti, che abbiamo incontrato proprio grazie ad Amazoniani! nel 2020, in piena pandemia, è rimasto senza lavoro e, come tanti, ha pensato, in mezzo a quel disastro anche occupazionale, di giocarsi la carta Amazon. E così è stato preso con un contratto di tre mesi tramite un’agenzia interinale e, di rinnovo in rinnovo, nel grande hub di Passo Corese, qualche migliaio di addetti, al confine tra Roma nord e la Sabina, ci è rimasto un anno.
In quell’anno ha messo a frutto la sua esperienza da cronista passando ai raggi X il modello di organizzazione del lavoro del colosso americano, il “taylorismo digitale” che potenzia la vecchia catena di montaggio con scanner e intelligenza artificiale, anche alla ricerca di qualche incongruenza, che ha trovato, a dimostrazione che per fortuna il management algoritmico inventato da Bezos non è così perfetto, e dunque, nemmeno invincibile. Succede, ad esempio, quando un lavoratore fa notare ai responsabili del magazzino che nelle dispense utilizzate nei corsi di formazione ci sono degli errori e si sente rispondere che sì, è vero, ma vengono redatte nella sede spagnola e “solo loro possono modificarle”. Oppure quando l’algoritmo, che indica ai packer che tipo di scatola utilizzare per confezionare i pacchi con la merce ordinata, si sbaglia e chiede di infilare un articolo grande in una busta di cartone in cui non entrerà mai e allora? E allora per un istante rientra in campo l’italica arte di arrangiarsi e l’intelligenza umana ha la meglio, una tantum, su quella artificiale.
In questa sua ricerca da giornalista ficcanaso Cacciotti mette a fuoco istintivamente alcuni elementi chiave del funzionamento del lavoro in Amazon, già emersi in tanti colloqui che avevamo avuto con altri lavoratori e filtrati sia in “Amazoniani!” sia in “MappiAmazon”: la militarizzazione del lavoro; il fatto che nei magazzini Amazon i capetti, tutti giovanissimi, contino poco o nulla, perché la vera autorità è quella dell’algoritmo e di chi ha la prerogativa di programmarne il funzionamento; l’utilizzo massiccio di una retorica paternalistica, del turn over massiccio e della competizione per disciplinare i lavoratori e il rigido controllo sui lavoratori, messo in atto non solo con mezzi digitali.
Il lavoro è concepito come un long form, in cui i diversi media utilizzati – parola scritta, video con immagini e voce narrante e disegni – ci permettono di osservare i fatti da punti di vista e con sfumature diverse e anche di scegliere modalità di fruizione personalizzate del contenuto. Si possono far scorrere i venti capitoli del testo, ciascuno preceduto e talora inframmezzato dalle immagini, talora stranianti e surreali di Emanuele Giacopetti, che popola il magazzino di Passo Corese di animali fantastici e disegna i magazzinieri innalzare la bandiera di Amazon su un cumulo di scatole come gli americani a Iwo Jima, e concluso da un video in cui la voce narrante di Cacciotti riprende ciò che ha scritto arricchendolo di voci e immagini. Oppure si può scaricare un pdf con testo e illustrazioni e leggerlo come un libro. O, ancora, guardare i video in successione, come si trattasse di un (docu)film.
Ne risulta un lavoro che, come in Amazoniani!, abbiamo cercato di consentire al pubblico di compiere una vera e propria immersione nella condizione lavorativa e umana dei dipendenti di Amazon, in particolare di quelli più precari, ma, mentre lì si trattava delle voci nude e crude dei lavoratori, tratte da alcune chat e riproposte quasi senza alcun intervento esterno, qui la voce narrante fornisce un punto di vista e un commento che guida il pubblico dall’inizio alla fine di questo che l’autore presenta come una sorta di metaforico viaggio negli inferi. Una modalità espressiva che si integra perfettamente nella scelta metodologica compiuta quando abbiamo lanciato il progetto “Amazon, la società del futuro?” con l’idea di unire ricerca scientifica e narrazione allo scopo di raggiungere un pubblico più ampio della ristretta cerchia degli addetti ai lavori e, in particolare, di parlare ai lavoratori. Quelli che in Amazon, con mille difficoltà tentano di organizzarsi nel posto di lavoro e chi invece non è un “amazoniano”, ma opera un mondo del lavoro che si sta progressivamente “amazonizzando” e “uberizzando”.
“Amazoniade” Un anno nel magazzino di Passo Corese
IL LINK https://storymaps.arcgis.com/stories/0e5e2a69647a4743802917fd6aad1b0c (il lavoro è stato ottimizzato anche per smartphone, ma si consiglia la visione su schermo grande, in alternativa è possibile accedere tramite la pagina del nostro sito https://www.puntocritico.info/amazon/, che contiene anche tutto il materiale e gli interventi prodotti finora sull’argomento).
GLI AUTORI
Massimiliano Cacciotti: romano, classe 1965, giornalista, ex pubblicitario e organizzatore di eventi, ha pubblicato Passion Fruit (2008, NeP Edizioni), collabora con LabParlamento e Roma Report e conduce il telegiornale di Cusano TV.
Emanuele Giacopetti: genovese, classe 1982, operaio illustratore e fumettista, ha pubblicato Il Regno Animale (2017, Bebert Edizioni). Ha collaborato col sito “Graphic News” e partecipato al reportage collettivo Do you remember Balkan Route? (2015). Dal 2020 cura le illustrazioni di “Memoriae – Territori nazifascisti 1943-45” sito e serie di libri per la memoria antifascista nelle scuole. Per SMK Videofactory crea i disegni per le animazioni del documentario The Milky Way. Nessuno si salva da solo (2020).
Per INFO/Contatti e per organizzare presentazioni: +39 3337914004 – assopuntocritico@gmail.com
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