Ugo
Rosa

bio

Mi esaurisco in sette lettere e a dire come mi chiamo non ci vuole niente: Ugo Rosa. E’ meno sbrigativo, invece, definire quello che faccio. Dopo aver fatto per anni, senza risultati di una qualche rilevanza economica, il mestiere di quello che prova a fare il mestiere di architetto (attività creativa tipicamente italiana) qualcuno ha cominciato a [...] dire in giro che io sarei “un critico” e questo suona già come un necrologio. Il prossimo passo perciò sarebbe l’epigrafe tombale che però risulta pure di difficile composizione: dovrebbe infatti stare più o meno a metà strada tra l’epitaffio del distratto (“Perse la vita”) e quello dell’esploratore (“Trovò la morte”).

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Ultimi commenti

Pubblicato il 20/11/2022

in: Una proposta didattica

Non posso, in tutta sincerità, affermare di avere avuto la tempra per leggere interamente i suoi commenti ma credo di averne letto a sufficienza per comprendere che Lei è un eroe. Di quanti e quali mondi non saprei...ma di sicuro un eroe. Anzi, per dirla come la direbbe Lei stesso, un professionista della leggenda. Proprio come [...] il Rapagnetta. Una semplice missiva, redatta con parole Sue (di Lei, intendo, ma anche del Rapagnetta di cui amabilmente discutiamo) avrebbe fatto fuggire Leonida dalle Termopili: con la coda tra le gambe e invocando la mamma. Quella medesima, povera, mamma la quale – ah...quanto m’illudevo! - avrebbe riconosciuto l’errore guardando il filmato e che invece, come Lei autorevolmente testimonia, è ancora e sempre, irriducibilmente, incinta. Alalà!

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Pubblicato il 10/10/2022

in: La tranquillità dei cretini

Io sono un vecchio scriba e scrivo. E’ quasi nulla? Lo so benissimo. Ma è anche tutto quello che posso e che so fare.

Pubblicato il 30/04/2022

in: Danni collaterali

Buongiorno sig. Prosperini. Non posso darle purtroppo alcuna illuminazione. Ciò che posso dirle è quel che trovo sensato, per il poco che vale. Ma ecco: Crimea e Donbas stati indipendenti, Ucraina neutrale, nessun’altra annessione alla Nato ai confini russi (altro che provocazioni da bulli come quelle di Finlandia e Svezia!). Sarebbe la base di un accordo ragionevolissimo e, credo, [...] soddisfacente per entrambe le parti. Gli ucraini (quelli che soffrono davvero, i poveri, non la cricca di stato di Zelensky con le ville all’estero…) sarebbero felicissimi di smetterla di essere carne da cannone in nome di niente (a parte le chiacchiere dei retori da strapazzo sulla “resistenza di popolo” e altre sonanti minchiate da divano televisivo). Penso che sottoscriverebbero oggi stesso (basterebbe chiederlo a loro del resto, ma non lo fa nessuno: si chiede sempre a chi questa guerra la fa per procura come il signore col cilindro di cui sopra e i suoi corrispettivi d'ogni dove): i miliardi che i signori della guerra stanno sprecando in missili verrebbero dirottati in case, cibo, lavoro e aiuti umanitari di ogni genere all’Ucraina. I russi (parlo sempre dei poveracci, quelli che hanno uno stipendio medio di 300 euro al mese, di poco superiore a quello ucraino, non degli “oligarchi” né della cricca putiniana)...anch’essi, ne sono persuaso, sarebbero a loro volta felicissimi di mettere fine alle sanzioni che li stanno dissanguando e li porteranno sul lastrico. Le pare troppo semplice? E’ vero. Perché purtroppo c’è un ostacolo. E quest’ostacolo si chiama Biden, al quale non fotte niente degli ucraini ma interessano invece moltissimo i rapporti di forza geopolitici e tener fermo il dominio statunitense sul pianeta. E lui è in posizione di forza, perché non rischia niente ed è circondato da servi. Cordialmente

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Pubblicato il 01/02/2021

in: La calma dei filistei

Capisco che Turati le sia tanto caro da farle tirar fuori un Gramsci luciferino (peraltro divertentissimo) che, nel chiuso della sua stanzetta, indossa il reggicalze per spassarsela, montato sullo sgabellino, con la cognata munita di strap-on...ma non era necessario, mi creda...io voglio bene quanto lei al povero Filippo. Possiamo, se vuole, incontrarci su quello che ne [...] diceva Camillo Olivetti (papà di Adriano) il quale gli voleva ancora più bene di noi, tanto che organizzò la sua fuga in Francia: “Conosco Filippo da trent'anni e gli sono amico. E’ una brava persona. Purtroppo la sua azione parlamentare è stata nefasta: non è uomo d’azione e di lui si può dire il contrario di quello che Goethe fa dire a Mefistofele: pensa il bene e fa il male”. Una brava persona dunque, il povero Filippo, e non aggiungerei altro. Va bene così? Della “sinistra frazionista e scissionista” invece me ne infischierei, se permette, almeno quanto di quella “moderata e riformista”. Mi atterrei, piuttosto, a Feuerbach: der mensch ist was er isst...e trovo che Saviano sia precisamente l’incarnazione di quel motto.

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Pubblicato il 14/04/2020

in: Per una epidemiologia della stupidità 4 - Una proposta indecente

Non posso dire di capire a perfezione la tua ma, naturalmente, la rispetto anch’io. Ad ogni modo, e per quanto possa pensar male della tua petizione, permettimi di riconoscere che è raro incontrare persone civili come te. Un saluto (sincero)

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