Dopo Ryanair ed Italo, il 2016 è l’anno degli autobus low-cost
Raffaele Grimaldi
Pubblicato - 19/Gen/2016
Di autobus low-cost avevamo parlato raccontando cosa stava succedendo in Germania, in questo articolo di fine 2014. Dopo la liberalizzazione del settore, nel paese c’era […]
Ultimi commenti
in: Ai distretti industriali serve qualcosa di più d’una bretella autostradale
Grazie Federico, articolo importante e condivisibile. Non so se il futuro di questo territorio sarà più ferrovia (soprattutti se ci si orienta su prodotti a più alto valore aggiunto ), ma sicuramente - se non vogliamo ripetere gli errori del passato - occorre analizzare i problemi nel dettaglio e cercare soluzioni su misura. Di progetti [...] inaugurati già obsoleti ne abbiamo già visti abbastanza.
Altro Chiudiin: A Torino la protesta dei pendolari SI TAV
Ottime osservazioni, le condivido praticamente tutte. Condivido un po' meno l'uso strategico della ridicola contrapposizione SI'-TAV e NO-TAV (come se la TAV fosse un'idea, o addirittura un'ideologia, e non un semplice strumento che in alcuni contesti può funzionare ed in altri meno). Mi permetto anche di aggiungere che credo ci siano dei motivi particolari se [...] questo avviene proprio su quella tratta: è la tratta AV più breve, tra due città piuttosto vicine, e - come la Roma-Napoli - è esterna all'asse Milano-Roma, del quale non riesce quindi a sfruttare le esternalità positive in termini di frequenza. Sulla Torino-Venezia il modello "alla francese" di altissima velocità che abbiamo adottato finora funziona meno bene, perché diverso è il territorio e diversa è la mobilità: e quindi ci serve un modello diverso, secondo me più simile a quello tedesco, altro che "campanilismo esasperato dei veneti" ;-)
Altro Chiudiin: La sicurezza del trasporto aereo, dopo 150 morti
Articolo molto condivisibile. Le statistiche di vent'anni di compagnie low cost assolutamente sicure permettono di mostrare con chiarezza l'ipocrisia delle accuse; fosse successo 15 anni fa, temo sarebbe stata molto più dura.
in: Il governo cede e stanzia soldi, ma i camionisti preparano un nuovo sciopero
Il tema dell'autotrasporto è complesso, parliamo di un settore allo stesso tempo vitale per la nostra economia ma altamente problematico ed impattante, da non trattare con superficialità (a maggior ragione in un momento come questo). L'articolo parte dal presupposto che il settore sia sussidiato dai contribuenti ("un settore ultra-sovvenzionato", "le sovvenzioni concesse", "l’autotrasporto continuerà a pesare [...] sul contribuente"). Non è esattamente così: il settore versa nelle casse dello stato decine di miliardi di Euro di tasse specifiche (le accise sul gasolio). Quelli che l'autore ha definito sussidi sono in realtà uno sconto su queste tasse, non è la stessa cosa. E' poi vero che i camion "consumano" le strade e generano impatti che si traducono in diversi altri costi per la collettività, ma prima di affermare che il settore è sussidiato occorrerebbe fare un serio confronto. Noi qualche anno fa avevamo provato a fare alcune stime su alcuni contesti specifici (http://www.lavoce.info/archives/4875/chi-paga-i-costi-del-traffico/), occorrerebbe valutare i valori complessivi.
Altro Chiudiin: Il paese dei troppi aeroporti
Anche a me non sembra esserci una solida relazione tra i numeri mostrati (peraltro incompleti, come fa notare giustamente Marco Giovanniello) e la tesi proposta.