Siracusa 4: l’ultima (per ora) parola al Sindaco
Alla fine è intervenuto anche il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo: conferenza stampa e appelli a gran voce. E potrebbe essere l’ultima presa di posizione sull’incresciosa vicenda di commissariamento dell’Inda, Istituto Nazionale del Dramma Antico. Non ero all’incontro stampa – per evidente impossibilità geografica – ma ho il testo del comunicato, che qui riporto integralmente, per completezza di visioni e posizioni.
Il guaio è che, a rileggere, “hanno tutti ragione”. Ovvero hanno tutti torto. A sentire campane diverse, ci si rende conto che tutto è possibile in questa intricata storia.
Garozzo giustamente rivendica il percorso dell’Inda fatto dal 2007 a oggi, in termini di incassi e spettatori; difende l’operato degli impiegati; attacca frontalmente il consigliere delegato (ossia Walter Pagliaro: l’avevamo intervistato qui) e finisce poi per parlare delle inchieste della magistratura, di buoni pasto e firme false.
Anche senza entrare nel merito, si può intuire il pastrocchio.
Nel silenzio più o meno generale – forse mi sono sfuggite ma non ho visto articoli sulla stampa nazionale – quel gioiello che potrebbe essere l’Inda è ancora travolto da beghe e chiacchiere. Chi ne esce male, malissimo, è il Teatro: gli artisti, insomma, che si vedono travolgere da questioni non sempre adamantine, con buona pace di Eschilo e Euripide. L’ultimo dei problemi sembrano essere proprio gli allestimenti, la qualità degli spettacoli, il senso artistico di queste stagioni.
Che la produzione dell’Inda non sia di respiro internazionale è un dato di fatto: in passato ci sono stati begli spettacoli, alcuni anche ottimi, ma si contano sulle dita di una mano.
Il resto ha il sapore stanco della routine, di nomi che si ripetono eternamente – anche con esiti imbarazzanti! – inseguendo troppo spesso una falsa filologia che non fa bene né alla cosiddetta “tradizione” né tantomeno, al contemporaneo.
Dunque, l’Inda dovrà necessariamente guardare al futuro, con una prospettiva strutturata e pluriennale: occorre pensare alle nuove leve della regia, confrontarsi con il resto d’Europa (almeno) e rinnovare il concetto stesso di “performing heritage” sul quale sembra decisamente non al passo con i tempi. Programmare per tempo, come avviene in tutto il mondo, e non provare in fretta e furia e per poche settimane. Se volessimo fare un paragone (improprio) penso al Teatro Greco come alla Cour d’Honneur di Avignone: spazi difficili e dunque sfide, per ogni regista che si rispetti, da affrontare con coscienza e consapevolezza. E che necessitano di cura, di attenzione, di tempo, di economie adeguate.
In questa prospettiva, nel CdA, in quella struttura, servono persone che possano vantare competenze non solo di filologia greca (come è nella storia dell’Istituto), e di management (come è nella necessità dei tempi), ma anche e soprattutto di teatro.
Resta poi aperta la questione del Teatro Comunale di Ortigia, il bellissimo centro storico di Siracusa: chiuso da epoca immemorabile, sempre oggetto di restauri, quel teatro deve riaprire i battenti con una missione specifica, dunque con un progetto di gestione adeguato.
Siracusa è un patrimonio del mediterraneo e del mondo: è un peccato sia sede di liti da condominio, da risolversi a colpi di denunce. Ora si tratta di lasciar lavorare in pace il neo-commissario, Pierfrancesco Pinelli, cui facciamo un grande e sentito in bocca al lupo.
Ecco, dunque, il comunicato del Sindaco della città, Giancarlo Garozzo.
“Nessuno pensi di poter distruggere la Fondazione Inda perché fino a quando sarò io sindaco questo non avverrà”. Il primo cittadino di Siracusa Giancarlo Garozzo ha voluto chiarire, questa mattina, nella sala Archimede di Palazzo Vermexio, fatti e circostanze, presentando documenti, verbali e ordini di servizio, legate al commissariamento e alla gestione della Fondazione Inda rispondendo anche alle dichiarazioni rilasciate dall’ex consigliere delegato dell’Istituto.
“La Fondazione Inda, dal 2007 a oggi, ha fatto registrare risultati molto importanti, con una crescita costante in termini di spettatori e incassi – ha dichiarato Garozzo -. Alla luce di questi numeri è insensata la proposta di allestire le rappresentazioni classiche ogni due anni. L’Istituto è una macchina rodata che funziona prima di tutto per le persone che vi lavorano durante tutto l’anno. Alle maestranze, ai dipendenti stagionali e a quelli a tempo indeterminato va il mio personale ringraziamento per quello che fanno, in silenzio, per questo glorioso istituto. Non capisco come l’ex consigliere possa attaccare tecnici e persone qualificate, che da anni danno lustro a questo Istituto, e come si possano rimpiangere gli anni in cui l’Inda veniva commissariata per mafia”. Sui costi e la revisione della spesa, il sindaco di Siracusa ha precisato che “nel 2014, anno del centenario della Fondazione Inda, sono state messe in scena 4 produzioni teatrali con l’impiego di 169 unità professionali, tra attori, registi, scenografi e costumisti, e una spesa di 1 milione e 74 mila euro. Nel 2015, per tre produzioni teatrali, sono state impiegate 68 unità professionali con una spesa di 708 mila euro. E’ del tutto evidente da un lato che i costi complessivi sono diminuiti perché nel 2015 sono state impiegate un terzo delle unità professionali del 2014 ma al tempo stesso l’Istituto, solo per le unità professionali, ha speso di più perché la spesa da 1 milione e 74 mila euro sarebbe dovuta scendere almeno a 500 mila euro”. Il sindaco di Siracusa ha chiarito anche gli aspetti legati al rispetto dello Statuto. “Non si può dire solo la verità che ci fa più comodo – sostiene Garozzo – l’ex consigliere delegato ha disatteso quanto lo Statuto prevede per la sua figura rispetto alla ricerca e raccolta di fondi e di migliori condizioni di finanziamento con banche e fondazioni bancarie. Se non fosse stato per me avremmo perso la sponsorizzazione con la Erg e la ricerca di condizioni di finanziamento con banche e fondazioni è stata effettuata dal sovrintendente. In compenso, il consigliere delegato è riuscito a farci perdere un finanziamento di 500 mila euro, nonostante i miei solleciti a presentare tutta la documentazione per partecipare al bando”.
Sul commissariamento disposto dal ministero per i Beni e le Attività culturali, Garozzo ha spiegato “che le motivazioni per la nomina del commissario sono spiegate esplicitamente in un comunicato ufficiale del ministero e nel decreto dove si chiarisce che è una scelta legata alla revisione dello Statuto”. “Evidentemente – ha aggiunto Garozzo – l’ex consigliere delegato vuole anche sostituirsi al ministro. La mia scelta di sollecitare il commissariamento è stato un atto d’amore per l’Istituto, un tentativo di ridare serenità ai dipendenti davanti a chi ha cercato di metterli l’uno contro l’altro”. Il primo cittadino di Siracusa ha voluto chiarire anche gli aspetti legati alle vicende giudiziarie. “Nel corso di un consiglio d’amministrazione convocato il 4 agosto – ha spiegato Garozzo – abbiamo seguito pedissequamente quanto ci è stato suggerito dall’avvocato e dal consulente del lavoro della Fondazione. Il Cda, all’unanimità, ha approvato sia la costituzione di parte civile che l’avvio dei procedimenti disciplinari. Il demansionamento avrebbe esposto l’Inda a contenziosi rischiando di provocare un danno economico all’Istituto. Nonostante questo, con un ordine di servizio firmato da me il 3 novembre, abbiamo rivisto alcune mansioni affidandole ad altre dipendenti e togliendole alle due dipendenti indagate. Una rotazione per i capi d’imputazione è stata quindi fatta. L’ex consigliere lamenta anche l’esclusione dai colloqui per l’avvio dei procedimenti disciplinari ma l’avvocato della Fondazione Inda ha chiarito che a quei colloqui poteva partecipare solo il legale rappresentante dell’Istituto, cioè il presidente. Ad ogni modo, il giorno dopo il colloquio, ho informato tutto il consiglio d’amministrazione su quanto accaduto durante i colloqui”. Nel corso della lunga conferenza stampa, Garozzo è intervenuto anche sul personale della Fondazione. “L’ex consigliere delegato afferma che è immorale che all’Inda si lavori per 5 mesi e ci sia gente pagata per 12 mesi – ha dichiarato il sindaco di Siracusa -. Prima di tutto con questa dichiarazione dimostra di non conoscere l’attività dell’Istituto che è operativo tutto l’anno, poi ha forse dimenticato di dire che ha preteso di aumentarsi il proprio stipendio da 28 a 41 mila euro. Lascio ad altri il giudizio su cosa sia o non sia immorale”. Tra le questioni sollevate dall’ex consigliere delegato anche una vicenda legata ai buoni pasto per i dipendenti. “C’è una lettera scritta dall’avvocato di una dipendente che chiede la corresponsione dei buoni pasto – ha spiegato il sindaco di Siracusa -. Anche in questo caso è surreale che una normale vicenda interna, nella quale una dipendente rivendica i propri diritti ,sia stata trasformata dall’ex consigliere delegato in un furto di buoni pasto. Un’accusa sconcertante come quella che parla di due dipendenti apicali con troppo potere concentrato nelle proprie mani. Chiarisco che nessun dipendente all’Inda lavora in autonomia e che io sono sempre stato interpellato per ogni procedura”.
Garozzo non si è sottratto nemmeno a un intervento sulle commistioni politiche all’interno dell’Inda e sulla vicenda denunciata da Giusto Picone rispetto alla firma falsa per i diritti Siae. “Io ho sempre tenuto fuori la politica dall’Inda – ha chiarito Garozzo – mentre l’ex consigliere delegato si è presentato in conferenza stampa attorniato da tutti i rappresentanti dell’opposizione alla mia amministrazione. Esponenti politici che hanno colto l’occasione per una sorta di chiamata alle armi. Non so se l’ex consigliere delegato voglia candidarsi a sindaco di Siracusa ma certo non colgo quale sia stato il senso della sua conferenza. Trovo poi di cattivo gusto che si utilizzi l’episodio legato alla firma falsa per attaccare l’Inda. E’ bene chiarire che il sovrintendente Gioacchino Lanza Tomasi ha presentato una denuncia circostanziata su tutta la questione, sia a tutela personale che dell’Inda”.
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