Benessere
chiarezza finalmente su vaccino MPR e spettro autistico
Consegnata e depositata la Relazione Peritale Collegiale ( Aldo Ferrara, Francesca Fusco e Giovanni Rezza) richiesta dalla Procura di Trani nel 2014, credo si sia giunti ad una svolta epocale.
Tramonta l’ipotesi di un rapporto causale tra vaccinazione MPR ed insorgenza di encefalopatie dello spettro autistico ( volgarmente definito autismo) per una prevalenza qualitativa delle ricerche scientifiche, e non pseudo tali, che confortano questa tesi. Ma siamo davanti ad una svolta epocale. Per la prima volta si smentiscono le linee guida OMS e quelle del nostro Ministero Salute.
Poiché facevo parte del Collegio peritale, lascio parlare la Relazione Peritale della quale sono stati diffusi alcuni stralci dai quotidiani.
Dal Corriere della sera online del 1° giugno 2016
Linee guida Oms inadeguate»E dai consulenti della Procura di Trani è arrivata anche la critica alle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Acip (Advisory committee on immunization practices) e Aafp (the American academy of family physicians) «non sembrano assolutamente adeguate per promuovere una corretta sicurezza vaccinale» e anche per rispettare il ‘principio di precauzione’ che dovrebbe essere il pilastro di ogni intervento sanitario». In particolare, sottolineano «stupisce che si limitino semplicemente a dire che i vaccini non dovrebbero essere usati se il paziente ha febbre alta o altri segni di malattia grave». Le linee guida, scrivono Rezza, Aldo Ferrara e Francesca Fusco «Sembrerebbero invece finalizzate solo a promuovere le vaccinazioni pediatriche focalizzandosi semplicemente sulla loro utilità nell’evitare quella specifica patologia per cui il vaccino è stato preparato». «L’Oms – proseguono i consulenti – dimentica per esempio di consigliare una attenta e dettagliata raccolta anamnestica delle condizioni fisiologiche e patologiche del bambino, ma anche dei suoi familiari, unitamente ad una valutazione dell’ambiente in cui vive, su come viene alimentato e trattato e sulle caratteristiche psico-comportamentali dei genitori. A ciò si associa la frequente disattenzione sulle condizioni del bambino nei 40 giorni antecedenti l’inoculo vaccinale in relazione a comparsa di febbre, virosi, patologie esantematiche fruste, somministrazioni anche estemporanee di farmaci a qualunque livello immuno-interferenti quali, ad esempio, steroidi anche in formulazioni topica dermatologica, anche banali patologie, contratte in ambito scolastico o da nido materno».
Maggiore prudenza, anamnesi pre vaccinale, visita prevaccinale e esami di sangue per poter isolare i casi dubbi o a rischio. Finalmente chiarezza! Ma soprattutto queste precauzioni devono valere per tutte le vaccinazioni, ivi compresa quella ritenuta innocua, l’antinfluenzale. A partire dall’ingresso in farmacia con tanto di ricetta timbrata!
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