Roma

Virginia Raggi e destre salvano le bancarelle selvagge. Esultano Tredicine & Co…

3 Novembre 2016

Alcuni l’avevano già battezzata la “mozione Tredicine” e come era prevedibile è stata approvata a larga maggioranza in Aula Giuliuo Cesare con i voti del Movimento 5 Stelle, Forza Italia, gruppo Misto, Fdi e Sinistra x Roma. Contrari Pd, Lista civica ‘Roma Torna Roma’ e Lista Marchini. Si tratta di un provvedimento che chiede l’impegno per il sindaco di Roma Virginia Raggi e la giunta ad “attivarsi presso il Governo al fine di ottenere la proroga delle concessioni dei posteggi su aree pubbliche fino all’anno 2020, intervenire presso l’Unione Europea per far escludere dalla direttiva Bolkestein gli operatori ambulanti e le microimprese operanti nel settore del commercio su aree pubbliche”. Di fatto si chiede di lasciare tutto così com’è, con intere strade ostaggio di veri e propri suk, in un regime di anarchia dove Tredicine e affiliati potranno continuare indisturbati le loro attività. Sia chiaro che è l’ennesimo spot. Difficilmente l’UE modificherà la direttiva per un voto di un Consiglio Comunale, ma registriamo che con tutti i problemi che affliggono Roma una delle priorità del Movimento 5 Stelle è la difesa della bancarella selvaggia.

Il clima in aula era a dir poco arroventato, con gruppi organizzati di “bancarellai” accorsi per inscenare un tifo da stadio a favore del provvedimento e soprattutto per contestare chi vi si opponeva. Tra i più bersagliati, il capogruppo della Lista Marchini in Campidoglio Alessandro Onorato, che ha duramente attaccato la doppia morale dei grillini: «Se si vogliono tutelare le persone oneste e i lavoratori servono percorsi trasparenti di tutela che oggi non esistono in questa città perché l’operatore è taglieggiato da norme folli e quegli operatori che sono andati avanti o sono stati particolarmente furbi o prepotenti oppure c’è una forma di cecità da parte delle istituzioni rispetto a quelle norme. E di fronte a tutto questo caos la vostra priorità è una mozione che dice sostanzialmente tutto a posto, facciamo una proroga poi vediamo. Di proroghe questa città è morta: ci sono cosiddetti mutandari che stanno fissi in luoghi storici e nessuno tocca». L’intervento è stato più volte interrotto dall’interessato “pubblico”, che ha gridato insulti e addirittura minacce (“te sfonnamo”) al consigliere di opposizione.

Emblematico il compiacimento dell’ex sindaco Gianni Alemanno: «Nonostante la testarda opposizione del Pd e una campagna stampa demonizzante, la maggioranza dei consiglieri comunali, unendo i voti del M5S a quelli del centrodestra, ha scelto di difendere gli ambulanti romani dalla folle applicazione della direttiva Bolkestein alle postazioni fisse del commercio ambulante». Sull’argomento, la comunanza di vedute tra le destre storicamente vicine ai bancarellai (e ai loro “capi”) e il Movimento 5 Stelle getta più di un ombra sul recente spostamento del contestatissimo Raffaele Marra – fedelissimo di Virginia Raggi –  a capo del dipartimento Sviluppo economico e attività produttive del Comune.

Si concretizza quindi il “gioco di squadra” tra i grillini e gli storici protagonisti del commercio ambulante della Capitale, una delle anomalie che rendono Roma così diversa dalle grandi metropoli europee, dove le bancarelle ci sono ma rispettano regole sulla qualità del venduto e sul decoro urbano. Si prenda atto che i rivoluzionari “cittadini”  – paladini di onestà e trasparenza – non riescono ad andare oltre a una proroga del caos esistente…

 

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