Partiti e politici
La campagna per le periferie di Giachetti parte dalla comunità cinese
“Se vòi, famo a capocciate fino a domani mattina”. Sono le 7 di sera e Roberto Giachetti, affiancato dal sottosegretario alla giustizia Gennaro Migliore, ha quasi terminato il suo tour elettorale in VI Municipio. E dopo un’intera giornata passata ad ascoltare, capita anche di alzare i toni. Un cittadino si lamenta delle mele marce che ancora dopo Mafia Capitale continuano ad inquinare la macchina amministrativa, ma la soluzione al momento non è a portata di mano. “Che fai? Pigli la gente a calci in culo e la cacci via?”.
L’orario degli incontri non aiuta e la platea del comitato di quartiere di Torre Maura è composta da quasi esclusivamente da pensionati. Il più giovane è un ragazzo cinese, rappresentante di una comunità del V Municipio, dove sorge l’area industriale di via dell’Omo, roccaforte cittadina dei grossisti orientali, un’immensa distesa di capannoni colmi di stoffe e casalinghi. Appena arrivato scruta timidamente la discussione dalla soglia della porta, poi viene accolto dai membri dello staff, che ruota intorno all’ex radicale, i quali lo stavano aspettando. D’altronde anche la partecipazione delle comunità straniere può contribuire al successo, come dimostra anche l’esempio delle primarie di Milano, che hanno visto la vittoria del manager Sala. “A Roma noi cinesi siamo tanti, quasi 20mila, anche se in pochi hanno la cittadinanza italiana – racconta mentre smanetta con lo smartphone su We Chat, l’applicazione più utilizzata in Cina – Tuttavia ancora non abbiamo deciso con chi schierarci per le primarie. Siamo qui per parlare e confrontarci”.
Ancora è presto per parlare di un’alleanza, insomma, ma i contatti sono più che avviati. Nel frattempo, però, la priorità è convincere i disillusi dalla politica e tutti gli elettori di centrosinistra stufi delle lotte intestine all’interno del Pd, ancora traumatizzati da Mafia Capitale e dall’esperienza di Ignazio Marino. Per questo il profilo basso è d’obbligo: “Non sono qui per prendere voti, ma per ascoltare i problemi”. Lo ripete spesso, Giachetti nei suoi tour in vista per le primarie. A tutti quelli che incontra. Alle associazioni di Tor Bella Monaca, che chiedono la riapertura del teatro chiuso da mesi, e ai cittadini di Ponte di Nona, “dove ho visto cose inimmaginabili dentro le case popolari”. Ai volontari della Collina della Pace, un bene confiscato ad Enrico Nicoletti, il cassiere della Banda della Magliana, dove presto sorgerà una biblioteca, così come agli anziani del centro di Torre Maura, che vorrebbero giocare a bocce in un campo decente. Promesse, per ora, nessuna. Solo rassicurazioni. Perchè sarà stato pure catapultato dal premier Matteo Renzi, ma guai a definirlo un signorsì. “Se io divento sindaco il governo deve stare attento. Renzi dovrà garantire che il personale di polizia utilizzato per il Giubileo resti a disposizione della città”.
Alla delicata situazione del municipio, di cui recentemente si è interessata anche la commissione parlamentare antimafia, presieduta da Rosy Bindi, Giachetti dedica solo pochi generici passaggi. Nessuna parola nemmeno sulla città dello sport di Tor Vergata, progettata dall’architetto Santiago Calatrava, l’opera incompiuta che doveva essere realizzata per i mondiali di nuoto del 2009 (che vedevano a capo del comitato organizzatore l’attuale presidente del Coni Giovanni Malagò). Quando i lavori nel 2005 vennero inaugurati dal suo rivale Roberto Morassut, all’epoca assessore all’urbanistica, il costo iniziale si aggirava intorno ai 60 milioni di euro. Poi la spesa è misteriosamente decuplicata in corso d’opera, con il risultato che sono state spese oltre 200 milioni di euro per uno scheletro di ferro in mezzo allla campagna. Potrebbe essere un ottimo argomento per fare entrare nel vivo la sfida delle primarie come ha chiesto anche lo stesso commissario del Pd Matteo Orfini e affrontare in maniera chiara la questione del Villaggio Olimpico per il 2024, sollevata anche dall’ex sindaco Marino. Ma a quanto pare non è così.“Nessuna delle persone che ho incontrato me ne ha parlato. E’ un problema solo tuo”.
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