Federico Pizzarotti è stato sospeso dal Movimento 5 Stelle
Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, è stato sospeso dal Movimento 5 Stelle. Ad annunciarlo è Beppe Grillo con un tweet, che rimanda al blog del Movimento:
Federico Pizzarotti è sospeso dal MoVimento 5 Stelle. La trasparenza è il primo dovere degli amministratori e dei portavoce del MoVimento 5 Stelle. Solo ieri si è avuto notizia a mezzo stampa dell’avviso di garanzia ricevuto, ma il sindaco ne era al corrente da mesi. Nonostante la richiesta, inoltrata da ieri e a più riprese, di avere copia dell’avviso di garanzia e di tutti i documenti connessi alla vicenda per chiudere l’istruttoria avviata in ossequio al principio di trasparenza e già utilizzato in casi simili o analoghi, non è giunto alcun documento. Preso atto della totale mancanza di trasparenza in corso da mesi, nell’impossibilità di una valutazione approfondita ed oggettiva dei documenti e per tutelare il nome e l’onorabilità del MoVimento 5 Stelle si è proceduto alla sospensione. Non si attendono le sentenze per dare un giudizio politico.
Il caso. Il sindaco cittadino di Parma e l’assessore alla Cultura Laura Ferraris sono infatti indagati per abuso d’ufficio a causa della nomina di Anna Maria Meo a direttore generale del Teatro Regio e di Barbara Minghetti consulente per lo sviluppo e i progetti speciali. Altri tre membri del consiglio di amministrazione della Fondazione Teatro Regio all’epoca della nomina, nel gennaio 2015, Giuseppe Albenzio, Silvio Grimaldeschi e Marco Alberto Valenti sono stati iscritti nel registro degli indagati per lo stesso reato.
La replica di Federico Pizzarotti. «Mesi che Parma chiede chiarimenti, privati e anche pubblici. Totalmente ignorati. Parlate addirittura di trasparenza. E questa sarebbe trasparenza?», scrive sul suo profilo Facebook il sindaco, che diffonde anche lo scambio di e mail avuto ieri con lo staff di Beppe Grillo, che chiedeva a Pizzarotti la copia dei documenti sull’inchiesta che lo vede coinvolto. Richiesta, quest’ultima, non accolta dal sindaco, che sembra non avere nessuna intenzione di dimettersi.
Pizzarotti pubblica le conversazioni con il direttorio:
A chi mi chiede per quale motivo non ho comunicato prima di aver ricevuto l’avviso di garanzia rispondo con la massima tranquillità. Io e il gruppo di Parma abbiamo provato, per mesi, a contattare il direttorio. Qui sotto avete le prove di due dei telefoni da cui li abbiamo contattati. Volevo parlare di due questioni importanti: i due consiglieri che dalla minoranza ci attaccano dichiarando di essere del M5S e questa indagine sul nostro Teatro che mi riguarda. Difficile spiegare a chi non ti risponde. Mentre, per chi mi chiede come mai non ho pubblicato, tutto la risposta è altrettanto semplice. Perché nel rispetto della magistratura ho chiesto al PM di essere ascoltato e solo dopo, se mi fosse stato detto che non era un problema, avrei pubblicato le informazioni. Sto ancora aspettando di essere ascoltato. Un’indagine non è un talk show e la magistratura, giustamente, ha la precedenza. Come hanno diritto di essere rispettati gli altri membri del cda coinvolti nell’indagine che non rivestono alcuna carica politica. Mi dispiace dover arrivare a questo punto. Chi mi conosce sa che non è nel mio stile. Se prima si fosse accettato un confronto che ritengo ovvio e basilare per un gruppo politico, e non avessi ricevuto un trattamento simile, tutto questo sarebbe rimasto fra 4 mura e saremmo usciti da questa vicenda più forti di prima.
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