Partiti e politici

Casaleggio è morto. Ora scopriremo se il Movimento 5 Stelle esiste davvero

12 Aprile 2016

I meno attenti ricorderanno Gianroberto Casaleggio come il semplice “guru” del Movimento 5 Stelle o per il fantomatico “progetto Gaia”, ma in realtà con lui si spegne una delle menti più brillanti del nostro paese, per quanto dell’uomo si sappia davvero poco. Che poi quella mente fosse votata al bene o al male è un altro tipo di valutazione, ognuno di noi oggi ha le sue idee, ma probabilmente occorrerà uno studio storicamente distaccato dei fenomeni da lui creati per capirne di più. La verità è che tutti gli uomini che usano sistemi di persuasione di massa applicano forme di controllo eticamente criticabili verso individui più deboli, ma la storia, di uomini come Casaleggio, ne ha conosciuti tanti. E il giudizio finale è dipeso sempre dalle conseguenze delle loro azioni.

Se c’è una costante che lega Casaleggio e le sue creazioni è il mistero. Dell’impero invisibile che ha edificato nel nulla non si conoscono i confini, sappiamo solo che probabilmente i suoi popoli sono indicizzati e profilati, che forse esiste un “codice madre” a cui attingere per diffondere informazioni in svariate forme che possono andare dal packaging di una scatola di biscotti a uno spot televisivo, dalla battuta di un comico alla dichiarazione di un politico.

Ciò che oggi possiamo vedere è – solo in parte – la creatura istituzionale di quell’impero, quel Movimento 5 Stelle che in pochi anni ha sconvolto il fragilissimo quadro politico italiano, diventando presto un fenomeno che le democrazie mondiali guardano con curiosità e apprensione. Nel “codice madre” di Casaleggio c’è l’essenza del Movimento, dalla figura del suo leader mediatico – il comico impegnato che diventa politico – ai suoi protagonisti più esposti, da Di Battista a Di Maio, dalla Lombardi alla Taverna. Cittadini normali che diventano paladini del giusto, un format plasmato su uno studio dettagliato della crisi economica e sui fenomeni psicologici di massa conseguenti al graduale impoverimento delle famiglie e dei singoli. Sentimenti negativi convogliati in semplificazioni estreme rese virali attraverso un utilizzo straordinario della rete, ma anche un capillare lavoro di reclutamento sui territori con metodologie in parte simili a quelle dei partiti politici anglosassoni.

Che ne sarà ora del Movimento 5 Stelle? Difficile dirlo. Sulla carta una struttura c’è, ci sono eletti in ormai tutti i livelli decisionali, dai comuni al Parlamento Europeo. Ma la mente che fino a ieri controllava il “codice madre” oggi non c’è più. Tra l’altro, è verosimile che lo stesso movimento sia solo un tassello di un puzzle assai più grande, forse già destinato ad avere una sua fine in un tempo prefissato. Che esista solo in funzione di altro. Facile invece immaginare che quella mente – che fu in grado di trasformare le ossessioni in ideologia – avesse previsto anche la sua fine. Probabilmente, come in quei film di fantascienza che lui amava tanto, Casaleggio resterà con noi ancora per molto, ma in altre forme. Ancora misteriose, ancora invisibili.

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