Partiti e politici
And the winner is: Movimento 5 stelle
Più di quindici anni fa, in un convegno a Perugia, il grande esperto di comunicazione politica Giorgio Grossi propose lo studio del “clima di opinione” come strumento analitico per comprendere in profondità le dinamiche politiche ed elettorali. L’idea si basava sulla considerazione che, per capire cosa bollisse nella pentola del cittadino-elettore, fosse indispensabile guardare non soltanto alle sue dichiarazioni di voto presunto, ma anche alla sua specifica “percezione” dell’ambiente che lo circondava, del clima pre-elettorale in cui era inserito.
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Insieme, riuscimmo a mettere a punto un indicatore forte e semplice nello stesso tempo, che consisteva nella pura richiesta all’intervistato di cosa – a suo parere – sarebbe successo nelle elezioni considerate, cioè di chi avrebbe vinto. Insomma: l’elettore come oracolo. O meglio, l’insieme delle previsioni individuali come “predittore” del vincitore (e la specifica domanda venne appunto etichettata col termine di WINNER).
Ebbene, l’utilizzo di questo indicatore si è dimostrato negli anni quasi perfetto: sia applicandolo ad elezioni locali che ad elezioni nazionali, il campione di intervistati ha evidenziato capacità predittive talora superiori a quelle dei più valenti politologi, che spesso si trinceravano dietro ad un facile “dipende da molti fattori…”. Gli italiani si dichiarano spesso disinteressati e forse un po’ annoiati dal teatrino della politica; ciononostante sembrano a volte ben coscienti di ciò che accade sul palcoscenico, sufficientemente competenti da registrare correttamente (e talora addirittura di anticipare) le relazioni tra le forze politiche in campo. Fino a riuscire a prevedere i vincitori e i vinti.
Tutta questa lunga premessa per raccontare cosa? Che, dopo le recenti amministrative, è accaduto qualcosa che fino a qualche mese fa sarebbe stato assolutamente imprevedibile: una vasta maggioranza di italiani, interrogati in questi giorni, reputano che il prossimo vincitore delle elezioni politiche sarà il Movimento 5 stelle. Certamente i pentastellati erano già cresciuti da almeno un anno, nella percezione degli elettori, come possibili vincitori, fino ad insidiare da vicino la supremazia dei democratici. Ma nelle più recenti rilevazioni (si veda il grafico, basato su dati Ipsos) la situazione è radicalmente cambiata.
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Quasi un elettore su due oggi pensa che il maggiore favorito della prossima corsa politica sarà il movimento fondato da Grillo e Casaleggio, mentre il Partito Democratico viaggia con un distacco di oltre 20 punti percentuali. E’ questa una prima immediata conseguenza dei risultati di un paio di domeniche fa, che va sedimentandosi nelle coscienze degli elettori. E che ovviamente non fa dormire a Renzi sonni tranquilli. Perché con l’eccezione di qualche specificità locali, Milano soprattutto, e come vedremo meglio nella (promessa) analisi complessiva del voto amministrativo, è proprio il Pd ad uscire con maggior sofferenza da questo turno di consultazioni, sia nei numeri che nelle opinioni degli italiani.
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