Milano
L’assessore Rozza imbratta un’auto e la campagna elettorale è solo all’inizio
Succede a Milano, in un placido sabato di inizio primavera, proprio nel giorno in cui attorno al candidato Beppe Sala si raccolgono parecchie centinaia di cittadini che vogliono contribuire al programma di centrosinistra in vista delle elezioni comunali del prossimo Giugno. Succede che, quello stesso sabato, sono in azione le squadre del “cleaning day”, circa 1400 volontari dotati di rulli e pennelli per ripulire i muri da tag, graffiti e parolacce. Lotta al degrado civico, battaglia per ripristinare il decoro: una delle battaglie che stanno caratterizzando l’identità civica di un pezzo di Milano, soprattutto a partire dal quel primo di Maggio 2015, giorno di apertura dell’Expo, quando molti milanesi si autoconvocarono per ripristinare un pezzo di centro vandalizzato dal passaggio di alcuni manifestanti.
Fin qui, siamo a un placido sabato milanese, diviso tra la militanza politica in senso stretto e il volontariato di persone appassionate della propria città. Fino a quando non entra in scena Carmela Rozza, assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Milano, ex sindacalista molto popolare soprattutto tra gli inquilini e consigliere comunale nelle liste dei Ds già dal 2006. Mentre va a trovare e manifesta solidarietà e vicinanza ai volontari del cleaning day si imbatte in un’automobile parcheggiata in divieto, che sicuramente intralcia il lavoro dei pulitori e in ogni caso non doveva star lì. E pensa bene di dare un segnale forte: prende un pennello a rullo dei pulitori e imbratta la portiera. Sì, non è un pesce d’aprile, avete capito bene. Tanto che Carmela Rozza spiega il perché e il per come.
“Voleva essere un segnale, la multa non era sufficiente. Almeno così avrà un segno della sua maleducazione”. Un segno della maleducazione dell’autista cui si somma un segno di maleducazione civica dell’assessore. Perché – tecnicamente – non possiamo considerare bene educato un politico che pensa che la multa (cioè la sanzione che la legge dello stato fa discendere dalla propria violazione) “non sia sufficiente” ed anzi, per ristorare il bene collettivo violato, è sufficiente e necessario commettere un altro illecito, a favor di fotocamera, cioè sporcare e danneggiare un bene privato altrui.
Fossimo nei capi del centrosinistra milanese non ci penseremmo due volte: dopo il gesto di oggi Carmela Rozza non è candidabile a niente, per le prossime elezioni comunali. Potrà impiegare il prossimo quinquennio per studiare le regole base della convivenza civile e della democrazia. Che nessuno sta sopra la legge lo trova su tutti i manuali, alle primissime pagine.
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