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Napoli, il presidente dell’ordine dei giornalisti difende le fake news

14 Dicembre 2017

Fake news e giornalismo. Una vicenda illuminante sta accadendo a Napoli, a proposito della rapina mai avvenuta a danno dello scrittore Bruce Sterling invitato dalla Università Federico II e dalla Academy Apple a tenere una lezione. Vicenda in cui è intervenuto persino il presidente dell’Ordine regionale della categoria Ottavio Lucarelli in difesa della falsa notizia.

I fatti.

Il 7 dicembre Sterling e sua moglie sono invitati alla Apple Academy, a Napoli, per un incontro con i ragazzi.
L’indomani 8 dicembre tre quotidiani napoletani – Il Mattino, Corriere del Mezzogiorno, Repubblica Napoli – riportano le sue parole in forma diversa ma con un unico comune denominatore e cioè una rapina subita dallo scrittore. Alcuni scrivono alla Stazione di Napoli, altri a Pompei. I resoconti sono corredati da accuse che Sterling avrebbe lanciato alla città definendola pericolosa, gomorrosa e parlando ancora di emergenza rifiuti.

Una mini rassegna di quel giorno. Corriere del Mezzogiorno: “Sterling rapinato a Napoli «Qui meglio girare con la pistola»”. Il Mattino: «Bellezza annegata dal degrado, Napoli sarà sempre Gomorra». Repubblica Napoli: “Bruce Sterling rapinato «come in Texas»”.

Sabato 9 dicembre la (non) notizia sbarca anche sull’edizione nazionale di Repubblica che dedica un’ampia foto alla vicenda col titolo “Sterling rapinato a Napoli: «Qui serve avere la pistola»”. Poche righe di testo, sei: “Rapinato a mano armata. La vittima è Bruce Sterling, 63 anni, uno dei più noti scrittori mondiali di fantascienza. Sterling era insieme alla moglie, diretto agli Scavi di Pompei. Gli hanno portato via soldi, carte di credito e passaporti. «In Texas giro con la pistola, in Italia invece non è consentito ma qui mi sentirei a mio agio», ha commentato lo scrittore”.

Sabato 9 dicembre è anche, però, il giorno della smentita ufficiale della moglie, la signora Jasmina Tesanovic. Che pubblica su Facebook il seguente status: TUTTE BALLE! Bruce non ha mai detto questo perche poi non e successo a lui ma a me…cioe un scippo minore…ma anche in polizia volevano che lui , il maschio, entrasse con me per fare la dennuncia, nonostante il fatto che non parli l’italliano e che non e stato lui la vittima. Insomma, una donna non puo nemmeno essere scippata con il suo vero nome e cognome…e Napoli non c’ entra, tutta italia e cosi! Con i giornalisti che non capiscono l inglese ma si nutrono di scandali e di celebrita’!”

E poi prosegue ricordando altri furti in altre città. La notizia viene ripresa prima dal sito fantascienza.com e poi dal Secolo XIX. La moglie si rende quindi protagonista di una doppia smentita: delle rapine e delle dichiarazioni del marito.

Sui quotidiani napoletani non accade nulla. I colleghi interessati si difendono sui social dicendo che la notizia è stata loro fornita da un docente universitario che ha accompagnato i coniugi Sterling nel loro soggiorno a Napoli.

Scaramucce tra colleghi che vengono tacitate dalla signora Sterling. È lei a pubblicare, sempre su Facebook, la denuncia del borseggio subito in piazza Municipio. Documento ufficiale che avrebbe dovuto chiudere definitivamente la questione. E invece no.

Neanche la denuncia alla polizia riesce a convincere i giornali napoletani. Che la ignorano e vanno avanti come se nulla fosse. Del caso si occupa anche Valigia Blu, ma lo fa prima del momento clou.

Facciamo notare come i quotidiani napoletani siano ancora fermi alla rapina. Tutta l’informazione continua a scorrere sui social network. È lì che si svolge la vicenda.

Martedì 12 dicembre scende in campo il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli, su Facebook ovviamente. A difesa del giornalismo e contro le fake news? Macché. In difesa dei colleghi – come se i direttori di testata non esistessero – dalla (testuale) “macchina del fango dei social che sta vomitando insulti su di loro”. Non accenna minimamente alla falsa notizia della rapina, mai smentita dai quotidiani. E finge, la speranza è che abbia finto, di equiparare la rapina al borseggio.

Nessun accenno all’informazione distorta. E cancellazione dalla sua pagina di chi prova a spiegargli che la sua narrazione è fuori fuoco. Il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania ignora completamente che tre quotidiani hanno riportato una falsa notizia, difende i colleghi e implicitamente anche i giornali. Uno – Repubblica, che è incappata nell’errore anche a livello nazionale – è anche il suo datore di lavoro.

Oggi l’assurda vicenda è finita anche sul Fatto quotidiano.

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