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Si può fare un talk show utilizzando la diretta di Facebook? Pare di sì

20 Maggio 2016

L’esperimento nasce da un’idea della collega Claudia Daconto e lo abbiamo sviluppato con mezzi di fortuna e buone dosi di fantasia, capacità di adattamento e praticità nella soluzione di problemi tecnici presso il comitato elettorale di Roberto Giachetti, candidato del centrosinistra a sindaco di Roma.

È pensabile mettere su un vero e proprio talk show utilizzando la fresca funzione di Facebook che permette di trasmettere per circa un’ora un video in diretta dal proprio smartphone? Pare di sì. Insomma, la divertente novità sempre più utilizzata da cantanti, starlette e -ovviamente – politici (dai “comizietti” di Di Battista dagli scranni della Camera al “Matteo risponde” di Renzi), può essere il mezzo con cui diffondere sulla rete un vero e proprio format televisivo, con ospiti, interviste, momenti di intrattenimento e di confronto con il pubblico, che in questo caso può scegliere se interagire con la classica telefonata da casa o commentando direttamente sul profilo o sulla pagina che trasmette.

Nel caso de “La Stazione”, questo il nome del primo talk show che  in diretta Facebook, la scaletta segue ovviamente ed esplicitamente un’agenda politica “di parte”, dando spazio ai candidati delle liste collegate a Giachetti e discutendo dei contenuti del suo programma per il rilancio della Capitale. Ma non mancano momenti di alleggerimento, dai giochi che vogliono ironicamente emulare quelli della trasmissione “Pronto, Raffaella?” dei primi anni ’80, agli hashtag lanciati con elegantissime grafiche in sovrimpressione create con fogli e pennarelli.

I problemi che abbiamo dovuto superare, avendo tutti noi in mente la televisione, sono stati sia di carattere tecnico che organizzativo, a cominciare dall’assenza di una regia, essendo la telecamera uno smartphone che consente un’unica inquadratura. Lo “studio” è stato così montato utilizzando una scrivania, 3 sedie e un roll-up, inquadrati a una distanza tale da permettere a tre persone (molto vicine tra loro) di poter essere ben visibili sia dai telefoni che dai computer. Niente 16:9, si torna a qualcosa di simile all’antico 4:3, tutto deve stare dentro un quadrato. Gli ospiti e i presentatori si muovono quindi in uno spazio ristretto, si alzano davanti ai “facebookspettatori” senza stacchi. Andando a raffinare il prodotto si potrebbe immaginare di rendere anche questi gesti parte del programma, magari giocando in uno spazio più largo che permetta l’utilizzo di sedie o trespoli girevoli con cui “giocare” durante i cambi di scena. La stessa scenografia, per quanto semplice, potrebbe diventare funzionale al tipo di prodotto, magari prevedendo mensole, cassetti e altri oggetti che diventino parte stessa della trasmissione, ma anche un monitor al plasma dove far girare altri contenuti, da collegamenti in esterna, magari utilizzando il voip a grafiche, servizi video, gallerie fotografiche.

Un altro problema che abbiamo dovuto affrontare è stato l’audio, perché uno smartphone posizionato a qualche metro di distanza, messo a trasmettere in uno spazio non insonorizzato, rendeva impossibile l’ascolto. Si è risolto il problema con una piccola cassa amplificata e due microfoni, il risultato è stato buono. Anche su questo in futuro si potrebbe studiare qualcosa di più professionale, microfonando conduttori e ospiti come in tv, giocando anche con le voci fuori campo di chi esce momentaneamente dall’inquadratura.

Le potenzialità della rete sono immense, ma le webTv fino a oggi non hanno mai preso piede, forse perché hanno cercato di riproporre su computer, tablet e smartphone gli stessi format della televisione, senza avere i mezzi e il pubblico fidelizzato di quest’ultima, perché come ci insegnò Renzo Arbore “tu nella vita comandi fino a quando hai preso in mano il tuo telecomando”. Con i social, il loro pubblico attivo, la webTv potrebbe finalmente affiancare l’offerta “classica”, sia nel campo dell’intrattenimento che in quello dell’informazione.

 

“La Stazione” è trasmesso in diretta Facebook ogni giorno dalle 16 alle 17 sulla pagina “la Stazione di Giachetti”

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