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La routine dell’indignazione social in 6 passi. Il caso Miss Italia

23 Settembre 2015

C’è qualcosa di routinario nel flusso di indignazione su Facebook. Una parabola che si ripete sempre uguale.

Prendiamo il caso della nuova Miss Italia, Alice Sabatini. La vincitrice del concorso di bellezza afferma in diretta tv che se dovesse scegliere un periodo storico in cui vivere opterebbe per il 1942, per provare l’emozione di trovarsi nel pieno della Seconda guerra mondiale, di cui tanto ha letto. Aggiunge pure che “tanto lei è donna”, quindi assisterebbe al conflitto comodamente da casa.

Una castroneria insomma, che magari si potrebbe pure perdonare a una diciottenne in corsa per un premio di bellezza, che per la prima volta si trova a parlare in diretta nazionale e che dice la prima cosa che le passa per la testa.

Invece no. Inesorabile scatta l’indignazione via social.

 

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I passaggi sono noti, sempre quelli, cadenzati.

1.       Accade l’evento X (In questo caso parliamo di Miss Italia, ma va bene con tutto o quasi)

2.       Parte la corsa al post. Chi riesce per primo a denunciare il misfatto, magari a pubblicare la foto o il video incriminato, vince (l’attenzione mediatica).

3.       Scatta l’indignazione collettiva: o tempora o mores! Com’è possibile che una diciottenne candidata a un concorso di bellezza dica una tale sciocchezza in diretta tv senza subire alcuna reprimenda pubblica? Mica è Salvini!

4.       Dopo l’indignazione è il momento della gogna. In poco tempo spuntano video comici e arguti fotomontaggi per riversare sulla fellona il ludibrio che merita.

5.       Ultimi, scendono in campo “i difensori”, quelli di #siamotuttiMIssItalia. In mezzo ai cori di indignazione e alle risate si alzano, prima poche, poi sempre di più, le voci contrarie: Perché ve la prendete con questa poverina? Vorrei vedere voi a 18 anni. Forse solo perché è donna? (nb la parola “donna” si può sostituire con “negro”, “gay” o “panda” a seconda dell’occasione)

6.       Sono passate 24/48 ore, siamo alle battute finali. Nessuno posta più niente, nessuno si indigna, nessuno contesta. Semplicemente il fatto non interessa più a nessuno, si attende il prossimo “evento da commentare”.

Intanto Miss Italia ha avuto la sua bella dose di pubblicità. Noi invece ci siamo divertiti, e ci siamo sentiti anche cittadini più consapevoli e partecipi. E avanti così.

@carlomariamiele

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