Religione

Antisemitismo e Islamofobia: due facce della stessa medaglia?

30 Giugno 2017

Con il Patrocinio del Comune di Milano, CO.RE.IS. (Comunità Religiosa Islamica) Italiana, esponenti del mondo ebraico, istituzioni milanesi, giornalisti e studiosi, affrontano il tema antisemitismo e islamofobia, in una tavola rotonda che si terrà a nella Sala Alessi di Palazzo Marino, il prossimo 4 luglio a partire dalle 15,00.

Apriranno l’evento il sindaco di Milano Giuseppe Sala, Luciana Lamorgese, Prefetto di Milano e Milo Hasbani, Presidente Comunità Ebraica di Milano.

Alla tavola rotonda parteciperanno: Noemi Di Segni, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Yahya Pallavicini, Imam della COREIS, Olivier Brochet, Console della Repubblica di Francia, Melle Halima Benhani, Vice Console del Marocco a Milano, Gabriele Nissim, Presidente di Presidente Giardino Foresta dei Giusti, Gadi Luzzatto Voghera, Direttore del CDEC, Gadi Schoeneit, Consigliere della Comunità Ebraica, Abd Allah Cozzolino, Confederazione Islamica italiana e Asfa Mahmoud della moschea di Viale Padova 144.

Le conclusioni saranno affidate a Daniele Nahum e Abd al-Sabur Turrini, direttore CO.RE.IS.

Modererà l’iniziativa Jacopo Tondelli, direttore de Gli Stati Generali.

Si tratta di affrontare due facce della stessa medaglia, – come spiegato da CO.RE.IS. nella pagina dedicata dedicata alla tavola rotonda – ma che spesso non si riesce a vedere come espressione della stessa reazione viscerale ed irrazionale, del medesimo pregiudizio sulla diversità: odio verso i credenti ebrei, antisemitismo, violazione dei diritti universali di libertà religiosa, etnocentrismo, razzismo, oppure, islam e musulmani, come “nemico pubblico”, o “luogo di culto” come attentato all’identità occidentale.

Migranti, richiedenti asilo politico, rifugiati, nuovo jihadismo e terrorismo, non possono innescare il processo irrazionale di discriminazioni e vandalismi, andando a seppellire la visione di religioni e civiltà, come quella ebraica ed islamica, che costituiscono invece un richiamo alla spiritualità, alla sacralità, alla vocazione, nonché alla conoscenza che si integra nell’eredità valoriale della fratellanza religiosa e della dignità della persona umana.

L’esempio di buone pratiche, in un’iniziativa “ebraico islamica” costituisce, di fronte alle drammatiche spinte che minacciano la coesione sociale e la coesistenza pacifica, una risposta adeguata che vede Milano come un’avanguardia per la riflessione sul pluralismo, sulla necessità di una reazione conoscitiva, capace di andare in profondità senza lasciare che possa prevalere il pregiudizio la rabbia, la violenza, la paura del diverso, o l’ignoranza.

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Per informazioni e aggiornamenti sul programma clicca qui

 

(Immagine di copertina tratta da Flickr.com)

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