Innovazione

Elite, formazione e capitali per far crescere le imprese d’eccellenza

2 Novembre 2016

In Italia non mancano le eccellenze imprenditoriali. Il problema, spesso, è la loro crescita finanziaria e manageriale. In molti casi infatti si tratta di piccole e medie imprese familiari, localizzate su un determinato territorio o in distretto industriale altamente specializzato, che faticano a tenere il passo con i ritmi imposti dalla globalizzazione e a sopravvivere al passaggio generazionale. Il controllo familiare, infatti, pur essendo determinante nell’avvio di nuovi progetti, risulta spesso di ostacolo all’espansione dell’attività sia per carenza di capitale sia per la difficoltà ad aprirsi alle esigenze del mercato. Per avere un’idea delle dimensioni di questo fenomeno si consideri che, secondo gli ultimi dati Istat, solo l’1% delle aziende italiane può, a tutti gli effetti, essere annoverato tra le grandi aziende. Più in dettaglio, secondo le più recenti rilevazioni del Cerved, le imprese con un fatturato compreso tra i 10 e i 50 milioni di euro e con un numero di dipendenti compreso tra i 50 e 250 sono oltre 137mila (di cui la gran parte, oltre 113mila sono considerate di “piccole dimensioni” in base alla classificazione della Commissione Europea), realizzano un volume d’affari di 838 miliardi di euro, occupano 3,9 milioni di persone e hanno debiti finanziari per 255 miliardi di euro. Insomma un tesoro da custodire e sostenere.

È a questa realtà che si rivolge ELITE, un programma di Borsa Italiana nato nel 2012 per favorire lo sviluppo delle aziende di “alta qualità e grandi aspirazioni” in vista di opportunità di finanziamento a lungo termine o di una possibile quotazione in Borsa. ELITE, in particolare, si propone di affiancare le Pmi ad alto potenziale, nella crescita anche internazionale, nel reperimento di capitali finanziari, nel miglioramento dei rapporti con il sistema bancario e imprenditoriale e, infine, nello sviluppo manageriale. Per accedere al percorso le imprese devono avere un fatturato minimo di 10 milioni di euro (anche meno se tuttavia l’azienda presenta elevati tassi di crescita, mentre non sono previsti tetti massimi), un risultato operativo pari almeno al 5% del fatturato, la chiusura del bilancio in utile e “un progetto di crescita credibile”. Anche la permanenza nel programma ELITE è sottoposta a requisiti minimi tra cui la redazione del budget annuale e del piano industriale, la definizione di un modello di governance adeguato alle dimensioni dell’impresa, la redazione della semestrale e la revisione contabile del bilancio.

Il programma si articola in tre fasi: la prima di formazione coordinata da Academy di Borsa Italiana e dall’Università Bocconi, la seconda incentrata sul cambiamento vero e proprio con l’obiettivo della certificazione “Qualità ELITE” e infine al terza rivolta all’inserimento dell’impresa in una comunità internazionale di investitori, professionisti e imprese dove le eccellenze ELITE, si auspica, possano incontrare realtà finanziarie in grado di rispondere ai loro bisogni.

I risultati non si sono fatti attendere. Dall’avvio del programma ELITE 45 società hanno aggiunto un accordo con un fondo private, 4 imprese si sono quotate i Borsa, 21 aziende hanno raccolto complessivamente 410 attraverso emissioni obbligazionarie e sono stati conclusi 120 accordi tra partnership e operazioni di M&A.

ELITE Luca Peyrano
Luca Peyrano, amministratore delegato di Elite

A quattro anni dal debutto, e anche grazie alla spinta del London Stock Exchange Group che dal 2007 controlla Borsa Italiana, ELITE ha esportato il progetto anche al di fuori dai confini nazionali raggiungendo società con sede in 23 Paesi. D’altro canto, secondo i dati di Apre (Agenzia per la promozione della Ricerca Europea), le Pmi rappresentano la gran parte delle imprese anche del Vecchio Continente e producono il 65% del Pil.

ELITE, che oggi opera come società autonoma, conta su 406 aziende in gran parte italiane (260) o inglesi (78), con ricavi aggregati per oltre 33 miliardi di euro e oltre 140mila dipendenti. La comunità è destinata ad allargarsi ulteriormente: il 3 novembre a Palazzo Mezzanotte saranno presentate 31 imprese debuttanti nel circuito ELITE, con la partecipazione dell’amministratore delegato della società Luca Peyrano, di Raffaele Jerusalmi CEO di Borsa Italiana e di Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, che è partner del programma sin dalla sua nascita. L’appuntamento milanese arriva a conclusione del road show iniziato il 31 agosto a Stoccolma con tappe a Madrid, Monaco, Parigi e Varsavia, e si svolge in contemporanea con un analogo evento a Londra, dove debuttano 13 aziende. È il decimo round di ammissione da quando è stato istituito il programma, che raggiunge così una quota complessiva di 442 società. L’obiettivo di questa campagna è di incontrare aziende eccellenti segnalate nel Rapporto “1000 Companies to Inspire Europe”: ovvero mille aziende con una crescita media del 71% e un tasso di creazione di occupazione del 66 per cento. Decisamente in controtendenza rispetto al clima un po’ fiacco che oggi sembra prevalere in Europa.

In copertina, un momento del road show di Elite – Foto Borsa Italiana

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