Fotografia
Quel jazz nascosto dietro le fotografie
Quando, giusto un mese fa, vi ho segnalato 10 libri sul jazz da leggere quest’estate, non avevo ancora letto Nerosubianco – Fenomenologia dell’immaginario jazzistico (Arcana Jazz, 143 pp., 16,50€) di Giorgio Rimondi.
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Altrimenti lo avrei certamente inserito nella lista.
Giorgio Rimondi è uno dei tesori poco noti della nostra “letteratura” sul jazz.
Ogni suo libro (ricordiamo lavori preziosissimi come La scrittura sincopata o Amiri Baraka. Ritratto dell’artista in nero) è uno scrigno di idee, riflessioni, materiali utilissimo per addentrarsi in modo sempre intelligente nelle relazioni tra musica, filosofia, estetica, letteratura e altre arti.
In Nerosubianco Rimondi si occupa del rapporto tra jazz e fotografia e lo fa attraverso un suggestivo processo di evocazione delle vicende nascoste dietro alcuni scatti, costruendo così una narrazione in dieci capitoli che ha la capacità di sedurre e immergere totalmente il lettore.
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Ecco quindi svelarsi le vicende del mitico Buddy Bolden e della misteriosa fotografia che lo ritrae, quelle di un ambiguo e festaiolo Cole Porter a Venezia, il raffronto tra le differenti personalità di Nat King Cole e Frank Sinatra, una seducente analisi dell’esistenza di Thelonious Monk tra sonno e veglia, la storia della fantastica fotografa inglese Val Wilmer e molto altro, riuscendo sempre a coniugare rigore storico, originalità di approccio e fascinazione narrativa.
In un mondo dominato dalle immagini, dove anche l’ambito del jazz è da un lato sovraccarico di foto tutte molto simili tra loro – che fermano il gesto esecutivo – mentre dall’altro si storicizza un certo tipo di “immagine” jazzistica per molti aspetti stereotipata, gli scatti scelti da Rimondi offrono la possibilità di riflettere – in una linea di pensiero che attraversa Baudrillard e che coinvolge anche un meraviglioso sintagma della filosofa Maria Zambrano, che parla di “irruzione del vedere nel pensare” – sul potere della fotografia di ricostruire la realtà ben oltre i confini fisici dell’immagine.
Un libro davvero meraviglioso, l’undicesimo della lista che vi avevo suggerito.
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Forse il primo.
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