Economia e Lavoro
Caro Renzi, ascolta i freelance: l’aumento dell’Aliquota Inps al 33% ci ucciderà
Se la legge di Stabilità non verrà cambiata, contemplando quantomeno il blocco dell’aumento dell’aliquota contributiva per le partite Iva iscritte alla gestione separata, sarà portato a compimento un disegno che spingerà fuori dal mercato del lavoro centinaia di migliaia di freelance, professionisti e lavoratori della conoscenza. Lo affermano in una nota congiunta le più importanti Associazioni di rappresentanza del lavoro autonomo del nostro Paese.
Secondo Acta, Alta Partecipazione e Confassociazioni è incontrovertibile che, dati alla mano, la somma della revisione dei minimi (che per autonomi e professionisti comporta una stretta sui ricavi e un incremento del prelievo fiscale) e della ennesima crescita dell’aliquota previdenziale renderà ancora più insostenibile la vita di autonomi e professionisti. Nel momento in cui si stanziano risorse per dipendenti (80 euro), imprese (irap), artigiani e commercianti (minimi + inps), è paradossale che il lavoro autonomo e professionale divenga il bancomat dello Stato, spingendo sotto la soglia della povertà intere generazioni di lavoratori indipendenti.
Se il blocco dell’aliquota venisse confermato si tratterebbe di un attacco senza precedenti – continuano le Associazioni – cui saremmo obbligati a rispondere con forme di protesta non convenzionali, ritenendo inaccettabile proporre per legge una scelta tra mancata sopravvivenza e limiti della legalità. Ci appelliamo pertanto al Governo e a tutte le forze politiche presenti in Parlamento affinché nella legge di stabilità si proceda a scongiurare a tutti i costi l’incremento dell’aliquota contributiva.
Angelo Deiana – Confassociazioni
Andrea Dili – Alta Partecipazione
Anna Soru – Acta
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