Tecnologia

Allacciate le cinture: la comunicazione ad alta velocità sta arrivando

5 Dicembre 2014

Gli smartphone sono sempre più centrali nell’accesso a internet per una porzione sempre più ampia della popolazione italiana. La recente introduzione della tecnologia LTE Advanced in molte città italiane da parte di Telecom Italia può stimolare ulteriormente un mercato già in crescita e, inoltre, funzionare da traino per recuperare il tempo perso nell’ambito del digital divide. Per capire meglio in che direzione va il mercato, abbiamo parlato con Marco Mazzei di Telecom Italia.

Quali sono le differenze principali tra 4G e 4G+?
La rete LTE classica, ovvero il 4G, permette di raggiungere fino a 100 Megabit, mentre quella LTE Advanced (4G+) arriva a 180 Megabit, che saranno presto estesi a 225. La sigla LTE, che sta per Long Term Evolution, indica il nome della tecnologia. Il termine 4G è invece la terminologia utilizzata dagli operatori per comunicare sinteticamente al pubblico ed evidenziare il salto generazionale per quanto riguardo la velocità di connessione. LTE Advanced, anche detto 4G+ è un ulteriore evoluzione della rete 4G che permette di far lavorare in parallelo diverse bande di frequenza. La tecnologia che rende possibile questo aumento di banda è nota come “carrier aggregation” e consiste nella combinazione e ottimizzazione di diverse bande di frequenza così da rendere la nostra connessione alla rete particolarmente fluida e stabile.

Cosa ci possiamo aspettare in termini di miglioramento delle perfomance?
Il 4G è nativamente concepito per il traffico dati ed è pensato in modo specifico per migliorare l’esperienza di Internet in mobilità. È stato ottimizzato per migliorare radicalmente l’esperienza di navigazione web, con particolare attenzione, soprattutto, ai contenuti multimediali come i video HD in straming. In termini di performance, il 4G base offre prestazioni che sono il doppio per quanto riguarda l’upload e fino a cinque volte per il download. Inoltre è pensata appositamente per ridurre i tempi di latenza, migliorando sensibilmente esperienze come quella del gaming online e i servizi di streaming, che arriveranno a supportare una definizione fino a 4K.

Quali telefoni in commercio possono da subito supportare la tecnologia LTE Advanced?
Il primo smartphone in grado di supportare il 4G+ è il Galaxy Note 4. Ma presto il mercato si arricchirà di terminali compatibili. A livello europeo ci si sta muovendo verso una certa uniformità; però le bande di frequenza cambiano ancora da paese a paese. L’iPhone 6, per esempio, supporta la tecnologia Carrier Aggregation, ma non ancora per quanto riguarda le frequenze del mercato italiano.

Sarà necessario sottoscrivere offerte particolari per usufruire della novità?
A livello di offerta, per quanto riguarda i piani tariffari, gli utenti TIM che hanno già sottoscritto un piano tariffario 4G potranno accedere direttamente alle funzioni del 4G+, senza costi aggiuntivi. Ci teniamo molto, specialmente in una fase di lancio, che i nostri utenti possano sperimentare le possibilità di questa nuova tecnologia senza introdurre barriere legate ai piani tariffari.

Un maggior consumo di traffico non influirà negativamente sui piani tariffari degli utenti, ancora tarati su una connessione dati pensata per una connettività “a più bassa definizione”?
È chiaro che una fruizione di contenuti in alta definizione consuma più velocemente il traffico a disposizione. Tuttavia in questo periodo abbiamo sviluppato un modo più semplice per fare “rifornimento” di dati. Un SMS avvisa il cliente dell’esaurimento del traffico dati e rimanda attraverso un link a una pagina dove si può acquistare traffico aggiuntivo. Ormai internet non è più soltanto un accessorio, ma un servizio a cui sempre più spesso non si può rinunciare. Per questo abbiamo reso più semplice, quando serve, fare rifornimento di dati con un semplice click.

Quando è previsto che in Italia la connettività 4G e 4G+ diventino gli standard di riferimento per tutti?
Il ciclo di vita medio di un telefono cellulare è di 18 mesi. Nel giro di un anno e mezzo, massimo due anni, tutti avranno un telefono LTE, che diventerà lo standard di riferimento. Il 4G+ avrà ancora per questi due anni una connotazione di alta fascia.

L’iniziativa di Telecom pe rendere a tutti disponibile il 4G è in qualche modo collegata all’Agenda Digitale del governo?
Telecom si muove nel suo sviluppo sui binari stabiliti dall’Agenda Digitale per contribuire in modo concreto ad accelerare il processo di digitalizzazione del paese. L’obiettivo ultimo è stimolare la crescita economica attraverso l’utilizzo della tecnologia, in specifico la rete mobile. Con il 4G già oggi raggiungiamo il 74% della popolazone in oltre 2500 comuni. Insieme alla concessione delle frequenze sono stati presi accordi con le istituzioni per quanto riguarda le esigenze di copertura del paese con particolare attenzione alle questione del digital divide.

La tecnologia LTE è un modo effettivo per colmare il digital divide oppure ne traggono vantaggio soltanto coloro che già sfruttano Internet al pieno delle sue potenzialità?
Ci sono già oggi zone non raggiunte da dall’ADSL tradizionale ma che invece riescono a superare le limitazioni strutturali storiche grazie a una copertura in mobilità. La porzione di italiani che subiscono il digital divide si concentra soprattutto nelle città che contano una popolazione inferiore ai 3000 abitanti. Uno dei nostri obiettivi è quello di coprire questi comuni via LTE entro il 2017 e al momento ne abbiamo già raggiunti più di 700.

 

Per approfondire la conoscenza della tecnologia LTE, leggi il focus sull’argomento pubblicato su Gli Stati Generali.

 

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