Criminalità
Furti e rapine in appartamento: aumentano le pene
Dati alla mano era inevitabile che il Governo si muovesse in questo senso: secondo il rapporto Censis del 21 febbraio 2015, sono 689 al giorno i furti in appartamento nel nostro paese, ossia 29 ogni ora, e per questo ieri il Consiglio dei ministri ha dato via libera ad un emendamento del Governo che si innesterà sul ddl di riforma del processo penale, con lo scopo di innalzare le pene minime per furto e rapina in appartamento.
Negli ultimi dieci anni i furti in abitazione sono più che raddoppiati, passando dai 110.887 denunciati nel 2004 ai 251.422 del 2013, con una crescita del 126%, ed inoltre se si guarda allo sviluppo geografico di questi odiosi reati, ci si accorge che la zona più colpita è il Nord-Ovest, dove nell’ultimo anno i furti in abitazione sono stati 92.100, aumentati addirittura del 195% in un decennio.
L’intervento del Governo era perciò doveroso, data la preoccupazione che questi dati hanno scaturito nell’opinione pubblica, specialmente perchè si tratta di reati contro il patrimonio ma che toccano l’intimità e la serenità dei cittadini, e che spesso possono evolvere in fattispecie più odiose come la rapina o peggio : nel 2013 le rapine in abitazione sono state 3.619, facendo registrare una crescita del 195,4% in soli dieci anni.
Per questo si è deciso di innalzare le pene edittali relative a tali fattispecie, arrivando, per il furto in abitazione, ad aumentare la pena minima da 1 a 3 anni, e la massima da 6 a 8 anni; invece per quanto riguarda la rapina, si passa da una pena minima di 3 anni ad una di 4 anni, e per la rapina aggravata l’incremento porterà la pena minima a 5 anni.
L’aumento delle pene minime ha uno scopo ben preciso: evitare che chi commette questi reati possa usufruire della sospensione condizionale della pena, facendo si che non si verifichi più il fenomeno della porta girevole, ossia che i colpevoli possano immediatamente tornare a piede libero data l’esiguità del minimo di pena, vanificando così gli sforzi delle autorità di pubblica sicurezza. Inoltre più in là si ragionerà anche sulla possibilità di introdurre un inasprimento delle pene per i furti che colpiscono le aziende, con possibili agevolazioni fiscali per gli imprenditori colpiti da tali reati.
Il Viceministro Enrico Costa (Ncd), che insieme al Ministro Orlando ha lavorato per introdurre tali modifiche, ha così commentato : “Il cittadino deve avere la percezione opposta a quella odierna. Deve vedere che lo Stato riesce a contrastare un fenomeno simile. Dobbiamo battere la sfiducia dilagante. Non nego che abbiamo avuto sollecitazioni anche dalle forze dell’ordine: è demotivante vedere tanti faticosi sforzi, specie in quelle aree periferiche dell’Italia dove non può esserci un controllo puntuale del territorio, vanificati dalla previsione di una pena minima troppo bassa. Si tratta di allineare il sistema sanzionatorio all’allarme sociale».
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