Cinema
La La Land: raffinato il musical di Chazelle
“Brindiamo ai sognatori, brindiamo ai cuori che si spezzano”
La La Land – il musical diretto da Damien Chazelle e interpretato da Ryan Gosling ed Emma Stone con quattordici nomination agli Oscar – è da vedere. Vale la pena per le splendide colonne sonore (qui un approfondimento del Post sulle musiche e i testi), per la fotografia, per la storia. Una storia che il regista ha voluto raccontare vivace, buffa, sognante, sopra le righe, rappresentando l’innamoramento come viaggio ed esperienza. Mia (Emma Stone) è un’aspirante attrice che per fare quadrare i conti lavora in un caffè. Sebastian (Ryan Gosling) è un pianista jazz che non riesce ad affermarsi e a farsi apprezzare dal pubblico, ma è convinto che prima o poi il vento soffierà nelle sue vele. Mia e Sebastian si incontrano di continuo: si innamorano, si attraversano, si cambiano, si motivano. Mia insiste con i provini, Sebastian immagina il suo locale di free jazz, dove gli artisti potranno esprimersi e fare di quel luogo un riferimento. Sebastian rivede un vecchio amico che lo ingaggia come pianista per la sua band, niente a che fare col jazz, comunque. Inizia a viaggiare molto, a guadagnare. Mia scrive un monologo e lo rappresenta. È a questo punto che qualcosa si spezza, ad un passo dalla crescita, davanti ai progetti che prendono forma e si apprestano a diventare il domani. Quasi che l’amore non fosse stato altro che una parentesi, una miccia, uno slancio per i due ragazzi ai quali mancava solo il coraggio di allungare le mani sulle loro fantasie per renderle realtà, e un pizzico di fortuna. Niente accade se non si smuovono le acque, se non si è un poco sognatori. Mia e Sebastian osano, fino alla fine, nonostante il dolore, nonostante le rinunce.
L’evoluzione della storia d’amore e della storia personale di Mia e Sebastian è scadenzata in stagioni: inverno, primavera, estate, autunno e ancora inverno, ciclo dopo ciclo. Come se il regista volesse dirci: tutto a suo tempo, tutto a suo modo. Come se volesse dirci che ogni cosa cambia e noi di conseguenza. Eppure, in questo moto perpetuo, nulla si cancella, tantomeno un sentimento sincero e appassionato.
Grande protagonista del film è la musica. Ignoro se sia possibile guardare La La Land e non avere voglia di mettersi a ballare e a cantare. Chi scrive ha già riascoltato tutta la colonna sonora su Spotify e fatto parecchi saltelli. Chazelle ha voluto prenderci per le orecchie e trascinarci dentro le emozioni che muovono un’esistenza. Certo, i suoi personaggi sono un prototipo: due romantici nel senso più puro del termine, un ragazzo e una ragazza che prima di conoscersi se ne vanno in giro con i loro desideri nelle tasche, aperti alla bellezza e alla vita. Il loro darsi l’uno all’altra, fino alla fine, è quanto di più vicino al senso dell’esistere possa esserci. La La Land è un film pretenzioso e ovvio, al contempo. Raffinato e maledettamente semplice. Una chicca, sul serio.
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