Calcio
La diseguaglianza dei redditi fa bene all’azienda? In serie A sicuramente sì
Il calcio è un sistema, i club sono delle aziende. In questa analisi abbiamo deciso di valutare i risultati della loro gestione in termini puramente aziendali, prendendo a riferimento l’efficienza delle scelte di retribuzione, svolgendo un’analisi approfondita sulla correlazione fra disuguaglianza di reddito e performance delle squadre.
Scopo dell’analisi empirica
- Come si distribuisce il reddito all’interno delle squadre di calcio? È possibile tracciare un’evoluzione della disuguaglianza degli ingaggi all’interno delle più importanti società di Serie A?
- Come è correlata la disuguaglianza di reddito in serie A con la performance delle squadre?
- Notoriamente, la relazione tra disuguaglianza e performance economica è un tema di grande interesse nelle scienze sociali, motivo di dibattito tra economisti di idee molto diverse.
- Il calcio costituisce un contesto di analisi interessante per verificare la questione da un’altra prospettiva.
Dati
- Ricostruzione ingaggi individuali (per ogni giocatore della rosa) di: Atalanta, Fiorentina, Genoa, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli, Palermo, Roma, Sampdoria, Torino, Udinese.
- Stipendi annuali netti (in milioni di euro).
- Campionati: 2011/2012; 2012/2013; 2013/2014; 2014/2015.
- Fonte dati: dati ricostruiti attraverso il web, dove sono pubblicamente disponibili su diversi siti.
- Indicatori di riferimento considerati: Indice di Gini e Indice di Atkinson.
– Gini: valori tra 0 e 1, misura quanto è iniqua la distribuzione del reddito all’interno di una popolazione (più e alto, più la distribuzione è disuguale).
– Atkinson: valori tra 0 e 1, pesa maggiormente la disuguaglianza nella parte bassa delle distribuzione.
Questo grafico descrittivo è utile a definire il contesto: mentre il numero di giocatori in rosa è più o meno uniforme tra le squadre (population share), la distribuzione del reddito (income share) tra i giocatori è fortemente disuguale.
Questo grafico mostra il valore medio dell’ingaggio nell’arco temporale dell’analisi.
Inter e Milan, a dispetto di prestazioni mediocri della squadra, mostrano valori medi dell’ingaggio estremamamente elevati, in linea (se non, addirittura, superiori, nel caso del Milan) alla Juventus campione d’Italia degli ultimi 4 campionati.
Guardando l’evoluzione dell’indice di Gini dal 2011 al 2015, si osserva, dopo un’iniziale divaricazione, una certa convergenza, segno anche che le squadre considerate (si tratta per lo più dei teams che puntano alle coppe europee) rientrano tra quelle più soggette alle potenziali sanzioni del Financial Fair Play.
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Articolo scritto assieme a Stefania Migliavacca
La stessa dinamica si osserva per il monte ingaggi complessivo e l’ingaggio medio, che stanno convergendo verso valori stabili e ridotti rispetto al 2011.
Per correlare disuguaglianza del reddito e performance, abbiamo scelto due indicatori: la media punti nelle 4 stagioni e la differenza reti. Si può notare una forte correlazione positiva tra disuguaglianza e performance.
Con la differenza reti, la correlazione è ancora più forte.
Conclusioni e spunti
- Come dice Stefan Szymanski (Soccernomics, 2014), le squadre di calcio rappresentano delle aziende molto peculiari.
- L’obiettivo non è tanto massimizzare il profitto, ma i risultati.
- Il costo del lavoro è monetario ma il risultato di una squadra, prima di essere economico, è sportivo.
- Assicurarsi le prestazioni dei migliori giocatori al mondo, pagandoli con ingaggi competitivi, è centrale per il raggiungimento dello scopo.
- La disuguaglianza di reddito all’interno di una squadra non sembra essere un problema a livello di performance della stessa.
(Articolo scritto con Stefania Migliavacca)
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