Arte

L’arte nello spazio urbano come pratica di luogo

16 Dicembre 2015

Partecipazione è la parola chiave di questi ultimi anni, o meglio una vera e propria visione oggi necessaria allo sviluppo sociale e culturale senza che la qualità progettuale venga sottomessa ad interessi di parte o comunque diversi da un’emancipazione che sia culturale e capace di sviluppare una cittadinanza proattiva. L’arte nello spazio urbano (Johan & Levi, 2015) di Alessandra Pioselli ha così il merito di raccontare e analizzare una concezione dello spazio urbano attraverso esperimenti e interventi che negli anni hanno attraversato l’Italia. Dalla crisi urbana degli anni Sessanta che ha sviluppato attraverso le forti ondate migratorie interne, veri e propri quartieri dormitorio e nei casi opposti ha svuotato i centri urbani del Sud, l’autrice ripercorre lo sviluppo di un arte capace di riconnettere legami sociali e in alcuni casi di ridefinirli.

 

Bert Theis, Le dita nella mano, terza edizione di “Arte all’Arte”, Volterra, 1998. Dieci pedane in legno dipinto, 150 × 240 cm ciascuna, palme, elemento sonoro. Installazione nel Parco Archeologico Fiumi Volterra. Foto Roman Mensing, Münster. Courtesy Galleria Continua, San Gimignano.
Bert Theis, Le dita nella mano, terza edizione di “Arte all’Arte”, Volterra, 1998. Dieci pedane in legno dipinto, 150 × 240 cm ciascuna, palme, elemento sonoro. Installazione nel Parco Archeologico Fiumi Volterra. Foto Roman Mensing, Münster. Courtesy Galleria Continua, San Gimignano.

 

Claudia Losi, Aiuola Transatlantico, 2008, Torino, quartiere Mirafiori Nord, cortile di via Scarsellini e particolare dell’inaugurazione dell’opera. Foto Giulia Caira. Courtesy a.titolo, progetti per l’arte contemporanea, Torino.
Claudia Losi, Aiuola Transatlantico, 2008, Torino, quartiere Mirafiori Nord, cortile di via Scarsellini e particolare dell’inaugurazione dell’opera. Foto Giulia Caira. Courtesy a.titolo, progetti per l’arte contemporanea, Torino.
Franco Mazzucchelli, A. TO A., Milano, 1971. Gonfiabili posti all’esterno dell’Alfa Romeo di Milano. Foto © Enrico Cattaneo. Courtesy dell’artista
Franco Mazzucchelli, A. TO A., Milano, 1971. Gonfiabili posti all’esterno dell’Alfa Romeo di Milano. Foto © Enrico Cattaneo. Courtesy dell’artista

 

Maria Lai, Legarsi alla montagna, Ulassai, 1981. Foto Piero Berengo Gardin. Courtesy archivio dell’artista.
Maria Lai, Legarsi alla montagna, Ulassai, 1981. Foto Piero Berengo Gardin. Courtesy archivio dell’artista.

Attraverso una presenza che arrivi fino a scendere in strada, tra la quotidianità delle persone l’arte diviene così il mezzo principale di sperimentazione di una società che sia finalmente unitaria e anche identitaria. Dall’utopia ai collettivi di progetto, dai casi studio di Gibellina e di Matera alle politiche di decentramento, Alessandra Pioselli ripercorre una storia certamente ricca anche di sconfitte e brucianti fallimenti, ma che ad oggi è fortemente attuale nella visione di una pratica di luogo capace di sciogliere architettura e arte in nome di una cittadinanza che non si limiti a porsi come spettatrice o semplice utente, ma quale corpo vivo di un luogo in continuo cambiamento.

Annalisa Cattani, Benvenuto e Addio, 1995-2004. Azione, tremila scatti fotografici e due video in diversi luoghi: Berlino, Londra, Roma, Firenze, Cupra Marittima, Kassel, New York, Baghdad. Courtesy dell’artista.
Annalisa Cattani, Benvenuto e Addio, 1995-2004. Azione, tremila scatti fotografici e due video in diversi luoghi: Berlino, Londra, Roma, Firenze, Cupra Marittima, Kassel, New York, Baghdad. Courtesy dell’artista.

 

tefano Boccalini, Wild Island, Giardino comunitario, quartiere Isola, Milano 2002. Courtesy dell’artista.
Stefano Boccalini, Wild Island, Giardino comunitario, quartiere Isola, Milano 2002. Courtesy dell’artista.
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